8 Gennaio 2018
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8 Gennaio 2018

INTERVISTA a ALEX PETRONI il produttore che ha scoperto il talento di Amici, BIONDO “Con lui c’è un progetto serio e di lunga durata”

Intervista ad Alex Petroni, l'eclettico manager con tanti progetti alle spalle che ha creduto e portato ad Amici Biondo

amici biondo
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Oggi All Music Italia intervista il produttore Alex Petroni, colui che per primo ha creduto nel talento di uno dei concorrenti più amati dell’attuale edizione di Amici Biondo.

Il nostro sito è da sempre attento a chi c’è dietro questi giovani artisti perché se è vero che Amici di Maria De Filippi e la tv regalano la grande popolarità, prima di tutto questo c’è spesso un lavoro di anni portato avanti nell’ombra.


Alex Petroni
, romano classe 1965, ha esplorato il mondo della musica nelle più svariate sfaccettature. Al termine del percorso di studi ha lavorato prima in Polygram (l’attuale Universal Music Italia), poi per Fandango Film, Kataweb e molte altre aziende che hanno impostato come diktat l’innovazione nel settore della comunicazione.

Il suo nome si è legato negli ultimi anni a Biondo. Alex ha avuto il merito di scoprirlo e di iniziare con lui un percorso di crescita umano e professionale, volto a portarlo all’eccellenza con costanza, umiltà e determinazione.

Abbiamo contattato Alex Petroni e ci ha raccontato il suo percorso e quello intrapreso con Biondo.

Biondo Amici

L’INTERVISTA AD ALEX PETRONI

Alex, nel tuo percorso c’è un periodo di lavoro all’estero e più precisamente a Dublino dove hai partecipato attivamente alla scena musicale locale. Ci puoi parlare di questa esperienza?

E’ vero. Ho lavorato per un’agenzia di Dublino. All’epoca ero molto giovane e intraprendente! Mi ero trasferito a Dublino per suonare con la mia band e oltre a fare quello ho iniziato a collaborare con un’agenzia di booking che si occupava di organizzare concerti.

Successivamente hai lavorato in Polygram come Promotion Manager lavorando con artisti del calibro di Sting, Zucchero, Bryan Adams, Carmen Consoli, Bee Gees, Lionel Richie, Boyz II Men, Bjork, Suzanne Vega, James Taylor, Stevie Wonder, Sheryl Crow. Cosa ti ha insegnato questa esperienza?

Ho imparato tutto. Stare a contatto con questi grandi artisti e con le persone che gli stanno attorno e che mi hanno insegnato questo lavoro, mi ha dato l’occasione di apprendere e di affrontare il business della musica da ogni punto di vista. Anche l’esperienza all’estero di supervisione della promozione degli artisti italiana in Germania, Francia, Portogallo e in giro mi ha aiutato a comprendere tutti i meccanismi del business e come ci si muove.

Tra gli artisti con i quali hai lavorato in Polygram, qualcuno ti ha dato qualche consiglio che ancora oggi segui?

Più che dagli artisti ho imparato dai manager degli artisti. Osservandoli anche solo mentre parlavano al telefono e vedendo come si comportavano nelle varie situazioni che si possono creare, ho capito molti meccanismi.

Successivamente ti sei confrontato con la realtà australiana. Ce ne puoi parlare?

Io lavoravo nella direzione artistica del teatro che faceva parte dell’Italian Forum Cultural Center, cioè un’istituzione italiana con sede a Sydney. Lì avevano avuto una grossa disponibilità economica da parte del governo australiano per rimettere a nuovo questo teatro.

Quando sono arrivato io il teatro faceva solo spettacoli nel fine settimana ed io gli ho proposto di far vivere il teatro anche negli altri giorni della settimana.
Per esempio ospitando musicisti della Sydney Opera House che potevano venire a provare lì. Facendo laboratori di musica, di teatro, noleggiandolo per dei set televisivi.

Insomma, gli ho proposto di far vivere il teatro tutta la settimana, tutti i giorni e non sono nel weekend. Quello è stato il mio apporto nella circostanza.

Quando sei entrato in contatto con la realtà di Amici di Maria De Filippi. Come è nata la collaborazione?

A Maria è stato proposto di creare una televisione web con i contenuti delle sue trasmissioni. Quindi C’è posta per te, Amici e all’epoca anche Italia’s Got Talent.

Abbiamo poi creato anche delle rubriche inedite, quindi delle vere e proprie produzioni realizzate internamente collegate alle trasmissioni di Maria. Il progetto ha avuto un ottimo riscontro. Gli ascolti sono cresciuti ed è iniziata ad arrivare la pubblicità.

Era una novità perchè nessuno ci aveva mai pensato. Tutti gli artisti che passavano per gli studi venivano regolarmente intervistati da noi. Si è trattato di un bellissimo esperimento che per ora continua.

