Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato nei minimi particolari lo sfogo di Sergio Caputo che si faceva denuncia di un sistema da lui denominato Radiopoli, con i grandi network colpevoli di boicottaggio nei confronti della produzione musicale sua e di molti colleghi (leggi QUI). A distanza di poche ore si erano aggiunte le dichiarazioni di Edoardo Bennato, affini a quelle di Caputo ma con “accuse” dirette alle logiche attuate dalle grandi case discografiche (leggi QUI).
Gli stati d’animo di questi due big della musica italiana non sono passati inosservati e dopo le loro dichiarazioni la prima mano tesa simbolica, a dimostrazione dell’appoggio agli artisti in quest’ambito, arriva da AudioCoop, associazione di categoria rivolta a discografici, editori, produttori indipendenti ed artisti che si autoproducono, che detiene con i propri associati una fetta di mercato stimata attorno al 5% e da L’Altoparlante, agenzia in cui operano diversi collaboratori specializzati nel settore della comunicazione radiofonica e giornalistica, capitanata dal giornalista Fabio Gallo.
Un gesto di supporto e di apertura d u dibattito molto delicato, che arriva attraverso un comunicato attraverso il quale le due realtà si propongono per occuparsi della promozione e dell’edizione dei brani degli artisti “vittime” delle logiche che animerebbero major discografiche e airplay dei grandi network nazionali.
Una mano tesa che in realtà è un atto di denuncia, amara riflessione su quanto negli anni i confronti e i buoni propositi si siano fermati alle parole, senza mai passare ai fatti.
“Anni di tavole rotonde, discussioni, dibattiti, domande a fiumi che sfociano nel mare dell’indifferenza, pur intravedendo una boa. Anni a dire che l’unione fa la forza anche nella musica, ad aggregare realtà mediatiche e discografiche, perché una voce in coro, sia essa diffusa da una radio o da uno strale, possa fare boato. Audiocoop e L’Altoparlante vogliono accogliere l’appello di due dei più grandi cantautori italiani: Edoardo Bennato e Sergio Caputo.”
Le associazioni in questione confermano come la Radiopoli raccontata da Caputo, sia in realtà un sistema noto tanto agli artisti quanto agli addetti ai lavori: non un boicottaggio vero e proprio, ma la scelta di una linea editoriale comune tra i colossi discografici e le case discografiche, con l’obbiettivo di spartirsi in maniera eguale il mercato legato alla distribuzione radiofonica, molto appetibile dato che i proventi delle vendite si sono ridotti all’osso. Un sistema discutibile ma che avrebbe come risultato finale un disservizio per il pubblico, con una realtà fatta di playlist composte da pochissimi brani proposti a raffica per mesi.
L’Altoparlante parte da questa riflessione nell’offrire di affiancarsi all’ufficio promozione di Caputo per imprimere maggiore forza alla spinta del suo ultimo singolo A bazzicare il lungomare. Non ci resta che allungare l’orecchio e capire se questa volontà porterà il brano ad una diffusione radiofonica degna di nota.
AudioCoop che si autodefinisce “il coordinamento fra le etichette discografiche indipendenti italiane” si avvicina invece allo sfogo di Edoardo Bennato, proponendosi per pubblicare, svincolandosi dalle logiche di mercato, il nuovo album del cantautore, che in questo modo non si sentirebbe più “sotto ricatto” da chi farebbe nascere il suo disco solo in cambio di una partecipazione al festival di sanremo, prestigiosa più per la kermesse che per la carriera dell’artista.
Non ci resta che attendere gli sviluppi, per capire se veramente il disagio di Bennato lo farà abbandonare la “gabbia dorata” di una major, per avventurarsi in una nuova esperienza che in linea di principio dovrebbe dargli la tanto auspicata libertà artistica. Chi vivrà ascolterà.