Oggi ci occupiamo di Cristina Russo, una giovane artista che arrivando tra i 60 finalisti ha sfiorato la possibilità di approdare tra le nuove proposte del prossimo Festival di Sanremo. Un’occasione ormai lasciata alle spalle senza troppi rimpianti, anche perché ha permesso a Cristina di attrarre l’attenzione su di sè grazie a La Barca Blu, brano attraverso il quale abbiamo conosciuto e apprezzato il suo stile, avvicinandoci ad un mondo musicale molto affascinante e promettente.
Un mondo che affonda le radici nel Blue hide soul, genere noto anche come “il soul dei bianchi”, richiamando atmosfere grazie alle quali viene da avvicinare, con i dovuti distinguo, l’offerta artistica di Cristina a quella di un nome del calibro di Amy Winehouse. Il tutto reso personale grazie a un’indole ruvida e onesta che traspare tanto nella gavetta quanto nella presenza scenica di questa 35enne, che sceglie di affrontare il mondo con un ciuffo di capelli bianchi a caratterizzare l’immagine di un’artista che sceglie comunque di puntare tutto sulla sostanza prima che sulla forma.
Cristina Russo arriva a La Barca Blu dopo aver avviato un percorso artistico e umano legato indissolubilmente a Marco DiDio, suo produttore nonché marito, con il quale ha plasmato la struttura di questo pezzo che, archiviata la selezione sanremese, viene presentato – in collaborazione con Roccascina Audio Produzioni – con un video ufficiale che si rivela il miglior biglietto da visita da proporre al pubblico: la trasposizione in immagini dell’universo elegante e malinconico nel quale si muove questo brano particolarmente equilibrato e riuscito.
CRISTINA RUSSO – LA BARCA BLU – VIDEO
La Barca Blu – primo tassello di un progetto discografico in lavorazione – si caratterizza per una doppia anima che rende speciale questa canzone: il semplice racconto della quotidianità infiammato da una vena di rabbia che accende la battaglia tra il bene e il male che albergano in vari momenti della nostra vita. Un modo originale per trattare il cinismo e la sensibilità ad orologeria che la nostra società dimostra davanti a troppe questioni, come quando ci si indigna davanti alle peggiori notizie del telegiornale, salvo abbandonarsi alla voglia di svago pochi minuti dopo.
Uno spunto che dopo alcuni ascolti si rivela molto più profondo e lucido di quanto possa sembrare e che rende questa canzone una miscela di stile e contenuti di ottima fattura.
Contrasti, cura ed equilibri sembrano proprio essere alla base del progetto musicale portato avanti con tenacia dall’artista catanese e dal marito, determinati nel voler portare in scena la propria natura senza curarsi di paragoni o canoni che potrebbero essere più immediati e recepiti.
Per conoscere meglio Cristina Russo e la sua anima artistica, potete collegarvi alla sua pagina Facebook (QUI) o seguendo il suo profilo Twitter (QUI).