Lucio Battisti cantava …ma che colore ha una giornata uggiosa… e Francesco Gabbani è riuscito a definirlo con precisione.
Metti una giornata di fine giugno, le peggiori previsioni meteo degli ultimi giorni, acqua a non finire, guardi ogni sito ed ogni app nella speranza che venga preannunciato il sole ed una serata ventilata e non afosa. Invece, appena inizia il concerto, le prime gocce vengon giù e tu togli e rimetti il k-way che non usavi da anni… ed inizia la festa in musica.
Francesco Gabbani, la sua positività e la sua carica di energia riescono a dare un senso ed un colore al perché, nonostante l’acqua, sei lì a lasciarti travolgere dall’Onda Gabbani.
Nel parterre diverse generazioni pronte ad ascoltare, cantare e ballare sulle note dei suoi successi. Sono questi gli elementi che riescono a dare il colore alla giornata uggiosa!
Una festa di k-way e ombrelli che, per qualche minuto, hanno colorato il pubblico annaffiato da quella tanto attesa e odiata pioggia.
Hugolini fa da open act e Francesco snocciola canzoni una dietro l’altra senza mai fermarsi, dalle più ritmate e famose fino a quelle più cantautorali. Le prime fanno immediatamente presa sul pubblico, ma le altre conquistano fino a stupire i più scettici.
Suona chitarra elettrica, tastiere e batteria (…anzi i tamburi come li chiama “mamma”), salta sul palco con una velocità incredibile senza perdere il fiato, rimedia con maestria ad un piccolo inconveniente tecnico e trascina il pubblico con naturalezza.
La gavetta si fa notare e la sagacia da performer sono un buon connubio per gli anni a venire.
Gli omaggi ad Adriano Celentano ed Enzo Jannacci catturano il pubblico sulle note di Susanna e Vengo anch’io, No tu no.
Vedere ad un concerto molti bambini accompagnati dai genitori fa sperare in un futuro in cui la musica possa essere un mezzo di comunicazione e di aggregazione senza limiti e vincoli.
Alessandro Genovese
La redazione di All Music Italia non poteva mancare ad uno dei concerti più attesi dell’estate 2017: Francesco Gabbani. Lui che è riuscito a conquistare il pubblico del Festival di Sanremo con la sua scimmia, anche ora che è rimasto da solo a ballare, non fa rimpiangere il bipede peloso.
Le famiglie ballano apprendendo lezioni di Nirvana, senza necessariamente sapere di cosa si tratti. Gabbani dà il meglio di sé quando c’è da suonare, saltare e far ballare il pubblico milanese, accorso sotto quel CarroPonte giallo che ricorda il glorioso passato industriale di Sesto San Giovanni.
Sorride, dà la carica e regala momenti introspettivi al pianoforte. Si diletta tra chitarra e percussioni, ricorda che la mamma diceva che lui e suo fratello suonavano il tamburo e Filippo, che lo accompagna alla batteria, ancora non ha smesso.
E poi ancora gli omaggi ad Adriano Celentano con il brano presentato al festival, Susanna, e ad Enzo Jannacci e la sua Vengo anch’io. No, tu no datata 1968.
Una grande energia per una grande festa di musica, perché Francesco Gabbani non è solo Occidentali’s Karma.
Qui trovate qualche foto che ho scattato durante la serata.
Oriana Meo