Oggi incontriamo Paolo Barillari, artista poliedrico che con la sua prima partecipazione al concorso Area sanremo è arrivato dritto tra i finalisti e anche nella tracklist della compilation ufficiale della kermesse. vi presentiamo un’intervista che ci ha rilasciato per raccontarvi di un uomo di teatro, che ha costruito una solida carriera nel mondo dei musical (è tra i realizzatori di Rapunezl, che vede in scena Lorella Cuccarini) e che dopo aver calcato molti prestigiosi palchi grazie ad Area Sanremo (realtà che lo ha impressionato per la serietà e la trasparenza dimostrata) pensa ad un futuro discografico, dopo una parentesi “da stadio” realizzando la canzone Pazza Inter, brano protagonista di polemiche dopo la rimozione da inno ufficiale dell’Inter ma che nonostante ciò è entrato nel cuore dei tifosi nerazzurri. Nella compilation Area Sanremo ascoltiamo Sara Spara, un brano che denuncia con ironia la deriva di una società assuefatta al virtuale, narrando la storia di un’adolescente che lascia esplodere violenza e rabbia per le vie di una città, con un colpo di scena finale….
Buongiorno Paolo, ti incontriamo in occasione dell’uscita della compilation ufficiale di Area Sanremo, nella quale sarai presente con il brano Sara Spara. Ci racconteresti qualcosa in più su questa canzone?
Sara Spara è un brano di cui ho scritto testo e musica. Prende spunto dal progressivo decadimento della società, condannata ad essere fortemente asservita al “virtuale” e assuefatta ai messaggi ed alle immagini di ultra violenza, ma tratta l’argomento in un modo molto ironico, denunciando col sorriso sulle labbra ed ingannando l’ascoltatore fino all’ultima frase. Nelle tre strofe si narra la storia di Sara, una ragazzina che sta andando a scuola in autobus come tutti i giorni, e che all’improvviso estrae ogni genere di armi e comincia una strage di una violenza inaudita per le vie della sua città. Ne fanno le spese, amici, passanti più o meno giovani, auto, edifici, in un gioco al rilancio di crudeltà e assurdità…! Ho però scritto il testo, tentando di mantenere questa violenza assurda entro i confini del verosimile, allo scopo di portare l’ascoltatore a crederci e addirittura a riderne fino in fondo, per poi lanciare nel finale quello che i latini chiamavano un “fulmen in cauda”: un fulmine in chiusura. Proprio nell’ultima frase della canzone, infatti, faccio capire che tutto era finto: si trattava semplicemente di un videogame a cui Sara stava giocando. Chi ascolta tira un sospiro di sollievo, ma poi è portato a chiedersi: “Ma ci credevo sul serio? O peggio, ho davvero riso fino a un attimo fa del racconto di una strage, accettandolo, non solo come possibile, ma persino come divertente”?…
E‘ prevista la realizzazione di un video del brano?
Io mi ritengo principalmente un uomo di teatro: di mestiere io sono attore, cantante, performer teatrale. In realtà, quindi, ho quasi sempre scritto canzoni per spettacoli cui ho partecipato o brani per altri artisti, come nel caso della fortunata esperienza di Pazza Inter. Sara Spara, è parte di un fortunato progetto di Recital Musicale, dal titolo Europa Che Passione, che è in scena con grande fortuna dal 2010, nell’ambito di un progetto rivolto alle scuole d’Italia e d’Europa. E’ solo grazie a questa bella esperienza di Area Sanremo che ho pensato a questo e ad altri brani come parte di un disco, ed a me stesso come artista da “discografia convenzionale”! Però devo proprio ammettere che l’idea di un’ esperienza in tal senso mi ha solleticato molto il palato. Chissà che dalla partecipazione a questa compilation non nasca qualcosa di più grande. Magari proprio cominciando da un video! Che dirti…Speriamo si faccia avanti qualcuno disposto a finanziarlo.
Che ricordi hai dell’esperienza ad Area Sanremo? Era il primo anno che partecipavi?
