“I numeri del successo vanno al di là del valore stesso di un artista o di una canzone. Un cantante non appartiene ad un solo luogo, ma a tutte le persone che vogliono ascoltarlo”. Così parla Daniela Pedali, esponente del soul italiano, emigrata da poco all’estero alla conquista della sua grande occasione.
Voce potente e cristallina, debutta discograficamente nel 2001 con il singolo La voce del silenzio, cover in stile R&B del celeberrimo brano del 1968, noto al grande pubblico soprattutto nell’interpretazione di Mina. È il 2003, invece, quando partecipa al Festival di Sanremo tra le “Nuove proposte”con Vorrei, romantica ballata pop dalle influenza black, tra le cui firme compare quella di Angelo Valsiglio, storico autore dell’evergreen La solitudine. In quella edizione, vinta da una giovane Dolcenera, Daniela si classifica solo undicesima, ma la sua esibizione non passa inosservata, tanto che la Sony Discos le propone un contratto per la realizzazione di un album per il mercato latino. Amore, questo il titolo del progetto in spagnolo, vende oltre 300.000 copie, guadagnando tre dischi di platino. Nella sua carriera troviamo, inoltre, importanti collaborazioni internazionali come quella con i rapper Jay-Z e Jay-O, ma anche Diane Warren e Irene la Medica. A dispetto del percorso artistico e discografico di buon livello, la Pedali nel 2010 non è ancora nota ai più; considerata ancora un’artista emergente , in occasione dei Wind Music Awards di quell’anno vince il premio dedicato a questa categoria, grazie al brano Smile. A due anni dall’ultimo lavoro in studio, Pop in jazz, la bella cantante pugliese, come hanno fatto prima di lei altri “ex sanremini”, decide di rimettersi in gioco attraverso la partecipazione ad un Talent Show; solo che lei cambia addirittura continente. Così, il 14 settembre 2014 è ufficialmente nel cast de La Voz México 4 dove un’altra italiana, Laura Pausini, nel frattempo veste i panni di Coach.
All Music Italia è stato l’unico portale nazionale di musica a seguire, passo passo, la sua avventura oltreoceano e adesso ha avuto il piacere di intervistarla. Daniela ci ha parlato della sua nuova esperienza internazionale, ma non solo…
Partiamo dal recentissimo passato: sei stata tra le concorrenti dell’ultima edizione di La Voz México, come è nata la voglia e l’idea di prendere parte a questo Talent Show data la tua carriera pregressa in Italia?
L’idea é nata da un desiderio che avevo già da un po’ di tempo: tornare in America Latina a cantare. Ho avuto modo di scoprire questa Terra qualche anno fa e mi ha lasciato dentro un amore profondo, oltre che un bellissimo ricordo. Poi lì parlano lo spagnolo, lingua con la quale amo tanto cantare. L’idea fondamentale alla base della mia decisione di partecipare a La Voz era quella di ricominciare da zero in un Paese dove nessuno mi conosceva; un’affascinante sfida che volevo affrontare assolutamente.
Alle Blind Audition hai cantato Sola Otra vez, versione spagnola di All by my self, brano riportato al successo da Celine Dion: come hai scelto la canzone da portare all’audizione? Eri indecisa su altri tuoi “cavalli di battaglia”? E se si… quali?
É stato davvero difficile scegliere il pezzo perché ci sono tantissimi brani che amo molto e che mi appartengono. Comunque volevo proporre qualcosa di inusuale, con nuovi arrangiamenti, però la decisione finale di cantare Sola otra vez la devo ad un amico, che mi ha fatto conoscere la versione in spagnolo di questo brano che io conoscevo solo in versione inglese. Questo pezzo è uno dei miei preferiti, ma paradossalmente non lo avevo mai cantato prima in pubblico perché ritengo che ci siano canzoni talmente belle e importanti, quasi sacre, che se non si possono interpretare nella giusta maniera é meglio non toccarle. Poter cantare All by my self in spagnolo è stato l’elemento che mi ha convinta a presentarla in gara, oltre al fatto che è un brano impegnativo sotto tutti gli aspetti: interpretativo, tecnico, etc; insomma un gran biglietto da visita per presentarsi. Ammetto di aver fatto una scelta “rischiosa”, in quanto questo brano richiede molto autocontrollo per essere eseguito degnamente, e la situazione delle audizioni di sicuro non era quella più adatta per stare completamente tranquilli. Ad ogni modo credo di aver fatto la scelta giusta perché mi è rimasto un ricordo bellissimo di quell’esibizione e di quello che poi è successo subito dopo, un’emozione travolgente. Avevo voglia di cantare al mondo il mio amore per il canto e intonare Sola otra vez credo sia stata la maniera migliore per farlo.
