Oggi vi proponiamo una nuova intervista che porta in luce lo spessore ed il peso della figura dell’autore. Protagonista il volto d’autore di Zibba, noto anche per essere un cantautore capace di raccogliere crescenti consensi raccolti, a partire dal progetto Zibba e Almalibre, con un Premio Bindi e una Targa Tenco in tasca, sino ad arrivare sul palco di Sanremo Giovani nel 2014 con il pezzo Senza di te e a confermare le attese grazie all’ultimo singolo Universo (leggi QUI).
Oggi Zibba è uno degli autori più apprezzati e ricercati della nuova scena musicale, con un lavoro credibile e originale portato avanti nella famiglia musicale di Warner Chapell Music capace di sfociare in numerose collaborazioni. Da Eugenio Finardi a Patty Pravo, da Emma agli Zero Assoluto, scopriamo dalla viva voce di Zibba cosa si nasconde dietro le quinte dei molti brani che ha saputo portare nel repertorio di altrettanti big della musica italiana, grazie ad una svolta professionale arrivata con la vittoria di Michele Bravi ad X Factor 2013.
Benvenuto, partiamo dagli inizi… quando hai cominciato a scrivere canzoni? Scrivi testo e musica dei tuoi brani, solo musica o solo testo?
Scrivo testo e musica, ma il testo è comunque il mio forte. Musicalmente mi lascio sempre ispirare e scrivo liberamente, ma poi chiedo consiglio. Ho scritto la prima a otto anni, ma poi ne sono passati altrettanti prima di tornare a scrivere. Ero un ragazzo, scrivevo canzoni d’amore come tutti.
Ti ricordi il titolo della prima canzone che hai scritto? Se sì è finita in un cassetto, in un cestino o l’hai poi utilizzata?
No, la primissima non ricordo. Una delle prime si intitolava Baciami Ancora. Mi fa molto ridere. Ricordo che il mio compagno di banco faceva finta di averla scritta lui per fare colpo su una ragazza. Ci divertivamo molto, la musica era un gioco bellissimo.
Quando hai capito con certezza che quello dell’autore potesse diventare un lavoro concreto per te?
Credo sia una consapevolezza maturata nel tempo. Sono stato incredulo per un po’, pensavo di essere molto fortunato. Poi forse ho capito anche un po’ i meccanismi, cosa mi piace e come mi piace lavorare, con chi ecc. Così diventa anche più semplice e decisamente bello sempre. Fare l’autore per me è un privilegio. E quando posso lavorare come piace a me, a contatto con gli artisti, è davvero una cosa magica.
Hai mai pensato di dedicarti solo alla scrittura?
No. Ci sono troppe cose belle da fare per farne una soltanto.
Da quale nome noto hai sentito cantare per la prima volta una tua canzone?
Il primo è stato Finardi. Realizzando almeno un paio di sogni insieme. Mi aveva dato fiducia, e mi ha fatto capire che potevo fare questa cosa. Gli devo molto. E infatti quando penso a Eugenio sorrido, sempre.
Sei un autore per Warner Chappell Music Italiana, come sei arrivato a questo contratto?
La vittoria di Michele Bravi a XFactor e la mia personale partecipazione al Festival di Sanremo hanno giocato un ruolo importante in quel momento, ma Marco Ragusa e Roberto Razzini avevano già stima di me. Ci sentivamo spesso e ci scambiavamo canzoni. Si aspettava il momento giusto, ed è arrivato come sempre mi hanno detto e consigliato loro. Non lavoro con Warner a caso. Sono una squadra forte e unita, come piace a me.
Si dice che ogni canzone scritta sia per l’autore come un figlio, ma se dovessi scavare dentro te ad oggi qual’è la canzone di cui vai più fiero?
Giuro che questa cosa non mi aiuta. Trovo comunque più semplice dare una canzone a qualcuno piuttosto che lasciare mio figlio quando parto. La canzone di cui vado più fiero forse è Qualche cosa di diverso, scritta per Patty Pravo. Perché è nata in un giorno speciale, in un momento speciale e in pochissimi istanti. Il legame che è nato con la Strambelli è bellissimo. Devo molto a quella canzone.
Patty Pravo e Zibba
Quale tra le voci della musica italiana con le quali non hai ancora collaborato vorresti interpretasse un tuo pezzo e perchè?