ALEX PETRONI E BIONDO

Biondo Amici

Foto di Milli Mila

Come hai conosciuto Biondo?

Una fortunata coincidenza. Mi era capitato di vederlo sul Web e mi aveva colpito la sua immagine. Ero con mio figlio che ha la sua età. Gli ho chiesto chi fosse e lui che già lo seguiva sul Web mi ha spiegato. L’ho contattato e gli ho proposto di lavorare insieme a me.
Da lì è nata una collaborazione. Avevo capito che aveva molto talento e un’immagine fortissima. Però, visto che mancavano due anni alla fine della scuola, per prima cosa gli ho detto che era importante che la finisse. Mentre proseguiva il percorso scolastico abbiamo iniziato un lavoro di costruzione del personaggio. Cioè scrivere canzoni, registrarle, realizzare nuovi video e andare a lezione di canto, cercando di spiegargli i meccanismi del nostro settore.

Biondo Amici

Qual era il suo percorso prima di Amici?

Prima di Amici io e Biondo abbiamo fatto parecchie cose. Siamo stati in studio a registrare le canzoni, i video. Abbiamo analizzato il mercato a abbiamo cercato di capire le sue attitudini.

Biondo è un ragazzo con molta creatività e prima di affrontare un talent aveva bisogno di essere guidato. Per affrontare al meglio questo percorso servono un po’ di esperienza e contatti con le realtà del nostro settore.

Poi… ci hanno unito tante chiacchiere e tante esperienze condivise. Per esempio il sito Web e il videoclip girato a Londra. Ho scelto di fargli girare un video fuori dall’Italia perchè c’era l’esigenza che si staccasse dalla realtà che la scena rap e hip hop romana sta vivendo. Sta diventando tutto molto uguale ed era necessario uscire dall’Italia anche solo per un video per staccarsi da una serie di standard.


Abbiamo anche lavorato sull’immagine cercando di tenerlo pulito senza tutti quei tatuaggi e quei testi che parlano solo di sesso, di donne, di droga e di pistole. Queste, purtroppo, sono le caratteristiche di quei quindicenni che ora formano la scena hip hop romana.


Biondo si è distinto per la pulizia, per un certo stile e non ti nascondo che la mia intuizione riguarda il suo possibile posizionamento. Da noi ancora non c’è ancora un artista simile, almeno nell’estetica, all’attuale Justin Bieber.

Biondo Amici

Su Youtube anche prima di Amici aveva numeri che un emergente si sogna. Come mai secondo te nessuna major si è fatta avanti?

In realtà si sono fatte avanti alcune Major, ma l’impegno preso con Biondo era prima con la sua vita. L’obiettivo primario era quello di finire la scuola.

Io appena l’ho conosciuto ho capito che poteva essere adatto a un ambiente come quello di Amici. Avendoci lavorato ne ero pressochè sicuro. Ma l’accordo tra noi era chiaro: fino a quando non avesse terminato la scuola, non avrebbe iniziato questo tipo di percorso. Abbiamo scritto, cantato, girato video e abbiamo mantenuto una presenza costante sul Web.

Questo è il momento giusto per Amici.

Negli anni scorsi abbiamo ricevuto proposte anche da case di moda. Per esempio l’agenzia di modelli che fa capo alla Maison Valentino lo ha contattato, ma abbiamo deciso di aspettare e di concentrarci prima sulla musica.

L’obiettivo è stato raggiunto con il tempo. In questi anni gli abbiamo aperto le porte in diverse direzioni, ma per il momento, per non bruciarlo, facciamo un passo per volta.

Quale futuro prevedi per Biondo?

Biondo è un personaggio da sé. Spontaneo, intelligente e spiritoso. Ha un modo di comportarsi originale e molto attraente. Ha una notevole determinazione, umiltà e volontà di studiare. Sono assolutamente certo che faremo delle cose grandi con lui, proprio perchè è una persona con cui si lavora bene. Non mi sarei mai avvicinato a quei ragazzini che si montano la testa e che non riesci a gestire perchè non puoi pianificare nulla.

Nonostante sia un diciottenne con tutto quello che questo comporta, è un ragazzo umile, disposto a lavorare e certamente ha una lunghissima strada davanti a se. Sicuramente lavorerà nel campo dello spettacolo, musica, cinema o moda.


L’intenzione, però, è di non bruciarlo e di non spremerlo. Di non trasformarlo in un fenomeno esclusivamente da talent. Con Biondo c’è un progetto ben preciso, serio e di lunga durata.

Biondo Amici

Foto di Milli Mila

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ho un’artista che si chiama Micol che ha un modo tutto originale di interpretare brani pop con l’arpa, che è uno strumento atipico.

 

Per conoscere meglio l’attività di Alex Petroni si può consultare il sito ufficiale cliccando QUI.