Qualche settimana fa in occasione dell’uscita del primo singolo estratto, Feathers and Wax, vi abbiamo parlato del ritorno di Jacopo Sarno in questo articolo. Jacopo è tornato con un album uscito in tutti i digital stores lo scorso 17 marzo che, a tutti gli effetti, è il suo primo disco da cantautore, quello della maturità. E con questo album ha voluto dare un forte segno di distacco dal passato assumendo anche un nuovo nome che rappresenta lo spirito di questo nuovo cammino musicale… Jake Sarno.
In molti lo hanno conosciuto per essere stato il primo artista non americano di Walt Disney e per le innumerevoli esperienze tra tv e musical.
Ora Jake lancia un disco prodotto da Fausto Cogliati (già al lavoro con Fedez, J-Ax e Raphael Gualazzi tra gli altri) intitolato Chapter 1 su etichetta Cloverthree Music).
Chapter 1 è composto da 7 tracce che compongono un vero e proprio concept album che accosta elementi di scrittura e suono americani ad una forte identità europea.
Nel primo singolo il soul e il blues nei suoni dell’hammond e dell’armonica incontrano beat elettronici e strutture metriche non convenzionali. Un sound che si evolve dalla prima all’ultima nota, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio dai tetti di Barcellona alle luci di New York, dal volo di Icaro al fuoco solitario di una sosta on the road.
Qui di seguito potete vedere il videoclip diretto da Pablo Papeltengo e prodotto da Cloverthree Film con protagonisti gli amici più cari di Sarno.
In attesa di incontrarlo per un’intervista abbiamo chiesto a Jacopo di raccontare questo nuovo viaggio musicale attraverso le 7 tracce che compongono la tracklist.
1. Barcelona
Il viaggio inizia in Europa, sul tetto di un palazzo sulla Rambla. Lontano dagli schiamazzi e dal clima di festa che pervade la città catalana, il viaggiatore si concede il primo momento di riflessione: “Turn off the radio, sometimes silence feels so good”. Sotto il cielo stellato, cominciamo a interrogarci su quanto la vita di tutti i giorni, la routine, costringa gli uomini ad un’inconsapevole solitudine mentre si danno un gran da fare a muoversi senza uno scopo preciso. “So many people are now walking all alone and they don’t know that I’m so close to wonderland”…
Il paese delle meraviglie è su quel tetto, nella condivisione di un momento magico tra due persone che si comprendono e si completano in un dolce silenzio condiviso.
Il brano comincia con sette note di un’armonica e solo alla fine della traccia il falsetto diventa voce naturale, come se il viaggiatore si fosse risvegliato da un sogno durato tutta la vita.
2. Red Dancer
Siamo a New York, la città più sensuale al mondo, che non dorme mai. Anche il viaggiatore è sveglio; il jet lag, un bar di periferia all’ora di chiusura… e una ballerina vestita di rosso. “it’s the dress that picked you”, tutto è perfetto. Il viaggiatore è attratto dalla ballerina come una falena dalla fiamma, la guarda ma non osa toccarla, “am I getting too close to the red light? I’ve been holdin’ on but now I can’t hide”. Non può più nascondere quello che è, e quello che prova… “and your body is burning”.
La struttura della canzone rompe i canoni classici del pop alternando due ritornelli diversi e tre strofe, il tutto su tre accordi e senza basso.
3. Peace Of Mind
Il viaggio diventa on the road. Una sveglia scandisce il tempo dall’inizio alla fine del brano e la chitarra acustica ‘in open G’ ci avvicina alla scrittura folk americana.
Quando ci lasciamo qualcosa alle spalle e partiamo siamo tutt’uno col nostro viaggio e tratteniamo le lacrime e la nostalgia per trovare la pace con noi stessi. Il testo della strofa è un impegno a voltare pagina “it’s no time for cryin’ gotta hold this back, alright”; il ritornello è un ripetere a se stessi lo scopo del viaggio e l’importanza di concedersi un tempo per riflettere e una meta da chiamare casa “I’m taking my time for a close watch on this peace of mind and I’m on my way back home”.
Torna l’armonica con un nuovo suono, amplificato e ‘sporco’, che unitamente all’elettronica ci suggerisce che qualcosa è cambiato: siamo già diversi rispetto al giorno della partenza.
4. Another Man
Incontrare il grande amore è sempre, prima di tutto, un confronto con se stessi: la canzone usa il pretesto del rapporto ‘lui, lei, l’altro’ per fare luce sulla distanza tra un uomo com’è e la proiezione di come vorrebbe essere. Cosa farebbe lui al posto mio…? è il pensiero chiave per dare inizio a una dichiarazione d’amore assoluta e incondizionata. Il brano, scritto come vuole la tradizione ballad e arrangiato con elementi soul, è in questa storia la presa di coscienza della solitudine in cui si trova necessariamente chi sta vivendo un viaggio; è anche la scoperta dei propri limiti, uno sguardo al destino e l’accettazione della componente femminile/lunare comune a tutti gli artisti.
Another Man è stata incisa quasi totalmente ‘in presa diretta’, durante una recording session diretta da Fausto Cogliati, alla quale hanno partecipato Stefano Signoroni, Flavio Scopaz e i fratelli Giacomo e Tommaso Ruggeri.
5. Amazing Day
È l’alba di un nuovo giorno, il sole sorge e il viaggiatore si rimette in marcia. Questo brano è la sintesi di tutto Chapter 1 e si rivolge a coloro che imparano a trasformare se stessi e la realtà che li circonda, giorno dopo giorno. “We are stones on the roll, we are the ones who can take on the world”.
La canzone è stata scritta poco dopo Another Man e incisa nella stessa recording session.
6. Feathers And Wax
Questo brano, primo singolo estratto da Chapter 1, è una rivisitazione del mito di Icaro: dopo aver costruito le sue ali con piume e cera, Icaro affronta la paura di non farcela, chiedendosi se riuscirà a compiere il suo folle volo senza perdere la ragione.
Come narra la leggenda, Icaro vola troppo vicino al sole e le ali si sciolgono; a differenza del mito, tuttavia, egli non cade e si rende conto di poter volare senza l’aiuto di artefatti. Con grande sorpresa, Icaro scopre anche di non essere solo… mille persone come lui stanno facendo lo stesso viaggio, attraverso la luce del giorno.
7. Campfire
Si conclude con questo brano il primo capitolo del viaggio. Il viaggiatore è solo, con la sua tenda, un falò e la sua armonica. La scrittura rispecchia la libertà raggiunta attraverso le altre canzoni: un unico modulo è contemporaneamente strofa e ritornello e si ripete sempre uguale fino al penultimo giro.
“Reality and fancy dreams
come rescue me ‘cause I’m so insecure
I run in vain
but it’s worth the gain, but it’s worth the gain…
to ever see you again.”
L’album si conclude con un assolo di armonica, strumento che apre e chiude questo viaggio.