All Music Italia vi presenta un’intervista realizzata a Raige, artista ormai affermato e protagonista della scorsa estate con il singolo Ulisse (Terzo classificato al coca Cola Summer Festival), capace di portare nel suo disco Buongiorno L.A., uno stile innovativo in continua evoluzione, capace di fondere sezioni di rap ineccepibile a momenti melodici molto riusciti.
Una lunga chiacchierata che ci ha permesso di conoscere meglio un artista molto diretto e attivo, già al lavoro su un nuovo imminente progetto in studio e nella scrittura di un romanzo, una lunga chiacchierata nella quale ci parla della sua musica e dei messaggi contenuti in essa, del suo percorso dalla scena indipendente all’approdo ad una major discografica (Warner) oltre che della sua famiglia (compreso il fratello Ensi) e di tutto ciò che sembra non convincerlo nel mondo hip hop e nella società in generale.
Raige, nel nuovo disco Buongiorno LA, nonostante un flow ammorbidito e maggiori spazi cantati, troviamo comunque una matrice fortemente rap, come credi si evolverà il tuo stile?
Il mio mezzo resta il rap, ma già ai miei inizi avevo un’attitudine più melodica rispetto ai miei colleghi, specie i più blasonati, ecco in Buongiorno L.A. il mio stile personale si sente un po’ di più, ma credo che si sentirà veramente a pieno nel prossimo.
Nel brano R.A.I.G.E. sostieni che il rap italiano sia vittima di se stesso e che pecchi di ripetitività, cosa credi che debbano fare gli artisti che hanno la fortuna di avere visibilità maggiore per non “tradire” il dogma del rap e consolidare la credibilità del genere?
Innanzitutto gli artisti dovrebbero prendersi la responsabilità di quello che fanno e dicono, poi tutti dovrebbero cercare di fare dischi migliori, dato che ora il rap è sotto l’occhio dei riflettori, io preferisco edificare che distruggere, ma ci sono scelte che mancano a monte, ora dobbiamo uscire dalla formuletta “faccio quello che funziona, e continuo a farlo finché funziona”, dovremmo iniziare a educare le nuove generazioni al rap, dal momento che questo genere è stato importato in Italia con parecchio ritardo rispetto al resto del mondo, forse è il momento di evitare di portare ai giovani una pappa pronta preconfezionata, ma proporre qualcosa di nuovo e più ricercato, perché i ragazzi sono sicuramente in grado di recepirlo.
Hai dichiarato che il boom di un genere musicale deriva in parte dalla morte di un altro; quale genere pensi che possa un domani ridimensionare l’attuale visibilità dell’hip hop?
Beh allora, un po’ ha già contribuito l’EDM (Electronic Dance Music ndr), che si sta guadagnando un grosso spazio, inoltre penso che in futuro ci sarà per forza di cose un ritorno del rock, perché si tratta comunque di un processo ciclico.
Il tuo nome d’arte Raige, deriva da rage rabbia e risale alla tua adolescenza, cosa ti faceva arrabbiare a 16 anni, cosa invece ti fa arrabbiare ora?
A 16 anni mi faceva incazzare tutto….ora mi fa incazzare tutto +1….non è cambiato niente (ride ndr).
A proposito di arrabbiature, hai preso una posizione forte in merito alla questione bullismo, richiamando la vicenda Fedez/Gasparri(maggiori dettagli della vicenda QUI), cosa ti senti di dire in merito?
Ma…..mi sento solo di dire che Gasparri è una merda….uno che va in giro a parlare di “stop al bullismo” e poi si comporta così mi fa proprio schifo, te lo posso dire? E’ assurda la cosa che lui viene insultato, posto che quella ragazza non lo aveva insultato, ma mettiamo che lo abbia insultato e lui che fa? Risponde… assurdo, una persona che risponde in quel modo dimostra di non avere nessuna argomentazione e io mi chiedo cosa ci faccia su un a poltrona pagato dalle mie tasse, in qualche modo dovrebbe essere li almeno a tutelarmi, se non a rappresentarmi addirittura, no quello è un cesso…
Tornando alla musica, nel tuo disco Buongiorno LA ci sono pochissime collaborazioni, una coincidenza o una scelta dettata dal fatto che volevi fosse visto come il disco di RAIGE?
