Arriva su All Music Italia un signore che ad oggi di esperienza su e giù dal palco ne ha macinata un bel po’!
Tutti lo conosciamo nelle vesti di frontman della sua storica band, i Tinturia (che per chi non lo sapesse, vuol dire “monelleria” in dialetto agrigentino!), progetto per il quale è autore e compositore ormai da quasi vent’anni! Il carisma del leader e la brillante veracità di stampo siciliano incontrano la passione per la musica folk e raggae, in questo piccolo grande uomo: a voi Lello Analfino, protagonista della nostra intervista di oggi!
Dopo la pubblicazione del ricco cofanetto Precario (trainato dal successo della canzone Cercasi Rivoluzione, leggi QUI!) e la partecipazione straordinaria nel film Andiamo a quel paese dei conterranei Ficarra e Picone con un brano scritto ad hoc, la struggente Cocciu d’amuri, Lello ha tanti begli appuntamenti in agenda, su tutti il gran concerto pre-natalizio dei Tinturia del prossimo 18 Dicembre, ore 21, presso i MAGAZZINI GENERALI di Milano. (I biglietti sono in vendita online su www.ticketone.it – Charta/Vivaticket).
Impegni a parte, fortunatamente il cantautore ha trovato un po’ di tempo da dedicarci, per rispondere alle nostre domande; così, state per leggere il risultato del nostro scambio telematico, ma prima di scorrere nella pagina, All Music Italia vi propone di mandare in riproduzione un adeguato sottofondo musicale, per addentrarvi nel giusto mood: abbiamo scelto la canzone Mani All’aria, proprio dall’album Precario. Vi piacerà!
Ciao Lello, benvenuto su All Music Italia! Dal precedente disco Di mare e d’amuri all’ultimo Precario, son trascorsi ben sei anni, vero?
Ciao! Sì, sono trascorsi sei anni e un sacco di acqua è passata sotto i ponti 🙂 Lo dico perché tante cose sono cambiate con la velocità della luce e noi siamo inesorabilmente cambiati, sia anagraficamente 🙂 che per il modo di vedere e percepire gli eventi!
Il prossimo 18 dicembre i Tinturia terranno un concerto esclusivo ai Magazzini Generali di Milano (la prevendita è già attiva su Ticketone!).
Di che si tratta? Cosa dobbiamo aspettarci?
Chi ci conosce sa che i nostri concerti sono fatti di canzoni e parole, di racconti di storie comuni che diventano straordinarie se mischiate alla musica, e se poi si recepiscono senza troppe pretese, il tutto diventa un momento di divertimento, riflettendo su tutto ciò che accade attorno a noi. Del resto la semplicità è verità, secondo me naturalmente. 🙂
Mentre dalla fine di ottobre in poi, sei stato in giro per l’Italia grazie all’ “UniWeb Tour”, tournée innovativa con cui il tuo progetto è andato nelle principali webradio delle Università italiane! Com’è nata l’idea? Ti sei divertito?
L’idea è nata dal nostro ufficio stampa Red & Blue, che ci ha proposto questa meravigliosa avventura: ritornare nel mondo universitario, se pur per pochi giorni, mi ha fatto venire in mente quanta voglia di verità, quanto entusiasmo e quanta freschezza ci sia nelle facce e nella testa degli universitari. Credo che per cambiare il mondo bisognerebbe rimanere studenti a vita, senza compromessi, solo ideali ed entusiasmo, cosa che purtroppo si perde entrando nel mondo del lavoro e sottomettendosi alla regola “guadagno = vivere”…Ma anche questa è una delle contraddizioni con cui dobbiamo rapportarci, per trovare ahimè quel “maledetto”compromesso. 🙂
Ma… Col nuovo anno, arriverà una nuova serie di appuntamenti “dal vivo” propriamente detti, vero?
Sì, ci saranno tanti appuntamenti che ci vedranno dal vivo su vari palchi della nostra bella Italia. Intanto ci godiamo il presente e questa tornata di impegni che avremo a dicembre; la mia speranza è quella di vedere sempre tanta gente sotto il palco perché senza non ti diverti per niente! 🙂
Lo scorso 10 ottobre i Tinturia hanno mandato nelle radio Cercasi Rivoluzione, il nuovo singolo dall’album Precario.
