Prosegue la serie di interviste con alcuni dei cantanti che si giocano un posto nella sezione giovani del Festival di Sanremo scelti tra i 40 finalisti di Area Sanremo e i 60 finalisti del regolamento Rai. Vi ricordiamo che sei degli otto posti saranno assegnati dalla Commissione Rai entro il 3 dicembre (le selezioni si svolgeranno il 1° dicembre), i restanti due verranno selezioni il 4 dicembre tra gli otto vincitori di Area Sanremo. Sei domande dirette, le stesse per tutti i candidati per scoprire qualcosa di più sul loro mondo e sui loro sogni.
Oggi vi presentiamo la trascinante simpatia de I Freschi Lazzi & Spilli.
I Freschi Lazzi & Spilli si formano a Potenza (che è in Basilicata, che a sua volta è, preso come riferimento Sanremo, un po’ più giù) nella primavera del 2010. Qui fanno le prime esperienze in fatto di live e di gestione della fama, dunque suonano a Roma, Napoli, ma soprattutto ai falò, dove riscuotono notevole successo e numerosi complimenti, e il più delle volte nient’altro. Pubblicano un album da otto brani, poi un EP da cinque e poi un singolo, dopo di ciò intuiscono che questa storia di dire sempre meno non li porterà lontano, e si iscrivono a Sanremo.
INTERVISTA A I FRESCHI LAZZI & SPILLI
Con quale spirito affrontate quest’ultima selezione che ti separa dal palco di Sanremo? Cosa potrebbe darvi quel palco?
L’opportunità che ci è stata data con queste selezioni ci ha resi più lunatici del solito. C’è chi tra di noi esclama “Grazie, siete fantastici, davvero, grazie di cuore!” ogni volta che entra in una stanza, altri piangono ogni volta che al telegiornale sentono dire “E passiamo allo Sport”. E’ una settimana bizzarra, non potremmo che affrontarla con spirito pacato e tranquillo, oppure no, appunto. Esatto. Le opportunità che il palco di Sanremo potrebbe offrirci sono davvero molte, ma non vorremmo che il palco si sentisse in obbligo, per cui ci limitiamo a esprimere la nostra simpatia e il nostro più sincero affetto nei suoi confronti. Del palco.
Come si chiama e di cosa parla il vostro brano di Sanremo? Chi lo ha scritto?
Il nostro brano si chiama “Le uova di Lucia”, parla di come la vita di tutti sia un risultato di destino, caso, e saperci fare. In realtà, la nostra intenzione era di scrivere uno scioglilingua, successivamente ci siamo rivolti a un esperto di letteratura italiana, che ci ha spiegato cosa avevamo scritto. Musica e testo sono, appunto, scritti di nostro pugno, ma non ci sembra il caso di farne un dramma.
Se anche per i Giovani ci fosse la possibilità di duettare con qualcuno come avviene il venerdì per i big, chi portereste con voi su quel palco?
Sarebbe un nostro sogno duettare con Elvis, crediamo si troverebbe a suo agio con il nostro brano, tuttavia, pur non dubitando delle immense risorse della produzione RAI, potrebbe non esser facile. Perciò pensiamo che, tra gli artisti in attività, il nostro conterraneo Rocco Papaleo potrebbe regalarci una grande esibizione. Rocco Papaleo nei panni di Elvis sarebbe quanto di più vicino alla perfezione.
Conoscete qualcuno degli altri candidati? se sì, chi ritroveresti con piacere sul palco dell’Ariston?
Conosciamo Lelio Morra e ci piacciono tanto le sue canzoni perché profumano di primavera, troviamo molto bello il brano presentato da Sugarpie & the Candyman, ma ancora dobbiamo ascoltare tutte le canzoni in gara perché oggi non siamo stati a casa, non vi stiamo a spiegare. Insomma speriamo di ascoltarle tutte e farci un’idea, ma di certo ritroveremmo con piacere qualsiasi artista sincero e appassionato, purché riesca a dire “Freschi Lazzi & Spilli” senza stroppiarci il nome (preghiamo la redazione di non correggere “stroppiarci” in “storpiarci” o “sbagliarci”: volevamo proprio dire così, lasciate pure questa nota tra parentesi).
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival chi vi è rimasto nel cuore?
Ricordiamo con affetto l’esordio di Arisa, per Sincerità che fu un brano riuscitissimo, e anche per il bel duetto con il maestro Luttazzi. Molto semplice, e molto bello proprio per questo.
Come passerete la sera prima dell’audizione del 1° Dicembre?
Mangeremo sano, faremo quattro chiacchiere tra buoni amici parlando di tutt’altro che l’audizione del giorno dopo. Dunque arriverà un sincero silenzio in cui tutti penseremo all’audizione del giorno dopo, e ci addormenteremo nella stessa casa, con lo stereo a basso volume, e Renato Zero che canta “Viva la RAI”. (“…ci fa crescere ssàni…”)