Guarda io non amo molto le collaborazioni, o meglio, mi piace anche farle per altri che mi chiamano, però nei miei dischi tendo a riversare molto di quello che mi riguarda e per forza di cose rimane poco spazio per gli altri. In Buongiorno LA ce ne sono ancora meno del solito perché ho avuto poco tempo per preparare il disco, quindi alcune collaborazioni con artisti che stimo molto, qui non ci sono solo per mancanza di tempo, ma arriveranno sicuramente in futuro.
In Domani è un altro giorno collabori con Simona Molinari e la tua musica incontra il jazz, una fusione che si sente raramente ma che nasconde un grande potenziale, credi sia una collaborazione che possa continuare?
Beh, io mi sono trovato molto bene quindi perché no, il suo è un mondo abbastanza vicino a quello che rappresento io.
In Stelle denunci come in questo momento ci troviamo in un mondo dove i social sono pieni e le panchine vuote, il tuo rapporto col web e con i social com’è?
Per forza di cose bisogna utilizzarli, diventa un lavoro a volte, bisognerebbe avere una persona dedicata come fa qualcuno, io per salvare un po’ di umanità anche in questo ho scelto di seguire i social direttamente, curando tutto in prima persona, per esempio, una cavolata, nella mia pagina Facebook mi scrivono centinaia di messaggi, io ogni tanto mi prendo una giornata per rispondere a tutti quelli che riesco, 3-400 messaggi a botta, poi divento un po’ scemo, ma sono convinto che anche solo uno “smile” possa valere molto, per far capire a chi mi segue che ho letto le sue parole, è un dovere perché è grazie a loro che io posso permettermi di fare musica e bisogna averne rispetto.
Sottolinei spesso (come nel brano Joe Bastianich) di non essere più quello di Tora-K (titolo del suo disco d’esordio), cosa invidi a quello di Tora k e in cosa sei fiero di essere cambiato?
Nulla, si tratta di un processo del tutto naturale, quando cresci anagraficamente cresci come individuo, cambiano le esperienze; molti parlano di quel disco in maniera hardcore ma o l’hanno sentito di sfuggita o non l’hanno sentito affatto, oppure l’hanno ascoltato ma non hanno capito un cazzo perché in quel disco ero già io, iniziavo a cantare, la mia indole già c’era e già veniva fuori, era un disco complesso perché ai tempi pensavo che se dicevi una cosa con tantissime parole eri bravissimo, ora ho capito che se sai dire una cosa con poche parole sei più bravo ancora.
La tua crescita artistica ha coinciso con il tuo passaggio a una major, che percentuale del tuo pubblico “storico” ritieni abbia capito la tua scelta e ti abbia seguito?
Sicuramente non ho mantenuto tutto il vecchio pubblico, non è possibile, però ti dico una cosa io credo di averne mantenuto almeno il 95%, basta vedere la mia pagina Facebook, a volte mi sembra che qualcuno ascolti solo me, basta che io scriva una frase o una rima tratta da una mia canzone e ricevo migliaia di dimostrazioni d’affetto, è una cosa molto forte e importante e vuol dire che la gente mi segue per quello che scrivo, per quello che dico e perché lo dico in maniera diversa, e questo nel tempo non è cambiato, perché le mie canzoni parlano sempre di me, è cambiata in parte la forma ma mai il contenuto.
Nel brano Dimenticare porti una serie di ricordi utilizzati nel rendere omaggio alla tua famiglia, componente che ritorna dopo il brano scritto per tua madre Il mare se ne frega, se dovessi estrarre solo un ricordo/episodio della tua vita famigliare quale sceglieresti?