Assolutamente sì! Primissima esperienza! E decisamente positiva. Come ti dicevo prima, arrivo dal mondo del Teatro e del Musical e sono stato convinto da alcuni amici e colleghi a tentare questa avventura. Ammetto che all’inizio ero decisamente scettico; e invece mi sono proprio divertito. I corsi sono ben strutturati ed interessanti! Ho imparato molte cose sui meccanismi del mercato discografico, della promozione, della stampa, della realizzazione dei video, sulle radio e sulla musica italiana in generale. Tante cose che non sapevo e che hanno sicuramente arricchito il mio bagaglio artistico e culturale. Ho conosciuto persone assolutamente eccezionali, sia tra i “colleghi” artisti, sia tra gli organizzatori del concorso e mi sono messo in gioco insieme a loro. Spendo due parole per la natura assolutamente seria, onesta e priva di qualunque ombra dell’organizzazione. Spesso si parla di concorsi truccati o di dubbia serietà, e purtroppo ne ho fatto spesso le spese anche in ambito teatrale. Ebbene…qui devo proprio dire che non ho trovato davvero nulla di tutto questo! Area Sanremo mi ha positivamente colpito proprio per la totale onestà, sincerità e disponibilità di tutti.
Di quale membro della commissione hai il ricordo migliore e perché?
Premetto che dono stati tutti davvero eccezionali. Gentili, disponibili, molto attenti nel giudicare le performances e nel dare consigli costruttivi che non suonavano mai come critiche, ma al contrario erano degli spunti per lavorare ulteriormente su noi stessi e i nostri brani e continuare a migliorarci nel tempo. Proprio un bello staff, eterogeneo per età, estrazione culturale ed artistica e specializzazione. Un abbraccio speciale però, lo mando a Roby Facchinetti. Uomo di cui già avevo un’enorme stima artistica e che ora, dopo averlo conosciuto, ho imparato a stimare anche a livello umano. Sempre positivo. Sempre un sorriso per tutti. Sempre a cercare di darci una mano e di porsi assolutamente alla pari con tutti noi partecipanti. Davvero un esempio di come, secondo il mio modo di vedere, un vero grande artista dovrebbe essere. A dispetto dei moltissimi anni di brillante carriera, Roby ci ha dimostrato un’umiltà straordinaria ed una costante voglia continuare di mettersi in gioco. A proposito: so che in questi giorni ha avuto un piccolo infortunio sul set di The Voice; permettetemi di fargli arrivare, attraverso le parole di questa intervista, un enorme in bocca al lupo per una prontissima guarigione.
Sei l’autore di Pazza inter, brano cult per i tifosi nerazzurri, mi racconti l’aneddoto più curioso che ti lega a questa canzone e al suo seguito?
Beh, sicuramente la cosa più straordinaria è proprio l’amore che i tifosi dell’ Inter hanno dimostrato e continuano a dimostrare nei confronti di questa canzone! Fin dall’uscita del disco nel lontano 2003, c’è stata una risposta di pubblico assolutamente non comune per quel che riguarda un inno sportivo. La gente ha imparato subito a cantare il brano, lo vive come proprio e non è disposta a rinunciarvi per nulla al mondo. L’aneddoto più curioso? Beh senza dubbio è accaduto la sera del 22 Aprile 2007. Dopo Diciotto anni l’Inter vinceva di nuovo uno scudetto. Milano era invasa dai caroselli dei tifosi ed io stavo cantando dal vivo in un locale sui Navigli a Milano. Un gruppo di tifosi era venuto a sapere che lavoravo lì ed era venuto a cercarmi apposta. Sono entrati nel locale facendo baldoria, hanno cominciato ad osannare me e la mia canzone in ogni modo. Poi si sono assiepati tra i tavoli ed hanno preteso che cantassi e ricantassi Pazza Inter assieme a loro almeno una dozzina di volte. Non ho mai più rivisto persone con le lacrime agli occhi scandire a squarciagola un mio testo…! Che dire…? E’ davvero qualcosa di emozionante….!!
Potendo scegliere un Big della canzone italiana con il quale collaborare che nome mi faresti?
