Da giornalista prima in breve dò la notizia.
Nella mia posta privata di Facebook mi è arrivato questo messaggio: “Tra non molto sarai concime … Figlio di troia farai la fine di …”.
Segue un nome di un ragazzo ammazzato di botte da neofascisti pochi anni fa. Ho fatto denuncia ai carabinieri e gli inquirenti hanno ritenuto credibile questa minaccia di morte. Ed ora stanno indagando per arrestare questo anonimo “eroe nero”. Perché questa grave minaccia?
Penso perchè il mio impegno sociale va verso le minoranze ed è contro qualsiasi discriminazione. E… non sono di destra. Ne’ mai sono stato amato dall’estrema destra che, diciamo, me lo ha fatto capire in varie e violente maniere. Ma mai ero stato minacciato di morte.
Cosa ho pensato leggendo quella merda?
Ho pensato quando ho guardato da lontano mio padre e mia madre seduti su delle sedie a sdraio in un prato a ridosso di una montagna. Erano dolcissimi.
Ho pensato al giorno che, quella che ora è mia moglie, è arrivata a casa mia in un pomeriggio d’agosto. E io ho pensai: “azz che figa che è“.
Ho pensato a quanto stronzo e bastardo sono stato nella mia vita.
Ho pensato alla prima canna che mi sono fatto. E non è stata l’ultima.
Ho pensato a una chitarra Eko dodici corde della quale ero innamorato.
Ho pensato al mio primo concerto.
Ho pensato al libro che sto scrivendo. Che non riesco a finire.
Ho pensato al mio giardino di campagna in quei pomeriggi dove l’erba si concede alla nebbia.
Ho pensato a Los Angeles e alla solitudine che quella città regala.
Ho pensato al salame di cioccolata che faceva mia mamma. E alle sigarette inglesi che fumava papà.
Ho pensato che avevo bisogno di loro. Ma che il telefono non squilla più. Che sono nel vento.
Ho pensato che non riesco a capire la differenza tra scopare e far l’amore.
Ho pensato … a tantissime cose. E che, come canta De Gregori ne L’infinito … per tutta la mia vita:
“Ho viaggiato fino in fondo alla notte
E stava nevicando …
E ho avuto tanta paura
Ma nemmeno tanto …”
Si, ho avuto paura… ma nemmeno tanto.
E davvero mi dovranno ammazzare per chiudermi la bocca o togliermi la libertà.
Enrico Nascimbeni