Torniamo a parlare di X Factor con Daniele Magro.
Quando in tv andarono in onda i provini per la seconda edizione del talent su Rai 2, subito impressionò questo ragazzone siciliano con un aspetto un po’ da nerd ma una voce portentosa, con un colore soul che faceva pensare di rimando ad un certo tipo di musica americana non solo degli anni in corso, ma anche di provenienza più datata. Si trattava di Daniele Magro che non a caso Simona Ventura da quei provini prese con sé, nella sua squadra, puntandoci in maniera forte nelle prime puntate per poi, per dirla tutta, cambiare un po’ scala d’importanza, finendo col puntare su quello che lei definiva “diamante grezzo”, Juri Magliolo.
Durante l’edizione del Talent, che ad oggi sarà quella più seguita in termini di pubblico, Daniele avrà modo di esibirsi in diverse canzoni riuscendo ad ottenere i maggiori consensi soprattutto con una riuscitissima Closer, successo mondiale di Ne-Yo, ma anche nell’esordio di Crazy dei Gnarls Barkley. Tuttavia ruotando la gara come sempre attorno anche alle scaramucce tra i giudici, facili arrivarono le critiche relative al suo esibirsi sempre in inglese e con canzoni molto addentro al suo timbro vocale… quasi come fosse una cosa anormale. Scusate ma cosa canta in genere un artista? Cose che starebbero meglio cantate da un altro? Mah
Si spinse così la Ventura ad affidargli brani in italiano e li chiaramente il terreno divenne meno fertile, ricercando quei brani che potessero essere adatti. Arrivò la salvezza da televoto con Tutto Quello Che Un Uomo di Sergio Cammariere, ma non con Gocce di Memoria di Giorgia che iniziò a far scricchiolare il percorso del nostro, che comunque si riprese fino a capitolare proprio in semifinale e con un brano nuovamente italiano, Estate dei Negramaro.
Successivamente all’esperienza canoro/televisiva Daniele Magro uscirà con il suo primo Ep intitolato semplicemente No che debutterà al n° 46 della classifica dei più venduti ma che si sgretolerà abbastanza in fretta non lasciando traccia se non nei pochi acquirenti. Anche la promozione del singolo dall’omonimo titolo non fu granché agevolata, nonostante la sedicesima tacca raggiunta in classifica. Nel giugno dello stesso anno la Rai realizzò uno speciale che metteva assieme i ragazzi della seconda edizione di X Factor con i talenti emersi dal Festival di Sanremo di quell’anno. In quell’occasione a Magro toccherà duettare sulle note di Egocentrica il brano rivelatore per Simona Molinari.
Nel 2010 tenta la carta Sanremo tra i giovani, come interprete, con il brano Al posto del mondo, scritto da Chiara Civello e Diana Tejera ma viene respinto a mittente. Cosa strana è che sarà la stessa Civello a partecipare a Sanremo trai big nel 2012, rinunciando alla forma “tanghera” come arrangiamento e trasportando il brano su una linea più melodica ed italiana. Ma i brani dei big al Festival non dovrebbero essere inediti? Mistero!
Dopo qualche anno Daniele Magro prova a rientrare in carreggiata al festivalone nuovamente, mediante Sanremo Social dove inscrive il brano L’Aria Che Respiro, dal buonissimo taglio melodico pur senza rinunciare a quelle sfumature black date prevalentemente dalla voce. Purtroppo per lui il brano non passa il turno, venendo eliminato senza nemmeno convocazione alle audizioni live per il Festival.
Da allora deciderà, anche grazie all’accelerata data dal successo di alcune sue composizioni, di virare su una riuscita carriera d’autore, firmando, tra le altre, queste canzoni di successo:
L’amore non mi basta e Trattengo il fiato per Emma
Tutto l’oro del mondo per Noemi
A piccoli passi per Michele Bravi
Un giorno di sole e Il rimedio, la vita e la cura per Chiara
Avrò cura di tutto e Fidati ancora di me per Alessandra Amoroso
Come un’ora fa per Giusy Ferreri
Il Parere del critico
Perché avrebbe dovuto avere successo? Perché una voce del genere non può essere ridotta al silenzio. Daniele ha quel colore si black, ma non solo, ha anche un modo di svisare, svirgolare sulle note che non è propriamente italiano, così come la maniera di chiudere le note. Se l’ep d’esordio non era certo miracoloso, tutt’altro, con un po’ d’impegno e soprattutto tempo da parte di attenti discografici, il ragazzotto siciliano avrebbe potuto trovare brani che ne rispettassero la natura artistica e che fossero più incisivi. C’era solo bisogno di tempo appunto e del resto Daniele Magro ha partecipato ad X Factor da vent’enne appena ed una marginalità d’errore a quell’età ci sta. Certo del suo non esplodere hanno approfittato un bella fetta di cantanti, tutti usciti dai talent e sempre alla disperata ricerca di canzoni, però è davvero un peccato che nessuno abbia pensato di dare una seconda opportunità ad un talento simile che ha anche arte di scrittura semplice eppur emozionale. Certo è che se ad esempio fossi stato in commissione scelta in quel SanremoSocial del 2012, io L’Aria che respiro l’avrei presa!