Anche quest’anno mi appresto ad ascoltare in anteprima i brani presentati nella sezione big del prossimo Festival di Sanremo 2017, giunto alla sua sessantasettesima edizione. Ventidue gli artisti che animeranno la kermesse, dandosi battaglia o più semplicemente presentando ad una vastissima platea il loro ultimo lavoro.
E dopo il primo ascolto in anteprima per la stampa questo è ciò che ne penso, conscio che con ulteriori ascolti, nel corso delle serate, qualche giudizio potrà cambiare. Eh lo so! E’ uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo… ovviamente i voti sono relativi ad un unico ascolto e per questo potrebbero alzarsi o abbassarsi con ulteriori ascolti.
Ma veniamo alle canzoni:
Al Bano – Di Rose e Di Spine
Partiamo dal presupposto che Al Bano potrebbe insegnare come si canta a tre quarti dei cantanti italiani ed anche questo brano lo dimostra qualora ce ne fosse il bisogno. Certo è pero che non aggiunge alla sua carriera molto altro se non uno specchio contro cui riguardarsi con gli stessi occhi con cui riusciamo a vederlo noi: un grande artista… ma fuori da ogni schema promozionale attuale.
Difficilmente guadagnerà nuovo pubblico ma sicuramente riceverà il grandissimo applauso della platea.
FRASE: “Che cosa resta della notte e delle mie malinconie”
VOTO: 6
Bianca Atzei – Ora Esisti Solo tu
Echi di già sentito in questo brano che Kekko Silvestre dona a Bianca, e che non riesce ad esaltarne in particolar modo la voce naturalmente graffiata. L’inciso aperto ed allegro sostiene il tema di un amore fortemente giusto, di quelli così forti da fregarsene del resto. Però, però… non emerge.
FRASE: “Voglio fregarmene di tutto ciò che poi dirà la gente”
VOTO: 5+
Alessio Bernabei – Nel Mezzo Di Un Applauso
Resta confinato nel mondo scelto da quando è solista, e cioè una dance leggera con piccoli accenni elettronici e “coretti folla compatibili”.
Il problema è che da un Sanremo all’altro non si registra alcuna evoluzione anche se è indubbio che il pubblico delle adolescenti lo amerà sempre più e gli altri meno.
FRASE: “Se vuoi trovarmi cercami nell’imprevisto”
VOTO: 5–
Michele Bravi – Il Diario Degli Errori
L’intimità è la chiave di questa canzone che è voce e poco altro per tre quarti ed apre all’arrangiamento solo nel secondo inciso proprio per dare un senso alla presenza dell’orchestra. Non riesce a cancellare la sensazione di una voce acerba però è indubbiamente giusta per il suo percorso musicale ed ha il potenziale per piacere di più con ulteriori ascolti.
FRASE: “Ho lasciato troppi segni sulla pelle già strappata…”
VOTO: 6 e mezzo
Chiara – Nessun Posto E’ Casa Mia
Prodotta da Mauro Pagani la nuova Chiara suona molto Arisa quando si avvalse di altrettanta esperienza. E così il brano ricorda molto La Notte di cui condivide il mood intimo e l’arrangiamento molto scarno per oltre mezza canzone, per poi venire fuori nel finale.
Ed effettivamente fuori viene e mette in mostra un bellissimo cantato, misurato e preciso con dinamiche interessanti.
FRASE: “Perché si torna sempre dove si è stati bene…”
VOTO: 7
Clementino – Ragazzi Fuori
Rap mid tempo che ha un forte potere radiofonico ed unisce il maccaro a Marracash nel testo, un po’ meno nelle intenzioni perché Clementino pure quando ti racconta cose difficili ha sempre il piglio positivo di chi la svolta ma sapeva svoltarla pure prima.
La melodia dell’inciso si lascia cantare anche più di quella del fortunato singolo dello scorso anno.
FRASE: “Non bastano risate qua per stare sereno, se questa vita ti ha servito pane e veleno”
VOTO: 7
Lodovica Comello – Il Cielo Non Mi Basta
Poteva essere l’occasione per dare una zampata da cantante e farsi apprezzare anche in queste vesti specifiche, ma il pezzo di Lodovica è di una pochezza quasi imbarazzante e viene sorretto a malapena dalla sua buona voce.