Tra i vari giudici, Laura Pausini compresa, hai deciso di gareggiare nella squadra capitanata da Ricky Martin, perché hai scelto proprio lui? Da cosa è stata dettata questa scelta?
La scelta del coach è stato un momento intenso e difficilissimo.
Quando ho pensato di partecipare a La Voz ancora non si sapeva quali fossero i capi squadra, quando poi ho saputo della presenza di Laura il mio primo pensiero è stato quello di scegliere lei; però poi riflettendoci bene ho creduto che sarebbe stata una mancanza di rispetto verso il pubblico messicano, che avrebbe visto la mia scelta come quella più facile. Inoltre non era mia intenzione mettere in difficoltà la stessa Laura che più in avanti nella gara poteva esser tacciata di favoritismo, e non sarebbe stato giusto né per me né per lei. Sul palco nel momento della decisione ho sofferto davvero tanto per non poter scegliere lei, che tra l’altro si è girata prima di tutti. Alla fine ho optato per Ricky Martin per una cosa che ha detto, ovvero che il Messico lo ha aiutato, pur essendo straniero, a far decollare la sua carriera in tutto il Latino America, e quando ha sottolineato il fatto che avessimo questo in comune ho pensato che fosse un segno e la scelta più giusta.
A proposito di Ricky Martin, lui ti ha eliminata nella Battle contro la concorrente Silvia Rivera; basandoti sulla tua esibizione, credi che sia stata giusta la scelta che ha fatto e dunque la tua conseguente eliminazione?
Non so se sia stata giusta o meno, ma chiaramente non é stato bello perdere, avrei preferito scegliesse me. Per quel che mi riguarda posso affermare con onestà che sono scesa dal palco abbastanza soddisfatta della mia esibizione, sicuramente ce l’ho messa tutta. Ricky sicuramente avrà avuto i suoi motivi o una strategia da seguire per la scelta fatta.
Fortunatamente quella è stata solo un’eliminazione provvisoria perché sei stata “rubata” dal Coach di un altro Gruppo, Julion Alvarez. Facendo il paragone tra i due, con quale coach ti sei trovata meglio e perché?
Sinceramente entrambi mi hanno lasciato qualcosa di prezioso, sebbene in maniera differente.
Ricky è un artista internazionale e non sempre aveva tempo di convivere con noi, però nei momenti in cui stava con noi ragazzi diventava davvero uno di noi, dimostrando grande umanità e spontaneità; cercava di trasmetterci tutta la sua energia. Grazie a lui ho avuto una visibilità internazionale, perché dalla sera stessa della mia audizione i vari fans club di tutto il mondo hanno cominciato a seguire anche me.
Invece avere Julion Alvarez come coach, devo ammettere, é stata una bellissima sorpresa, ho avuto modo di conoscere un artista che lì in Messico é un idolo, ho scoperto un mondo musicale che non conoscevo, che se pur lontanissimo dal genere che più mi contraddistingue mi ha letteralmente travolta e conquistata: il regionale messicano, l’essenza della musica messicana radicato nella coscienza dei messicani. Julion, poi, è una persona di un’autenticità incredibile; andando ai suoi concerti ad esempio lui preferiva viaggiare con noi ragazzi nella navetta, piuttosto che con le sue comodità. Alla fine dei live show ritornava sempre con noi commentando e chiedendoci consigli e pareri sulle sue performance, ci ha fatti sentire davvero parte di una squadra, nonostante la competizione; un grande esempio da imitare.
Con Julion il tuo percorso all’interno del talent ha preso una svolta molto positiva e hai avuto la possibilità di interpretare brani famosi ed importanti: in generale qual è stato il pezzo assegnatoti che hai interpretato con più piacere?