Beh, in questo momento ti direi la nascita di mio nipote, che è stata una ventata di aria fresca, un anno e 4 mesi fa (figlio del fratello minore anche lui rapper, noto come Little Flow ndr), essendo io il figlio più grande, in passato ho sempre visto i miei fratelli piccoli girare per casa e ora grazie a lui ho riscoperto la bellezza di questa presenza.
Il brano preferito nel disco Rock Steady di tuo fratello Ensi?
Quello con Andrea D’Alessio (Se non con te ndr), mi piace moltissimo la realizzazione, poi vabbè da fan ti dico indubbiamente Stratocaster.
Capitolo OneMic (gruppo formato da Raige, Ensi e Rayden); credi che in futuro tornerete in studio regolarmente anche ora che avete molti impegni individuali (tutti e 3 sono usciti con lavori solisti nel 2014) e data la fatica che il progetto richiede nel far coesistere in studio tre teste non sempre facili?
Guarda, il problema è quello, rimarremo sempre fratelli, del resto abbiamo iniziato insieme e secondo me abbiamo fatto delle cose importanti per il rap italiano in termine di brani e di prese di posizione, ti dirò….io vedo difficile il ritorno del mio gruppo, pensando al mio contratto discografico e a quello di Ensi,…per fortuna siamo pregni di impegni, rischieremmo di non fare le cose al meglio, …comunque con i OneMic nel 2005 siamo usciti col primo disco, il secondo nel 2011, facendo il calcolo dovremmo essere a posto fino al 2017, ma io nel 2017 probabilmente sarò in Brasile….(ride ndr).
Fuga in Brasile a parte, i tuoi prossimi impegni professionali?
Guarda ti dico che sono già in studio, perché il disco è andato molto bene e stiamo valutando nuove possibilità…
Stai lavorando ad una riedizione di Buongiorno L.A. o ad un disco nuovo?
Bravo, stiamo proprio valutando questo ora, mi sono messo da pochissimo in studio, per questo ho bloccato i live per un mesetto, ricominceremo il 5 dicembre con la data di Torino, la mia città, dove non sono ancora stato con il live nuovo.
Quanto dovremo attendere per ascoltare il frutto di questo ritorno in studio?
Non sappiamo ancora niente, perché non so ancora bene cosa dovrò fare, io e il mio staff ci stiamo chiarendo le idee, dopodiché ci relazioneremo con Warner per capire di cosa c’è bisogno… io intanto inizio a scrivere, scrivo tanto e preparo canzoni, perché alla fine sono quelle che restano, mi concentro sulle canzoni e sul fatto che siano convincenti, poi vedremo il da farsi, sicuramente voglio lavorare con un minimo di anticipo sulle cose, non è mai male…
Mi pare di capire che hai un po’ sofferto dei tempi stretti nei quali hai realizzato Buongiorno LA?
Sicuramente ho patito un po’ i tempi stretto e su questo nuovo lavoro vorrei avere la possibilità di sviscerarlo come meglio credo, già l’idea che ho è secondo me è rivoluzionaria e si tratta di qualcosa con il quale prima o poi dovevo misurarmi, quindi voglio farlo prendendomi il tempo giusto perché tutto possa essere come dico io.
Torino è una città con molto fermento musicale (tu, Ensi, Subsonica, Levante, i Perturbazione),una città che tu definisci la Detroit italiana…
Io la definisco la Detroit italiana perché c’è la FIAT, Detroit alla fine tolto Eminem musicalmente non ha mai offerto molto, la vedo una città grigia piena di fumo e criminalità, come Torino…
In tutto ciò però si sente parecchia musica in giro per la tua città…
Certo, forse perché l’arte non nasce mai dalla felicità….
Un paio di nomi emergenti da tenere d’occhio della scena torinese?