Ripetitivo e poco ispirato il testo, solita la base, per un risultato pop poco accettabile. L’occasione è totalmente sprecata.
FRASE: “Lascia pure che io mi avvicini un po’, quanto non so…”
VOTO: 4
Gigi D’Alessio – La Prima Stella
Fedele a se stesso, melodico come pochi ma anche musicista dalle indubbie doti. Il suo filone trova amanti e detrattori in egual misura, ma anche quest’ultimi devono riconoscerne la padronanza del mezzo.
Detto ciò anche lui omaggia la madre con questa canzone; il testo è più semplice di quello di Ermal Meta, l’arrangiamento un passo indietro rispetto alle ultime buone cose, l’approccio è quello dell’applauso facile da strappare in sala, quello che però lui già sa, non gli tributerà la critica.
FRASE: “Un fiore nasce pure senza luce, un figlio può arrivare senza amore…”
VOTO: 5
Elodie – Tutta Colpa Mia
La prima cosa che arriva all’orecchio è che le strofe di questo brano firmato da Emma (tra gli altri) sono più potenti dell’inciso che pur funziona, ma risulta meno interessante. Elodie ci mette personalità e la giusta carica per sostenere una canzone d’amore e d’ammissione di colpe, mai facili da confessare nemmeno a se stessi.
FRASE: “Come solo due sguardi sanno tenersi la mano”
VOTO: 6 e mezzo
Giusy Ferreri – Fa Talmente Male
Takagi e Ketra donano nuovamente una veste radio appetibile alla ritrovata Giusy su cui anche Casalino sembra essere, con i suoi testi, il sarto perfetto.
Il brano in questo è perfetto per la voce della Ferreri, personale e con una particolare malinconia che ben recita di amori complicati, che fanno male e non si sa se possano avere un futuro. Quello in radio però per lei è assicurato.
FRASE: “I sintomi dell’amore sono altrove…”
VOTO: 7
Francesco Gabbani – Occidentali’s Karma
Geniale quanto basta, sospeso tra la ricerca di stupire e quel non disdicevole voler essere per tutti. Anche quest’anno Francesco tira di fioretto e mette in regola anche colleghi dalla carriera più blasonata, sorpassandoli a destra grazie a questo viaggio easy tra modi di fare, percepire ed essere.
Sarà amato dalla radio e, per il finale, da qualche maestro zen.
FRASE: “L’intelligenza è démodé, risposte facili, dilemmi inutili…”
VOTO: 7 e mezzo
Fiorella Mannoia – Che Sia Benedetta
Fiorella come artista è una quadratura perfetta e difficilmente sbaglia il pezzo. Con questo brano della giovane Amara c’è la grande interprete che dona peso ad ogni parola e te la fa arrivare precisa dentro come la farcitura del tacchino imbottito e c’è una musica che cresce, si appoggia alla presenza dell’orchestra e riempe il palco. Forse unico piccolo neo, meno radio friendly dei suoi ultimi singoli.
FRASE: “Quante volte condanniamo questa vita illudendoci di averla già capita…”
VOTO: 7+
Marco Masini – Spostato Di Un Secondo
… e quel secondo è bastato a Marco per proporsi in maniera diversa, cosa che ormai riesce a fare con facilità ad ogni ritorno sanremese. Lo zampino di Zibba che riesce sempre ad esser positivamente fuori dal coro, giova al nostro che di suo ci mette la sua solita grinta e, variando con più sensazioni, ci fa godere di una canzone che si ascolta che è un piacere dall’inizio alla fine.
FRASE: “Ho scoperto che l’amore è un’arte da capire…”
VOTO: 7 e mezzo
Fabrizio Moro – Portami Via
Moro è un bravo, uno che sa scrivere però le sue possibilità interpretative sono sempre un ventaglio troppo limitato. Non a caso quando scrive per altri ci si legge il timbro ma si hanno sfumature diverse.
Il pezzo in questione è molto buono e risulta tale a chi già lo ama, ma se non ti piace, difficilmente inizierà a farlo adesso. A me piace sempre abbastanza e quindi…
FRASE: “Tu portami via dai rimorsi degli errori che continuo a fare…”
VOTO: 6 e mezzo
Nesli & Alice Paba – Do Retta A Te
Votato ormai alla melodia pop Nesli si conferma sempre autore interessante e di sentimenti raccontati senza filtro.