Perché scegliere proprio Cercasi Rivoluzione per rilanciare il disco, uscito a maggio scorso?
Perché credo che ognuno di noi abbia il dovere di fare qualcosa, anche scrivendo canzoni!
Cercasi Rivoluzione fa, in sostanza, una disamina disincantata delle contraddizioni presenti nella società consumistica in cui viviamo. In un verso si può ascoltare: “Abbiate fede e allora capirete che il fondo non è così tremendo come credevate”. Ti va di commentarlo?
Certo che sìii… Non vedevo l’ora! Tutti i poteri forti, chi gestisce i grandi capitali insomma, chi sta dettando il tempo a questo mondo frenetico, lo fa con il preciso intento di farci avere sempre meno e di farci sentire “felici” nonostante quel poco che ci danno.
Un’altra immagine è quella de “gli ultimi piantati in asso, gente umiliata che campa a rate: pagano, pregano, poi comprano cazzate”. Quindi, secondo te, hanno anche loro una fetta di colpa o queste parole sono state spinte più da un senso di compartecipazione verso chi magari tenta di concedersi ugualmente qualche piccola spesa futile, nonostante non navighi nell’oro?
…Ed ecco Cercasi Rivoluzione! Sì, la colpa è nostra, perché se portiamo i nostri figli la domenica nei centri commerciali a comprare cose che non ci servono, invece di far loro scoprire le bellezze artistiche e paesaggistiche di questo nostro straordinario Paese, se invece di chiuderci in sale scommesse cercando la felicità nel risultato di un evento sportivo (che ci cambierà la vita? Questo non si sa!), o grattando un cartoncino, ci occupassimo della nostra FAMIGLIA, dei nostri figli o genitori… Beh queste non sono cose così difficili da fare, eppure ti dico che sarebbe “rivoluzionario” per chi vedrebbe in calo gli acquisti di un telefonino e in rialzo il VALORE per le cose che rimangono per sempre.
Precario è la cosiddetta title-track ed è stato il primo singolo estratto.
Hai puntato davvero molto su questo brano. C’è autobiografismo?
Il mio istituto di previdenza (EMPALS) mi riconosce un anno di pensione ogni 120 giorni lavorativi e i Tinturia 120 date le fanno in almeno 5 anni… ti pare autobiografico? 🙂 Lo è, ma è anche un modo per dire ai miei coetanei di non snobbare chi ti offre un lavoro e cercare di sfruttare al meglio tutte le occasioni che ci capitano.
P.S.: Dico “coetanei”, perché i più giovani devono fare ancora almeno 20 anni di disoccupazione vera prima di arrivare ad occupare il posto tanto ambito, e cioè un posto da… Precari Ari O! 🙂
Parliamo dell’originale videoclip e della sua genesi: qualche fan ha lodato il tuo omaggio al grande Nino Manfredi e alla sua interpretazione nel film Cafè Express…
Il tour per il disco avevo pensato di farlo in treno, il mezzo di trasporto più precario che c’è in Italia, sia per la gestionie (in alcuni posti) sia per il fatto che la privatizzazione ha portato alla soppressione di molte linee che hanno fatto la storia del nostro Paese. E parlo della FRECCIA DEL SUD, un treno che univa il Nord al Sud, dove sono nati amori, passioni, sogni, desideri, dove l’emigrante partendo poteva scoprire il fascino e l’importanza del conoscersi e dello scambiare opinioni. Il film di Nanni Loy ha rappresentato questo per me e quindi, mi è venuto spontaneo raccontare al regista la mia idea, che poi è stata sposata in pieno.
“C’è che mi distruggi se mi dici che non ho più ambizioni e mi accontento di quello che c’è.” Questa frase è tanto vera quanto cruda, e chissà quanti ragazzi se la son sentita dire in questi anni, dal proprio partner, da un amico, da un genitore… Lello, accontentarsi è un po’ morire? Quando si insegue un sogno è più importante restare con i piedi per terra o tentare il volo, col rischio di farsi male?
