Dopo l’intervista a Lele (la trovate qui), realizzata qualche giorno fa, prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei giovani che animeranno la gara delle nuove proposte al prossimo Festival di Sanremo con Francesco Guasti; Francesco è un altro degli artisti in qualche modo già noto al grande pubblico, che ha potuto ammirarlo all’interno del talent The Voice of Italy, proseguendo poi quell’avventura anche dopo, facendosi notare, tra le altre cose, anche proprio nelle selezioni per il Festival, sfiorando più volte l’accesso al palco principale. Adesso, dopo tantissima gavetta ( perché Francesco, a scanso di polemiche sterili, di gavetta ne ha fatta proprio tanta ) finalmente è arrivato il suo turno e la settimana prossima sarà tra gli 8, che si contenderanno quel trono che l’anno scorso fu assegnato a Francesco Gabbani. Da un Francesco a l’altro? Chi può dirlo.
Intanto sarà Universo, intensa ballata che abbiamo già avuto modo di apprezzare, tutta interpretazione ed introspezione, la carta che Francesco si giocherà per sbaragliare la concorrenza e raggiungendolo gli chiedo immediatamente se è già immerso nel contesto sanremese….
No, sono ancora a casa mia a Prato. Sarò a Sanremo in pianta stabile dal 5 di Febbraio, anche se già sono stato li per una prova e salirò ancora prima di allora per altre.
Per chi ha avuto modo di seguire la serata di qualificazione al Festival sulla Rai, non potrà non esser rimasto colpito dalla tua faccia, i tuoi occhi, mentre attendevi il risultato, il dentro o fuori. Personalmente ci ho letto un vero e proprio bisogno di farcela, non per il Festival in sé, ma per avere la possibilità di andare avanti con il tuo progetto, provare a vivere di musica sul serio. E’ stata una sensazione giusta?
Sarò banale magari come risposta, ma per me la musica è un po’ tutto. Quando dico tutto, però intendo dire davvero tutto; pensaci bene: tutto è musica, dal pianto di un bambino, al chiasso del vicino di casa, dal cane che abbaia, ai rumori dei motori. Tutto ciò che ci circonda è suono ed accompagna le nostre vite. Mi fa piacere che abbia notato dalla mia espressione che per me farcela non significa avere successo, essere riconosciuto. Io voglio semplicemente vivere di musica, stare tra gli strumenti.
Sanremo è il coronamento di questa cosa,perché, magari non cambia granché, ma indubbiamente ti permette di giocarti una carta importante.
Il tuo background artistico ti portava in realtà musicali completamente diverse da quelle che in genere passano per il palco dell’Ariston; come mai quindi , visto che hai tentato per 4 volte consecutive, ci tenevi ad approdare proprio li?
Ma il mio percorso nel tempo è cambiato decisamente o almeno ho cercato di cambiarlo. Il disco che esce durante la settimana di Sanremo dovrebbe certificare questo cambiamento, perché le sue sonorità sono molto diverse dal rock che la gente ha sempre pensato fosse il mio stile. A dire il vero esso è invece stato solo uno dei miei stili. Amo il rock, ma ascolto davvero anche altro e se la direzione artistica iniziale è stata quella, è perché a The Voice sono andato in squadra con Piero Pelù, che ha un po’ forgiato ed instradato alcune mie caratteristiche dandogli forza e queste portavano verso quel mondo li. La cosa poi è andata avanti ancora per un paio d’anni, visto che lui è diventato il mio produttore artistico ed indubbiamente stare vicino ad un’icona di stile un po’ ti contagia.
Poi il vostro rapporto si è interrotto?
Quando sono stato eliminato l’anno scorso all’ultimo a tutto con il brano Io e te, rimanendo male come chi va a Roma e non vede il Papa, ho riflettuto e considerato che forse dovevo tornare un po’ indietro, magari a quel Francesco De Gregori che tra i tanti cantautori che ho amato, è il mio preferito per eccellenza. Poi certo, mi rendo conto che il tipo di voce che ho, porta verso il rock qualsiasi cosa interpreti e questo fa pensare di me che chissà quante ne abbia combinate…
Ed invece?