Sono abbastanza contenta dei brani che mi hanno assegnato, e a tutti mi sono dedicata con la stessa passione, forse quando ho scoperto di dover cantare Without you ho provato una gioia speciale, perché mi ha fatto tornare indietro nel tempo, ricordando quanto mi piaceva questo brano da ragazzina e che ormai non cantavo più da anni.
Nella tua ultima puntata hai interpretato una canzone di Christina Aguilera (cover di un brano spagnolo) abbastanza lontano da quelli interpretati in precedenza durante la trasmissione e abbastanza lontano anche dal tuo genere solito, come hai affrontato l’interpretazione di quel pezzo? Ti piacerebbe avvicinarti a quel genere più “tradizionale” e più vicino al gusto latino?
Ho amato moltissimo Hoy tengo ganas de ti, già la conoscevo e quando mi hanno comunicato che l’avrei cantata ne sono stata entusiasta, primo perché era anche giusto che come partecipante della La Voz Mèxico mi misurassi con qualcosa che rappresentasse di più il gusto latino e secondo perché, pur non essendo esattamente quello che di più mi piace interpretare, porta dentro un pathos e una passione che sento mi appartengano, fanno parte di me. Credo che la via di mezzo e la fusione dei generi possa essere una bella scommessa per il futuro.
Adesso la trasmissione è terminata. Ha vinto un concorrente del tuo Team finale, quindi adesso puoi dirlo senza problemi: quale era a tuo avviso il cantante più forte di La Voz Mexico 2014? E per chi hai fatto il tifo tra quelli rimasti in gara dopo la tua esclusione?
Ricordo il primissimo giorno negli studi televisivi il discorso del produttore del programma Miguel Angel Fox che annunciava a tutti noi ragazzi, prima delle Blind Audition (ancora in 120 da non so quante migliaia di provinati per tutto il Messico), che questa del 2014 sarebbe stata senz’altro l’edizione con il numero più alto di talenti, rispetto alle edizioni precedenti. Io ho amato e amo moltissime artisti e voci che erano in gara, uno per esempio è Emilio, una voce meravigliosa, unica, lui è rock, lo è e basta, non solo nella voce ma anche nel modo di essere. Amo i The shams, un duo pazzesco con uno stile e immagine fortissimi, composto da Sarah e Joe. Sicuramente tra quelli rimasti in finale, pur essendo affezionata a tutti e stimando ognuno di loro, ho fatto il tifo per Guido della squadra di Julion. Sono molto felice per la sua vittoria, perché oltre ad essere un bravo cantante, è un grandissimo musicista; sono convinta che avrà un lungo cammino nella musica.
Su Twitter alcuni fan messicani hanno postato selfie con il tuo album Amore, uscito nel 2005 per il mercato latino. Cosa hai pensato quando ti sei accorta che stavano riacquistando il tuo vecchio disco?
Non può che farmi piacere, perché dimostra l’affetto e l’interesse di questo pubblico meraviglioso e tutta la voglia che ha di continuare ad ascoltarmi.
Chattando mi hai confidato che ci sono alcune “belle news,” in vista, puoi parlarcene? Hai qualche anticipazione da svelarci?
Sto valutando numerosissime proposte che mi sono arrivate dopo la mia partecipazione al programma, non posso dire altro, promettendo che però sarete i primi a sapere…
Durante il tuo percorso a La Voz, come abbiamo detto prima, non hai scelto la squadra della tua connazionale Laura, scelta che poteva apparire quasi scontata e certamente più semplice, ma a parte questo… come è stato il rapporto con Laura Pausini durante questa esperienza televisiva in Messico?
É stato buono, nonostante all’inizio ci sia rimasta un po’ male per la mia non scelta, ho avuto poi modo di parlarne con lei, spiegarle le mie motivazioni e ci siamo chiarite.
Lei è un’artista incredibile e una bella persona, modello di professionalità, umiltà e dedizione alla musica.
Nonostante la presenza di Laura Pausini a La Voz e nonostante sia un importante Talent internazionale, a differenza di quanto accaduto con Andrea Fasutini (concorrente di X Factor UK), della tua partecipazione alla versione messicana di “The Voice” quasi nessuno qui da noi ne ha parlato. All Music Italia è stato l’unico sito a seguire, passo passo, il tuo percorso. Possiamo dire che sei stata un po’ snobbata dai media italiani? Secondo te perché?
