Prosegue la serie di interviste con alcuni dei cantanti che si giocano un posto nella sezione giovani del Festival di Sanremo scelti tra i 40 finalisti di Area Sanremo e i 60 finalisti del regolamento Rai. Vi ricordiamo che sei degli otto posti saranno assegnati dalla Commissione Rai entro il 3 dicembre (le selezioni si svolgeranno il 1° dicembre), i restanti due verranno selezioni il 4 dicembre tra gli otto vincitori di Area Sanremo. Sei domande dirette, le stesse per tutti i candidati per scoprire qualcosa di più sul loro mondo e sui loro sogni.
Vi presentiamo oggi Francesco Guasti, rocker toscano noto per la partecipazione al talent The Voice.
Francesco Guasti nasce a Prato, classe 1982.La musica entra nella sua vita sin da piccolo e dopo anni di studio ecco le prime avventure con i gruppi musicali, partendo dai Supernova, dieci anni costellati da concerti nei club di tutta Italia e su palchi importanti come quello del Lucca Summer Festival. Poi è la volta della band Starlight, infine i FuoriTempoMassimo. Lo studio del canto continua con il maestro Giovanni Mazzei, noto baritono. ll 2013 è l’anno della grande opportunità con la partecipazione alla trasmissione di Rai Due , “The Voice”. Qui ritrova quello che era stato sempre un suo “idolo”: Piero Pelù, raggiunge la semifinale e pubblica il singolo Un Solo Giorno In Più, per poi partecipare alle selezioni di Sanremo Giovani 2014 con il brano Scintilla Contro Scintilla arrivando ad un soffio dal prestigioso palco dell’Ariston.
INTERVISTA A FRANCESCO GUASTI
Con quale spirito affronti quest’ultima selezione che ti separa dal palco di Sanremo? Cosa potrebbe darti quel palco?
Con lo stesso spirito che affronto tutte le sfide che la vita mi regala: con il sorriso sulle labbra, la voglia di divertirsi e soprattutto con la consapevolezza di avere l’opportunità di poter comunicare un messaggio non banale. E poi…si sa: il palco dell’Ariston è un passaggio importante, per chi, come me, vuole fare musica.
Come si chiama e di cosa parla il tuo brano di Sanremo? Chi lo ha scritto?
Il brano si intitola “Piovono Rose”, parla della perenne divisione tra il bene e il male. Anche nel mondo che ci circonda viviamo questo conflitto. Vedi la rosa: oltre la purezza dei petali c’è l insidia delle spine. Per questo abbiamo voluto usare l immagine visiva delle rose per rappresentare una violenza che spesso si nasconde dietro un amore ossessivo che, in verità, di amore non ha nulla. Ossessione che si trasforma in violenza della quale le donne sono ogni giorno vittima. Il testo è stato scritto da Piero Pelù, la musica da Marco Carnesecchi e lo stesso Piero Pelù.
Se anche per i Giovani ci fosse la possibilità di duettare con qualcuno come avviene il venerdì per i big, chi porteresti con te su quel palco?
Sicuramente Piero Pelù, non solo perché ha scritto il brano, ma perché in questo periodo mi è sempre stato vicino e ha sempre creduto in me.
Conosci qualcuno degli altri candidati? se sì, chi ritroveresti con piacere sul palco dell’Ariston?
Si, alcuni li conosco. Ritroverei molto volentieri il mio amico Manuel Foresta.
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival chi ti è rimasto nel cuore?
Sicuramente Fabrizio Moro che ha lanciato dei messali importanti dal palco dell’Ariston e non solo.
Come passerai la sera prima dell’audizione del 1° dicembre?
L’unica certezza che ho è che sarà una notte insonne.