Ed invece sono una pace. Sono un tranquillo! La mia ribellione non è nel fare chissà che, io sono un ribelle con la mente, con i miei sogni che non chiudo in scatola. Le persone pensano che per avere questo tipo di voce, chissà quali stravizi abbia ed invece io non ho mai fumato nemmeno una sigaretta!
Nel tuo cambiare artisticamente è stato complicato continuare a raccontare a livello di testi te stesso ed il tuo mondo in maniera credibile?
Scrivo sempre allo stesso modo, in genere pianoforte e voce, quindi la scrittura o il racconto non credo sia cambiato; sono cambiati gli arrangiamenti semmai. Però sono dell’idea che chi scrive un pezzo è come se avesse davanti il corpo di una bella donna; se è bella, se le sue forme sono perfette, lo è oggettivamente e lo resta sia in abito da sera che in tuta, sia truccata che acqua e sapone. Nel disco gli arrangiamenti dovevano dare più peso ai testi, come credo sia per il brano di Sanremo, Universo, per cui sto ricevendo belle critiche, proprio per il testo.
Anche io ho scritto la recensione del tuo pezzo per All Music Italia, facendoti i complimenti, però ho anche trovato assonanze con la scrittura di Fabrizio Moro. Sei stato d’accordo con questa mia analisi?
Ho ben presente la tua recensione per la quale ti ringrazio per le belle parole ed il bel voto finale e ricordo benissimo il paragone che mi ha fatto sentire molto onorato. Per me Fabrizio è uno dei migliori cantautori moderni, assieme a Niccolò Fabi, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Mannarino. Sanno far passare forti emozioni con i loro testi; se pensiamo che l’apice per Fabrizio è stato Pensa, una canzone con un testo forte e così importante, che sembrava quasi non ci fosse musica, non serviva. Le parole ti arrivavano in faccia. Indubbiamente nel mio disco ho cercato di farlo anche io e quindi il paragone mi sembra riuscito e me ne sento, ribadisco, onorato.
L’album sarà editato proprio nei giorni di Sanremo?
Si, è completo ed esce Venerdì 10 Febbraio.
Tra le tante canzoni che lo compongono, come mai proprio Universo è quella che ha meritato il palco di Sanremo?
C’è stato un combattimento al fotofinish con un altro brano, Il Gioco è Semplice. Universo è nata quasi un anno fa e subito dopo aver registrato la demo, me la son sparata in macchina e subito ho pensato : “io questa la porto a Sanremo”! E’ un brano che parla della mia generazione, che è una generazione se vogliamo dal punto di vista lavorativo, un po’ sfortunata. Cerchiamo di farci strada, ma non ci liberano i posti, non ci danno fiducia. Cerchiamo di star buoni ed aspettare le occasioni giuste e finiamo con l’essere tacciati di pigrizia e dipendenza dalla gonna di mamma. A vent’anni ti dicono che sei giovane, a trenta che sei vecchio e tu non sai effettivamente dove collocarti.
Alcuni ragazzi in gara nella sezione Nuove Proposte effettivamente sono davvero giovanissimi, tanto da far sembrare te, con i tuoi 34 anni, uno un po’ fuori corso…
Ma sono giovane anch’io però! Diciamo che rispetto a loro mi posso definire “ un giovane con esperienza” ( ride ndr )
Molti non conoscono le difficoltà per i giovani artisti e per questo ti chiedo di confessarci un segreto: se anche quest’anno non fosse andata bene da non riuscire ad essere ammesso, la tua etichetta avrebbe lo stesso continuato i rapporti con te e la produzione del tuo disco?
Abbiamo lavorato molto seriamente al progetto e dopo tanto lavoro non avremmo certo buttato tutto al vento. Diciamo che c’era un piano b, che probabilmente non avrebbe avuto una cassa di risonanza così importante, ma comunque avremmo lavorato ancora. Approfitto quindi per ringraziare la mia etichetta, che è comunque un’indipendente, la Da 10 Production, che mi ha permesso di lavorare in piena libertà, realizzare le cose come le volevo e per il sostegno a prescindere dal risultato festivaliero. So che per altri giovani artisti non è così.
