Continua senza sosta la nostra serie di interviste a raffica a giovani in gare per uno degli otto posti disponibili a Sanremo Giovani 2015.
Oggi è la volta di Donato Santoianni che, come i suoi compagni di avventura, si esibirà il 1° dicembre davanti a Carlo Conti e alla commissione artistica del festival.
Nato l’8 Giugno del 1993, Donato studia Chitarra e Pianoforte in giovanissima età. La sua prima vera esperienza nel mondo della musica risale al 2008, con la partecipazione al Festival Nazionale di Castrocaro Terme.
Nel 2009, l’incontro con il produttore Giuliano Boursier lo porta ad intraprendere la sua prima vera esperienza discografica. Lo stesso anno partecipa a SanremoLab (Accademia di Sanremo) classificandosi come vincitore, il più giovane tra gli otto nominati.
Il 2010 è l’anno della svolta. Donato chiude un contratto discografico con la Warner Music e partecipa al programma televisivo Ti Lascio una canzone, duettando con alcuni degli artisti più grandi del panorama musicale italiano.
E’ proprio quest’esperienza che permette l’uscita del suo primo EP Swinging pop, anticipato dall’uscita del singolo Cercami, Nell’album presente anche un secondo singolo inedito Di nuovo scritto da Niccoló Agliardi.
Partecipa con successo a molte manifestazioni importanti come il MOA, a manifestazioni televisive come i Wind Music Awards, esibendosi dal vivo davanti al grande pubblico dell’Arena di Verona.
Scrive da sempre le sue canzoni aiutandosi con il suo strumento guida principale, il Pianoforte, e costruisce i suoi testi sfruttando la sua grande passione per la letteratura e il cantautorato italiano.
Questa volta è il grande Gianni Bella con la sua importante Etichetta discografica e gruppo editoriale Nuova Gente, attraverso la direzione artistica di Chiara Bella e Luca Lanza, a rincontrare il Cantautore Donato, e a riconoscere in lui un grande talento.
Dal Febbraio 2014 è nato un progetto di collaborazione e produzione discografica, con la guida di Gianni Bella e del suo gruppo di produzione.
INTERVISTA A DONATO SANTOIANNI
Con quale spirito affronti quest’ultima selezione che ti separa dal palco di Sanremo? Cosa potrebbe darti quel palco?
L’affronto con lo spirito di sempre. Purtroppo o per fortuna ormai non è più la mia prima selezione live che ha come scopo raggiungere il palco del Festival. Lo spirito è quello di un ragazzo giovane che ha qualcosa da raccontare, che è cresciuto con la musica e che sa di avere un bagaglio con se abbastanza pesante da tenerlo con i piedi per terra. Certo il palco dell’Ariston potrebbe darmi un’ulteriore attestato di qualità, oltre alla possibilità di far finalmente uscire il mio primo disco da cantautore.
Come si chiama e di cosa parla il tuo brano di Sanremo? Chi lo ha scritto? (se puoi rivelarlo)
Il Brano si chiama Poche ore. È fondamentalmente una canzone d’amore. Non amo molto spiegare le canzoni perché credo sia in qualche modo uno sminuire il loro ruolo, ma offre una visione dell’amore un pó meno prevedibile. Un’amore combattuto tra romanticismo, inevitabile dipendenza e totale mancanza. Penso siano le tre facce della stessa medaglia. La canzone è stata scritta interamente da me e vede l’importante partecipazione di Gianni Bella nella sua parte musicale.
Se anche per i Giovani ci fosse la possibilità di duettare con qualcuno come avviene il venerdì per i big, chi porteresti con te su quel palco?
Probabilmente proverei a chiedere a qualche grande voce italiana, non saprei.. Mario Biondi? Anche la strada più introspettiva non mi dispiacerebbe, un artista come Cammariere mi renderebbe davvero orgoglioso.
Conosci qualcuno degli altri candidati? se sì, chi ritroveresti con piacere sul palco dell’Ariston?
Conosco la gran parte dei nomi visti nella lista dei 60, ma di persona conosco solo alcuni di questi. Tra i tanti la persona che più mi piacerebbe ritrovare sul palco è Simonetta Spiri. Abbiamo affrontato più volte la selezione e spesso ci siamo ritrovati a farlo insieme. Ormai è abitudine.
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival chi ti è rimasto nel cuore?
Detto sinceramente l’unico che davvero mi è rimasto e che ho anche seguito attentamente è Raphael Gualazzi. Avevo già sentito la canzone sul sito Rai, ancora prima che venisse selezionato e già ero un suo estimatore. Meritava e merita. Però tra i tanti sicuramente ho trovato alcuni percorsi artistici, a prescindere dal mio gusto, molto interessanti: Renzo Rubino, Arisa..
Come passerai la sera prima dell’audizione del 1° dicembre?
La passerò in tutta tranquillità, probabilmente in compagnia di qualcuno di quei 60 che come me il giorno dopo affronta un’importante audizione. Ho fatto tante selezioni, e la cosa più bella di tutte è l’aria che si respira, la speranza condivisa. Sono sicuro che ci si sentirà tutti cosi Domenica Sera.