Voglio scrivere una canzone per Mina. Con lei. Il perché è in un video facilmente reperibile dove, con Johnny Dorelli, si divertono a fare una carrellata di successi dei loro inizi. Qualcosa di gigantesco. E per tutto il resto, ovvio. Ma quel video mi innamora, ogni volta.
Invece nel campo dei colleghi, con quale autore ti piacerebbe collaborare nella stesura di una canzone?
Mi piace l’idea che capiterà di condividere questa cosa con tante persone diverse nel corso degli anni. Oggi collaboro con alcuni dei più grandi e mi sento davvero un privilegiato.
Hai appena partecipato al Camp di Warner Chappell. Qual è il più bel ricordo di quest’esperienza che ti è restato?
Beh sicuramente sono felice di aver scritto tre canzoni che mi piacciono, e poi il fatto di rivedere tutti gli amici e gli autori che vedo solo una volta all’anno per me è bellissimo. C’è sempre un’atmosfera figa al camp. Dovremmo farne di più.
Gli autori delle canzoni non sempre godono della luce che spetterebbe loro, il pubblico tende a identificare le canzoni con chi le canta. C’è stato un episodio legato ad uno degli artisti per cui hai scritto che ti ha riempito di orgoglio?
Sentire tutto il pubblico di Emma cantare Io di te non ho paura è stato pazzesco (tra l’altro Zibba è stato chiamato dalla stessa come special guest dei suoi ultimi concerti ndr), come divertente sentirla fare dai Pooh in televisione. E salire sul palco di Patty a cantare con lei mi ha fatto capire quanto il suo pubblico ama la canzone che ho scritto per lei.
C’è una canzone che hai sentito provinare da qualche artista ma che poi non è finita in un disco lasciandoti l’amaro in bocca? Oppure un tuo brano che non ha avuto l’attenzione che secondo te meritava e speri possa venire “riscoperto”?
Beh capita, ma l’amaro in bocca non mi viene per cose del genere. Se un brano non finisce in un disco c’è sempre un valido motivo. Mi sarebbe piaciuto che la canzone Luce, che hanno cantato gli Zero Assoluto, fosse stata un singolo. L’hanno interpretata benissimo, era un brano fermo da qualche anno e loro gli hanno dato una vita perfetta.
Ora che stai scrivendo per nomi di punta della nuova scena italiana, scriveresti per un’artista poco noto/a ma con grandi doti interpretative e che riesce ad emozionarti? Hai in cantiere qualcosa del genere?
Lo faccio. Aiutare il talento a girare è importantissimo. Sono molto fiero di aver collaborato alla direzione artistica del disco di Diego Esposito per esempio, e altrettanto fiero del disco che sto producendo per Giulia Pratelli. Due realtà magari piccole ma decisamente di qualità assoluta. Continuerò a fare anche questo, perché è un lato di me che mi piace e mi stimola sempre.
Cosa consiglieresti ad un giovane che volesse fare l’autore?
Di lavorare come si fa per un qualunque altro lavoro. Ci vuole si determinazione, ma anche tanto impegno e prima o poi bravura. Molto spesso la gente pensa che il lavoro dell’autore sia semplice, ma non lo è. Come tutti i lavori richiede attenzione e cura e soprattutto passione. Se è un ripiego lascia stare. Se ti fa emozionare quanto salire sul palco, allora va bene.
Quali sono le tre canzoni che non hai scritto tu ma di cui avresti voluto essere l’autore?
Si, viaggiare – Lucio Battisti (testo di Mogol)
Se mi lasciassi sola – Erica Mou
E se domani – Mina (scritto da Carlo Alberto Rossi e Giorgio Calabresi)
Ecco alcuni brani nati dal lavoro di Zibba con/per altri artisti fino ad oggi:
Michele Bravi – La Vita e la Felicità
Max Pezzali – Non lo so
Emma – Io di te non ho paura
Zero Assoluto – Luce
Patty Pravo – Qualche cosa di diverso
Cristiano De Andrè – Il mio lato buono
Eugenio Finardi – Passerà
Moreno – Slogan
Moreno – 50 Sfumature di canzoni
Jack Savoretti – Fall
Alex Britti – Da questa parte del mondo
Alex Britti – Ti scrivo una canzone
Jovanotti – Una scintilla