Hai già provato sul palco dell’Ariston dicevi; che effetto fa?
Le emozioni sono tantissime. Ho detto anche in altre interviste che mi sentivo come un bimbo al luna park. Hai presente? Arrivi carico, ti guardi attorno, tutto è bello e sei buono con tutti? Ecco io salutavo tutti, chiunque, e avrei risposto “ciao e grazie” anche a chi passando di li, mi mandava a quel paese. E’ indescrivibile. Un bambino felice, contento e talmente su di giri che come tale ho persino preso un megacazziatone perché mi facevo dei selfie ed ovviamente in questi si vedevano scorci di scenografia, che era ancora assolutamente top secret! Ho dovuto cancellarli subito.
Beh ora non lo è più!
Infatti sto aspettando di ritornare per la prossima prova. Devo fotografare tutto! Nemmeno un angolo devo tralasciare.
Però voglio una curiosità! Come si comportano gli orchestrali quando durante le prove si sbaglia? Che sia un musicista, che sia l’artista centrale… come reagiscono?
Macchè errori! Sono di una professionalità incredibile. Già dalla prima volta che ho ascoltato la versione loro del mio brano mi sembrava il disco. Errori davvero non sono di casa li. Si fanno solo delle prove per limare i suoni e decidere cosa e come ti deve arrivare negli airmonitors, perché è importante ovviamente che il cantante si senta come meglio può. Ci si confronta col direttore d’orchestra che fa le sue correzioni, e sono tutti disponibili e vogliosi che tutto venga come tu chiedi che sia. Personalmente non ho sbagliato, ma credo che sia perché il mio brano ha bisogno del pubblico da emozionare per emozionarti e non essendoci alle prove ero tranquillissimo e rilassato.
Domanda che faccio invece a tutti è: “Dirige il maestro Nenna, Universo, canta Francesco Guasti”. Si apre il sipario… a cosa pensa Francesco Guasti?
Porca Miseria!! ( ride ndr ) Il mio pensiero andrà a casa. Devi sapere che ho sempre fatto in occasione di Sanremo il gruppo di ascolto. Ormai non vivo più dai miei, però per Sanremo ci si riunisce li, con tutta la mia numerosa famiglia, fatta di 7 componenti più il cane 8, e lo si guarda assieme, si chiacchiera, si danno i voti… E’ come Natale, è come la nazionale , ci si riunisce ed è bello. Su tutti penserò però a mia madre, per le tante volte che ne abbiamo parlato e ci siamo detti: “chissà mai che un giorno…”. Quel giorno è arrivato.
Sento odor di lacrima….
Sicuramente, hai voglia! Il sogno che si realizza è anche il suo, che mi ha sostenuto sempre .
Tra i tuoi colleghi in gara c’è qualcuno che ti ha colpito particolarmente?
Ti dirò un po’ tutti. C’è molta differenza tra le proposte ed ognuno ha il suo motivo per esserci secondo me.
Mi stai dando una risposta “democristiana” ma lo posso comprendere. Allora ti chiederò se, tra quelli non passati quella sera del 12 Dicembre, c’è qualcuno per cui ti è dispiaciuto particolarmente?
Oltre ai La Rua secondo me molto bravi, ti dirò che mi ha spezzato il cuore il non passaggio di Valeria. Oltre ad avere secondo me una canzone molto forte, giusta, è una persona talmente carina, talmente artista che non doveva restar fuori. In particolare noi ci conosciamo da un po’ ( anche lei era rimasta fuori alla finale l’anno scorso, dove cantava in coppia col fratello Piero Romitelli ndr ) ed abbiamo passato tutti quei giorni a farci forza assieme. Io indubbiamente sono strafelice di essere arrivato all’Ariston, ma un pezzo del mio cuore è rimasto ferito dalla sua eliminazione. Dovevamo farcela assieme.
Molti te lo chiedono ma per Sanremo te la sfoltirai la barba?
E perché mai? Io devo essere me stesso sennò non rendo al meglio.