30 Aprile 2016
di Caporedattore
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30 Aprile 2016

FEDEZ abbandona la Siae: i suoi diritti d’autore saranno raccolti da Soundreef

Fedez affida i propri diritti d'autore a Soundreef, azienda britannica con capitale italiano, e dà l'addio alla SIAE.

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Ho scoperto Soundreef perché sono appassionato di start up e in più si occupa di un contenuto che mi riguarda direttamente. Ho scelto di affidarmi a loro per la raccolta dei miei diritti d’autore perché voglio sostenere chi fa della trasparenza e della meritocrazia un valore fondante.

Queste le parole che Fedez ha usato per spiegare la sua scelta di lasciare la SIAE (Società Italiana Autori Editori) ed affidare la raccolta dei suoi diritti d’autore a Soundreef.

Esattamente un mese fa – continua il rapper– mia madre, con cui lavoro, mi porge dei rendiconti della Siae relativi al 2013, e nel 2013 non c’era ancora Renzi e avevamo papa Ratzinger. Soundreef mi dà delle alternative molto più fresche e trasparenti. Leggo ad esempio di questa iniziativa di Soudreef: vogliono eliminare i borderò cartacei (nda in occasione di ogni esibizione, va compilato una sorta di registro con i brani eseguiti per andare poi ad attribuire i diritti d’autore), per i concerti, che verranno pagati come in uno shazam 2.0. Una cosa che in Italia suona ‘strana’, ma per me è innovativa. Quello che sto facendo oggi è giocarmi il culo insieme a loro, perché io gli sto dando tutto il mio patrimonio autoriale. Vediamo come va, io sono fiducioso.
Non sono qui per demonizzare la Siae, sono convinto che Filippo Sugar sia il miglior presidente che la Siae possa avere.
[…]
La Siae, che non ha scopo di lucro, ha investito in immobili per 200 milioni di euro, e mi chiedo se tutti gli associati siano a conoscenza di questo e che tipo di utilizzo possano farne, gli associati. Perché io sto cercando casa e vorrei magari abitare in uno degli immobili Siae.

Fedez, in testa alla classifica 2015 dei concerti con più biglietti venduti, ha quindi incaricato di riscuotere i suoi proventi musicali Soundreef.

Quella di Federico – commenta Davide D’Atri, fondatore e AD di Soundreef – è una scelta coraggiosa ma anche di innovazione, dettata dalla voglia di cambiare il sistema che garantisce i più forti. La rivoluzione digitale non poteva che travolgere i monopoli che ancora resistono nel nostro Paese. Assisteremo presto a un effetto domino.

Della liberalizzazione dei diritti d’autore se ne parla già da diversi anni, in particolare dal 2014 quando è stata emanata la direttiva 2014/26/UE del Parlamento Europeo che obbligava gli stati membri all’apertura del mercato entro il 2016 (qui il testo integrale della direttiva).
La legge in Italia non è ancora stata approvata, ma Soundreef Ltd può operare sul nostro territorio nazionale in quanto è una società di diritto estero con sede legale nel Regno Unito. È controllata al 100% dall’italiana Soundreef S.p.A..

E questo è solo il primo passo.