Ahia!! Che domanda difficile. Purtroppo i miei grandi idoli non ci sono più! Sono stato un grandissimo amante di Giorgio Gaber e di Enzo Jannacci, entrambi uomini di teatro con la passione per l’ironia ed il dissacrante: ho avuto modo di conoscere Gaber, anche se per breve tempo e devo in gran parte a lui e alla sua produzione, la mia scelta di vivere di teatro e musica). Ho sempre avuto molta passione per Rino Gaetano e per il suo modo scanzonato e provocatore di parlare del reale. Adoro quell’urlo sofferto, ma pieno di “lacrime e sangue” di cui riempiva le canzoni. Se ti devo dire un contemporaneo…beh…vorrei uno che faccia ancora canzone d’autore e che usi l’ironia e il sarcasmo dissacrante per parlare del reale in modo comprensibile e diretto…proprio come facevano quei grandi del passato che ti ho appena citato! E se devo cercare uno così oggi…mmmh… Beh…dai…te la butto lì…che ne dici di J-AX ??
IT’S A HARD LIFE – PAOLO BARILLARI – VIDEO LIVE
Dopo molti musical come protagonista sul palco sei stato impegnato nel progetto del musical Rapunzel, successo annunciato di questa stagione teatrale, come autore mi racconti questa nuova avventura?
E’ stato davvero molto bello. Da parecchi anni ormai collaboro con Maurizio Colombi. Attore, regista e autore teatrale con all’attivo alcuni dei più straordinari musical prodotti in Italia negli ultimi dieci anni. E’ nato da una sua idea lo straordinario musical Peter Pan, con musiche di Edoardo Bennato che da quasi 10 anni spopola nel panorama teatrale italiano. Maurizio Colombi mi ha voluto nel cast del musical We Will rock You nel 2009 e mi ha dato l’opportunità di conoscere personalmente i Queen e di portare in teatro le loro canzoni. Addirittura di salire sul palco con due mostri sacri come Brian May e Roger Taylor. Da allora ho per lui una gratitudine infinita e quanto c’è la possibilità di collaborare, cerchiamo di seguire altri progetti insieme. Dopo essere stato nuovamente diretto da lui nel Musical Pirates con Luisa Corna, nel 2011 ed essere stato cantante e chitarrista nel suo monologo teatrale dal titolo Caveman, negli ultimi tre anni, lo scorso anno ho partecipato, sempre sotto la sua direzione, ad alcuni matinèe teatrali rivolti alle scuole di Milano, in occasione dei quali ho avuto modo di scrivere alcune musiche di scena. E’ stato proprio lì che Colombi è rimasto positivamente colpito dal mio modo di scrivere brani teatrali e con mio grande piacere mi ha coinvolto nella realizzazione dei Musical Rapunzel. “Per una volta” , mi ha detto, “ti voglio sperimentare nel ruolo di autore”. E’ stato così che insieme ai bravissimi Alex Procacci e Davide Magnabosco mi sono impegnato nella realizzazione dei testi e delle musiche delle canzoni dello spettacolo. L’impegno nel progetto, tra l’altro, mi ha aiutato a superare un’ estate difficile, segnata ahimè da grossi problemi di salute, poi fortunatamente risoltisi per il meglio. L’avventura è stata fonte di grandissimo sfogo e di distrazione, e soprattutto mi ha dato la possibilità di vedere il mio nome comparire tra gli autori in cartellone in un teatro prestigioso come il Brancaccio e di sentire le mie canzoni cantate da un’artista straordinaria come Lorella Cuccarini. Spendo due parole anche per lei: è una professionista splendida, di enorme bravura e serietà. Sono fiero che possa cantare alcuni dei miei brani.
Un ultima domanda, quali progetti hai in mente per il tuo futuro?
L’amore per il palcoscenico mi spinge però a fare quest’ultima considerazione: fare l’autore di teatro è bellissimo, ma non vedo l’ora di poter salire nuovamente sul palco anche come attore, cantante e performer. Ho alcuni progetti in atto anche per la prossima stagione…chissà!!
In attesa di vedere quali nuovi palchi vedranno protagonista il talento di Paolo Barillari, vi ricordiamo che per ascoltare la sua Sara spara e supportare la buona musica italiana acquistando la Compilation Area Sanremo 2014, disponibile dal 12 febbraio su Itunes e in tutti gli store digitali, oltre che in rotazione in 800 punti vendita tra centri commerciali e supermercati di tutta Italia, una produzione ApM Progetto Musica che All Music Italia supporta come web partner.