L’accoppiata ha dei chiaroscuri perché la voce del nostro è fin troppo dentro alla sua scrittura (ovviamente) mentre Alice stride leggermente con una voce troppo stretta e puntata verso un registro alto che non fa dell’intimità il suo miglior racconto.
Cantare quasi tutto a due voci rende però fruibile il risultato anche se il brano sa di già sentito in linea generale.
FRASE: “La notte è lunga un giorno ed io non torno mai…”
VOTO: 6–
Raige & Giulia Luzi – Togliamoci La Voglia
La sorpresa sta più nell’arrangiamento che si gioca la carta di una chitarra che non ti aspetti e diventa il vero motivo portante del brano.
I due cantano quasi tutto a due voci con piccoli spazi in cui Raige torna a fare il rapper ed una piccola concessione alla Luzi di mostrare nel finale di che qualità sia la sua canna. Funziona ed è ficcante tanto da poter sortir sorpresa.
FRASE: “Capire che la casa è qualcuno che ti aspetta…”
VOTO: 6 e mezzo
Ermal Meta – Vietato Morire
Il mondo radio non ha segreti per “Il Lupo” che anche stavolta non si smentisce e trova la strada giusta per proporre in modalità easy questa lettera alla madre. Le strofe suonano un po’ troppo Odio le favole o forse, probabilmente, sono troppo Meta D.O.C. ma questa continuità potrebbe farlo amare da chi ancora non lo ha ben a fuoco.
FRASE: “La paura frantuma i pensieri che alle ossa ci pensano gli altri…”
VOTO: 7
Ron – L’Ottava Meraviglia
Da grande autore Ron ha anche la sapienza necessaria per scegliere da interprete ed il brano in questione, scritto da Mattia Del Forno de La Scelta, è a lui adattissimo.
Non rivela nuovi aspetti di un artista che non ha da dimostrare nulla, ma sapienza di una capacità di racconto, personale e misurata, immutabile nel tempo.
Per l’occasione le strofe classiche che giocano sul sicuro sfociano in un inciso più aperto, in cui la linea melodica è riconoscibile ed evocativa.
FRASE: “C’è una strada nel sempre dove con te voglio andare…”
VOTO: 6+
Samuel – Vedrai
Il tempo che passa è spesso un nemico da vincere per un amore, e lo si può fare solo ignorando le difficoltà.
La base è bella pompata e Samuel ci sa fare riuscendo a piacere al pubblico e a non farsi ostacolare dalla critica. Questa è sapienza in linea generale, qualche volta mestiere e Vedrai forse ricade più da questa parte. Io avrei portato l’ultimo singolo, Rabbia…
FRASE: “Lascia qualcosa tra le braccia e non questa distanza che mi sputa in faccia…”
VOTO: 6
Sergio Silvestre – Con Te
Fa strano sentire Sergione in italiano e per farlo lui si è affidato a Giorgia che scrive il testo di questo brano e che è probabilmente l’artista italiana a lui più affine.
Il risultato però è un po’ debole come canzone ed è rinvigorito solo dalla bella pasta vocale del nostro e dagli accenti gospel nel finale. Poteva far meglio di certo.
FRASE: “E da questo disastro a pezzi ritorno ma tu non lo sai…”
VOTO: 5 e mezzo
Paola Turci – Fatti Bella Per Te
Modalità Coldplay inserita. Paola ingrana la quarta ed arriva con up tempo bello ed energico fatto da chi con la musica ci sa giocare, la sa cucinare, ci sa vivere.
Il testo è quanto mai attuale per le donne alla ricerca di una stima per se stesse a cui mai rinunciare. La voce di Paola, la sua pasta, è già racconto in se.
FRASE: “Se anche il cuore richiede attenzione, tu fatti del bene, fatti bella per te…”
VOTO: 7+
Michele Zarrillo – Mani Nelle Mani
Il ritorno che ti stupisce, già dalla canzone in sé giocata su melodia di chitarra e non di piano, tanto che l’input solito viene spazzato via quasi da subito. Ed i ricordi per un amore possono essere ciò da andare a riprendere per ricordare perché si è arrivati assieme dove si sta. Finale vocalmente importante.
FRASE: “Dove vanno i giorni belli di un amore, si addormentano nel cuore e quando vuoi li vai ad accarezzare…”
VOTO: 6 e mezzo