Prosegue la serie di interviste lampo con alcuni dei cantanti che si giocano un posto nella sezione giovani del Festival di Sanremo scelti tra i 40 finalisti di Area Sanremo e i 60 finalisti del regolamento Rai. Vi ricordiamo che sei degli otto posti saranno assegnati dalla Commissione Rai entro il 3 dicembre (le selezioni si sono svolte ieri, 1° dicembre), i restanti due verranno selezionati il 4 dicembre tra gli otto vincitori di Area Sanremo. Sei domande dirette, le stesse per tutti i candidati per scoprire qualcosa di più sul loro mondo e sui loro sogni.
E’ la volta di Manuel Finotti.
Nasce il 21 marzo del 1995 a Velletri. Coltiva da bambino la passione per la musica, è sul palco già dall’età di 3 anni in braccio al papà! Si forma presso l’Accademia Progetto Musica (APM) di Latina. La sua musica trova spazio nei live, sfilate di moda, concorsi radiofonici classificandosi sempre nelle prime posizioni. Nel 2011apre il concerto a Bari del cantante Alex Britti con uno dei suoi primi inediti “Sapore di te”. Nel 2012 esce il primo EP e con il progetto “Fifty Fifty”, raggiunge la finale di “Area Sanremo” con il brano “Risparmiati da Dio”, completamente scritto e arrangiato dal duo Finotti-Milani. Il 2013 è l’anno del progetto da solista, “DISSONANZA ECLETTICA”. Grazie a “Dissonanza eclettica” – su YouTube quasi 500.000 visualizzazioni – viene selezionato per rappresentare l’Italia al “Pirogovsky Rassvet” International Contest of Pop Singers (competizione a Mosca di 17 artisti provenienti da Paesi diversi). Vince il primo premio ed il riconoscimento “Best Artist Skills”. Nel 2014 nasce “Stay a Latina”, canzone rap sulle abitudini dei giovani del capoluogo pontino, accompagnato da un video diventato virale.
INTERVISTA A MANUEL FINOTTI
Con quale spirito affronti quest’ultima selezione che ti separa dal palco di Sanremo? Cosa potrebbe darti quel palco?
Cercherò di concentrare tutte le emozioni che si sono accumulate in questo periodo e dare il meglio in quei 3 minuti, sono sicuro che quel palco regala un mix di emozioni, a volte anche in contrasto tra loro.
Come si chiama e di cosa parla il tuo brano di Sanremo? Chi lo ha scritto?
Il pezzo si intitola “Post Scriptum”. In un primo momento ho scritto il testo, poi insieme a Simone abbiamo composto la musica. Il brano descrive le realtà dal mio punto di vista, quella quotidianità vista da un diciannovenne che raccoglie i suoi pensieri in una lettera che senza giri di parole cerca di esprimere la sua verità.
Se anche per i Giovani ci fosse la possibilità di duettare con qualcuno come avviene il venerdì per i big, chi porteresti con te su quel palco?
Se mai esistesse la remota possibilità di duettare con un Big, ti direi senza esitazione Lorenzo Jovanotti. È l’artista che mi ha fatto avvicinare alla scrittura e sarebbe il massimo condividere un momento cosi magico con una persona che, come lui, mi ha cresciuto con le sue canzoni.
Conosci qualcuno degli altri candidati? se sì, chi ritroveresti con piacere sul palco dell’Ariston?
Nella lista dei 60 non conosco nessuno personalmente, anche se artisticamente seguo con stima alcuni di loro.
Tra i giovani che sono passati negli ultimi 10 anni al Festival chi ti è rimasto nel cuore?
Negli ultimi anni ha calcato il palco dell’Ariston un ragazzo con cui ho condiviso l’avventura di Area Sanremo, ed è Renzo Rubino, lui è stato l’unico artista nei giovani a colpirmi veramente per la sua originalità
Come passerai la sera prima dell’audizione del 1° Dicembre?
La passerò con gli amici più stretti in un locale, come la “notte prima degli esami”, anche se in modo diverso anche questo puo essere paragonato a un esame di maturità!