Questa è una domanda di psicologia, mentre io sono un architetto: la posso cambiare?! 🙂 Scherzi a parte, io credo che bisogna inseguire i sogni quando si è creata una base solida su cui cadere nel caso di fallimento, quindi fare le cose passo dopo passo e cercare di farle al meglio. Credo che i sogni si realizzino quando arriva il momento e questo è segnato da tanti parametri, uno su tutti la crescita (e non parlo di anagrafe). Poi ci sono i sogni che ti scoppiano tra le mani e non te ne accorgi o non sei preparato: lì ci vuole bella gente attorno a te e tanta fortuna. 🙂
La precarietà è il filo rosso che si estende fino a legarsi a Madre Natura, sesta traccia del disco in cui ricordi le alluvioni di Messina: qui i toni divengono apocalittici e lasciano poco spazio alla speranza. Canti: “Il cielo piange, la terra trema e la mia gente come in catena: unita e sola, unita ancora.”
Cosa ricordi del Bonarma Day del 2011, festival benefico per gli alluvionati messinesi organizzato proprio dal produttore di “Precario”, Roy Paci?
Come no! Scrissi Madre Natura dopo quella partecipazione al concerto di Roy, che mi fece notare quanto distanti fossero le istituzioni, ma ancor di più il resto dei siciliani, tanto da non accorgersi del danno causato dalla natura e del bisogno impellente di aiuto che aveva quella gente. L’ho scritto per chiedere scusa della mia disattenzione verso i miei fratelli.
Dalla tappa di Lello Analfino & Tinturia a Radio Bocconi per l’UniWeb Tour.
Da quanto tempo conosci Roy? Qual è stata la dritta più utile che Roy ti/vi ha dato per il lavoro in studio di registrazione?
Conobbi Roy trombettista di un gruppo siciliano straordinario di nome Qbeta. Di lì a qualche anno, sarebbero nati i Tinturia e lui si accorse subito delle potenzialità del gruppo, tant’è che dopo il suo tour con Manu Chao, scese in Sicilia per un po’ di giorni facendoci l’onore di suonare qualche canzone con noi sul palco. Poco dopo sarebbero nati gli Aretuska e conosciamo tutti il bellissimo percorso fatto da Roy.
Io ho imparato un sacco di cose stando a contatto con Roy e con lo Staff, meraviglioso a livello umano e professionale, che lo affianca nello studio di Lecce, Posada Negro Studios: è un luogo dove le note non le devi cercare, ti passano davanti e tu le devi soltanto acchiappare! 🙂
Ancora una domanda sull’album: è impreziosito da un DVD dal vivo con i vostri successi più grandi. Avete deciso di inserirlo nella pubblicazione per rispolverare la memoria del pubblico?
Esatto, e per far vedere a chi magari non c’era, di quanto calore è capace il pubblico di Catania, che ci ha avvolti in un abbraccio indimenticabile e adesso indelebile, visto che lo abbiamo filmato, come diceva il buon Leonardo Sciascia, “a futura memoria”.
Non fa parte di Precario, eppure Cocciu d’amuri ha davvero incantato tutti: l’hai scritta per l’ultimo film di Ficarra e Picone, Andiamo a quel paese, in cui la interpreti recitando in un piccolo cameo. Il grande Fiorello dopo averla ascoltata ha detto: “Da siculo quando sento cose così… Mi commuovo e penso a mio padre”.
Ti aspettavi una tale accoglienza da parte del pubblico? Ti va di raccontarci il brano?
Le cose più belle che ho fatto artisticamente le devo a Ficarra e Picone e anche questa volta, mi hanno tirato da dentro questa canzone, che parla dell’amore semplice in un periodo in cui siamo per bisogno attaccati alle cose materiali, e sta avendo questo grosso successo perché penso che la gente voglia fermarsi un attimo a riflettere sul fatto che tutto passerà di moda: la cosa che non perde mai il suo valore e la sua posizione nella classifica della vita, è l’amore e il divertimento sano. Credo che Andiamo a Quel Paese sia un’ opera destinata all’Olimpo delle commedie con messaggio. 🙂
Lello, c’è un tuo pezzo tra i “vecchi”, che in questi giorni ti sta capitando di ascoltare con particolare attenzione o coinvolgimento? Se sì, come mai?
