Oggi con un editoriale del nostro direttore che potete trovare qui, vi abbiamo parlato della definitiva introduzione da parte della FIMI dello streaming nel conteggio per le vendite e le certificazioni degli album oltre che dei singoli.
Questa notizia arriva proprio mentre in altri paesi si mette in discussione lo streaming nelle classifiche e si cerca un modo per regolare al meglio questo fenomeno (vedi anche il caso Ed Sheeran). Il motivo è semplice unire due diverse tipologie di fruizione della musica con costi, metriche e dinamiche molto diverse tra loro in modo da formare un’unica graduatoria può generare risultati contraddittori, anche perché ascoltare qualcosa rimane comunque ben diverso dall’acquistare qualcosa.
Al di là di questo nostre contraddizioni in molti si sono chiesti come verranno conteggiati gli ascolti per essere integrati nella classifica album e la risposta è arrivata dal CEO di FIMI, Enzo Mazza.
I dischi verrano considerati tutti da 10 tracce (al di là che poi ne contengano 8 o 15) ed ogni 1.300 streaming delle canzoni dell’album equivarranno a un download del disco. Con alcuni accorgimenti:
– una singola canzone non potrà contare più del 70% del totale
– Saranno conteggiati solo 10 ascolti al giorno per canzone da parte di ogni utente
– Gli ascolti dovranno essere di almeno 30′ (eventuali brani più brevi non verranno conteggiati).
Questo metodo di conversione verrà rivalutato dalla FIMI ogni quattro mesi, quindi i prossimi “aggiustamenti” sono previsti per la fine dell’anno.