Prima di tutto, concedetemelo, ci tengo a ringraziare tutto lo staff di All Music Italia per aver seguito così da vicino la mia avventura a La Voz e aver così dato la possibilità di avere una cronistoria del mio percorso qui in Messico a chi voleva saperne di più in Italia.
Credo che la partecipazione di Andrea Faustini, che non ho avuto purtroppo modo di seguire, facesse più scalpore perché è un ragazzo che esce da una trasmissione televisiva come Ti lascio una canzone, e la sua evoluzione ad un programma come X-Factor è stata magari avvertita come più interessante.
Adesso possiamo dire che anche tu sei entrata ufficialmente a far parte della categoria dei “Talentati”, ma quali sono i cantanti italiani usciti dai Talent che più stimi e/o apprezzi?
Beh, ce ne sono diversi, ma a parte i più famosi mi piace, ad esempio, Serena Brancale che mi sembra abbia partecipato a qualche edizione fa di X-Factor e che ho saputo essere nei giovani di San Remo 2015. Un bel talento, e tra l’altro conterranea.
In Italia hai fatto un percorso discografico lungo e costante, spesso anche con collaborazioni importanti e internazionali, come quella con Jay-Z per l’album del 2006 In disco, da cui è stata estratta Come and get it (con relativo videoclip), scritta da Irene La Medica. Nonostante le eccellenti collaborazioni, nonostante la tua bellissima e potente voce e nonostante la tecnica superiore a tante cantanti italiane famose, come tu stessa hai confidato ad un sito messicano, non sei riuscita mai ad agguantare in Patria il grande successo. Negli anni ti sarai data una spiegazione, da cosa credi che sia dipeso? Credi di avere maggiori possibilità in America Latina?
Ti ringrazio per i tuoi giudizi. Sicuramente il più grande successo personale è quello di essere riconosciuta come una brava interprete con una grande voce. Parlando di numeri, quel successo implica la combinazione di moltissimi fattori e componenti che vanno al di là del valore stesso di un artista o di una canzone. Non so se ho maggiori possibilità in America Latina, il fatto che io sia venuta qui, però, è perché davvero avevo nel cuore questa parte di mondo e penso anche che un cantante non appartenga solo a un luogo, ma a tutte le persone che vogliano ascoltarlo, qualsiasi sia la loro origine o cultura. Quando si parla di emozioni non ci sono luoghi, culture e costumi, il mondo diventa molto piccolo e semplice.
Quali sono i cantanti italiani, rappresentanti del panorama musicale italiano contemporaneo, che apprezzi di più?
Abbiamo la fortuna di avere molti grandissimi artisti, mi piacciono molto i Tiromancino, Biagio Antonacci, Elisa e tantissimi altri.
Nel 2003 hai partecipato al Festival della canzone italiana di Sanremo. In questi giorni c’è un gran chiacchiericcio sul Festival, tu che ricordo hai di quell’esperienza? Ti piacerebbe tornarci?
È stata una bella esperienza e la realizzazione di un grande sogno per quella fase della mia vita. Certo che si, sarebbe una bella emozione tornarci.
Tra i “debuttanti” di quell’edizione, insieme a te, troviamo nomi che poi hanno raggiunto la popolarità e grandi traguardi come Dolcenera, ma anche altri come Verdiana che poi ha partecipato ad Amici, Manuela Zanier che ha partecipato ad X-Factor e Daniele Stefani che come te, ad oggi, sta cercando di costruire una carriera artistica in America Latina, esattamente in Cile. Sei rimasta in contatto con qualcuno di loro?
Proprio qualche giorno fa ho avuto modo di sentire Daniele Stefani, che è stato molto carino. Quando ha saputo della mia presenza a La Voz mi ha scritto per farmi gli auguri, raccontandomi di lui e di tutte le soddisfazioni che sta avendo in Chile, dove è già da un po’ di tempo. Siamo in contatto e ci siamo promessi di vederci presto.
Un cantante italiano e uno internazionale con cui ti piacerebbe duettare?
Uhm, scelta ardua. Come italiano sarebbe meraviglioso se un giorno potessi cantare con Andrea Bocelli, e sarebbe un sogno cantare anche per una semplice esibizione al fianco di Christina Aguilera o Beyoncé.