Se ti riferisci ai miei pezzi, mi capita raramente di risentirli (non ho ancora superato il conflitto con la mia voce! 🙂 ), al momento ascolto il vecchio David Bowie e parecchia musica elettronica degli anni d’oro: per Strange Cargo di William Orbit divento pazzo! 🙂
Tra l’altro sto per produrre un disco di musica elettronica con un paio di amici, di cui spero di parlarti presto!
Chi ti piace nell’attuale panorama musicale italiano?
Mi piacciono i dee jay producer: fanno cose pazzesche con pochi mezzi a disposizione, a volte basta un pc e una tastierina! 🙂
È ovvio che potrei elencare almeno 50 artisti italiani che mi fanno sballare, ma li conoscete tutti! 🙂
Su quale canzone dei Tinturia, ai concerti il vostro pubblico si scatena?
Ce ne sono diverse da Extra a 92100, mentre del disco nuovo direi che Mani All’aria, Così Speciale e Precario sembrano stuzzicare al meglio il nostro pubblico!
Qual è la critica più ingiusta che vi è stata rivolta negli ultimi anni? Questa è l’occasione buona per replicare!
Non saprei rispondere, non ho ricevuto critiche particolari, certo non possiamo piacere a tutti, ma ti devo dire che chi incontra i Tinturia va a finire che si affeziona, perché più ci conosce e più intuisce che non c’è differenza tra quello che ascolta e quello che vede. Ovviamente siamo anche aperti alle critiche. 🙂
Ti piacerebbe scrivere un libro? Sulla lunga storia dei Tinturia o anche di altro genere…
No, mi piacerebbe raccontare delle storie fatte di alti e bassi, di sorrisi e amarezze, di incontri straordinari, di tanta, tantissima genuinità e bellezza nelle facce di chi ti sta ASCOLTANDO, a qualcuno che ha voglia di scrivere… Tu che fai questo fine settimana? :))))
Trascrivo questa bella chiacchierata per i lettori di All Music Italia, Lello! Ci accordiamo per il prossimo, che ne dici? 😉
Dai, un ultimo quesito: c’è un brano che si chiama Ciò che voglio, dall’album del 2005 Nessuno è perfetto (per fortuna)… Se potessi esprimere un desiderio di pronta realizzazione, cosa vorresti in questo momento?
Mi piacerebbe vedere un mondo più civile verso se stesso, mi piacerebbe che la gente usasse i social per conoscersi e non per incontrarsi per divertimento, o per dare sfogo ai propri deliri verso chi la pensa diversamente. Vorrei che la musica invadesse la testa di chi ci sta governando, per fargli sentire le voci della gente che sono il ritmo pulsante di una nazione sana. Poi vorrei un televisore nuovo… scherzo!
Vorrei tante cose: alcune le posso solo desiderare, altre le posso ottenere se mi impegno. E il mio impegno sarà sempre quello di salire su un palco e dare voce a tutti quelli che non hanno la possibilità di dire certe cose… E se ognuno di noi cominciasse ad impegnarsi in questo senso, con il proprio ruolo, credo che molte cose potrebbero cambiare in meglio!
L’intervista volge al termine, grazie di essere stato nostro gradito ospite! Ci salutiamo col nostro usuale giochino rompi-disco. Lello, ti proponiamo delle coppie di artisti e tu devi scegliere a quale dei due rompere il disco (non si tratta di una bocciatura, si fa per gioco!), salvando appunto quello dell’altro. È molto semplice, allora a chi rompi il disco fra…
Afterhours o Le luci della centrale elettrica? Luci
Bandabardò o Modena City Ramblers? Modena
Negrita o Ministri? Ministri
Sud Sound System o 99 Posse? Rompo il mio!
Caparezza o Daniele Silvestri? Rompo tutti i miei dischi. 🙂 LI ADORO!
Syria o Marina Rei? Syria
Fiorella Mannoia o Paola Turci? Paola Turci
Giorgio Gaber o Rino Gaetano? Non scherzare! Queste domande falle (voce del verbo “fallare”) ad un altro! 🙂
In effetti immaginavo quest’ultima astensione! Caro Lello, torna a trovarci presto, è stato un piacere!
Grazie! Vi abbraccio e vi saluto con il migliore augurio: PACE AMORE E TINTURIA PITUTTAVITAAAAAAAAAA!!!!!!!!