Guarda conosco poco, su Torino non saprei, in generale posso sicuramente consigliarti un giovane…Anagogia, lui secondo me è il prossimo…il prossimo destinato ad esplodere, sono pronto a scommetterci.
Molti tuoi colleghi (Marrakash, Killa, Clementino,…) si stanno evolvendo come intrattenitori/conduttori, in ambienti “generalisti” come radio e Tv, tu come ti vedresti in questi panni?
Guarda non lo so, io quest’anno ho avuto l’esperienza del Coca Cola Summer Festival, dove tra l’altro ho vinto una delle 3 serate, è stata la mia unica esperienza significativa sulla TV generalista, lì mi sono sicuramente trovato bene, ma ero lì a fare il mio pezzo, io la Tv e altri spazi li vedo come un mezzo dove posso andare a presentare le mie canzoni, se mi dici condurre un programma TV ti direi di no per quel che mi riguarda, se proprio dovessi vedermi in un’altra veste piuttosto mi vedrei in radio, dove mi piacerebbe provare a fare qualcosa, oppure realizzare uno dei miei sogni che è scrivere un libro.
La realizzazione di un libro è solamente un sogno o hai qualche idea concreta?
Si guarda, l’ho anche iniziato, non è un libro sulla mia storia, quello lo scriverò a 70 anni… è un romanzo, ci sto lavorando solo che mi incarto un po’ perché non sono bravo nei dialoghi, nel rap i dialoghi non ci sono…
Potresti innovare il genere inserendo i dialoghi nel rap…
Infatti, non sarebbe neanche male come idea.
Dicevamo che la scorsa estate, hai partecipato al Coca Cola Summer Festival 2014 e in quel contesto eri veramente un emergente, sei salito su un palco con grandi nomi di artisti di generi diversi dal tuo, ti sei sentito a tuo agio tra loro?
Guarda, ti dico innanzitutto che da quel punto di vista sono un emergente vero, non sono mai passato in radio o in Tv, non ho mai avuto un ufficio stampa e tolto il mio pubblico che seguiva il rap, nessuno sapeva chi fossi. Per il resto ti dico che mi sono trovato molto bene, il tutto mi è piaciuto e penso di fare un tipo di musica che abbia delle possibilità di arrivare ad un pubblico molto più ampio rispetto al solo pubblico “rap-addicted”. Con gli altri colleghi sono stato benissimo, ho amici musicisti che suonano altri generi musicali, conosco alcuni colleghi con i quali condivido la mia casa discografica e con tutti loro mi sento pienamente a mio agio.
Proprio parlando di puntare ad una platea più vasta, credi che possa aver senso provare a raggiungere un palco come quello del Festival di Sanremo?
Al Coca Cola Summer Festival mi sembra ci fossero 30’000 persone, e non era il palco più grande sul quale sono salito, agli MTV days di Torino ce n’erano 50’000 e sono stato anche, come a Padova quest’estate durante un radiotour, davanti a 95’000 persone; la televisione regala una risonanza diversa, tornando a Sanremo io penso che se tu hai qualcosa da dire, a più gente riesci a dirlo meglio è, sicuramente ti può portare del buono, ma devi andarci con qualcosa che ti rappresenta davvero o del quale vai comunque fiero, perché se hai delle remore in partenza, è una cosa che vale anche nella vita, è meglio non farlo proprio; bisogna avere il coraggio di fare delle scelte e di potarle avanti, in qualunque contesto tu sia.
Bene, ti ringrazio e ti lascio tornare in studio, vuoi aggiungere qualcosa?
Aggiungo solo che ti ringrazio davvero molto e saluto tutti i lettori di All Music Italia, mi ha fatto molto piacere essere vostro ospite.
Ringraziando Raige per la sincerità e la disponibilità dimostrata, vi ricordiamo che venerdì 05 dicembre 2014 riparte da Torino il suo tour live, con una serata sul palco dello storico Hiroshima Mon Amour (per info clicca QUI).