Le Vibrazioni in gara a Sanremo 2018 con il brano Così sbagliato sono in Sala Stampa Lucio Dalla per la conferenza stampa.
Avete dichiarato che l’orchestra ha dato un’anima rock al brano, domani sarete sul palco con Skin, questa versione verrà pubblicata?
E’ una bomba atomica, Skin l’ha resa propria, l’ha resa sua, ha saputo dare una risposta alla mia richiesta di aiuto, ci augriamo di farne una versione e di pubblicarla.
Grande duetto con Skin perchè questa scelta?
Quando abbiamo saputo di partecipare c’era il quesito del venerdì, cover o duetto… Baglioni ha deciso che le canzoni sarebbero state sempre le stesse e questa è una grande cosa. La canzone può essere collocata e fatta sentire, al momento della scelta c’è stato il dubbio se un uomo o una donna e sono stato fermo sul fatto che potesse essere una donna, l’energia femminile sul palco sarebbe stata molto originale. Stefano Verderi ha avuto la prontezza di proporre Skin, sembrava irrangiungibile ma abbiamo amici in comune, era un sogno, l’abbiamo proposto lei è stata fenomenale, fantastica. Lei l’ha sentita e dopo poche ore mi ha detto It’ok it’s fantastic!
Avete trovato delle differenze con la vostra partecipazione del 2005?
Sicuramente ogni Sanremo è diverso dall’altro, nel 2005 siamo stati fortunati, con una direzione eccezionale di Bonolis. La prima volta “eravamo in una bolla”, andavamo più per le mamme e i papà adesso siamo genitori e parliamo con i nostri figli.
Il disco nuovo e poi in giro per il tour?
Siamo una band valvolare, ci piace suonare senza trucco ed inganno, il nostro colorito è quello della cantina. Il contatto col pubblico è quella goduria che ti da, partiremo il 16 marzo nei club, avremo un contatto diretto con il pubblico per una decina di date.
Cinque anni fa avete deciso di sciogliervi, parafrasando il vostro brano… era Così sbagliato?
Non ci siamo mai sciolti, abbiamo preso una pausa, quando si perde un po’ di entusiamo. Viviamo di musica ed è una fortuna immensa, quando perdi il senso di libertà, meglio fermarsi, c’erano successe delle situazioni particolari, con tutto quello che stava accadendo abbiamo perso l’entusiasmo, ci stavamo trascinando. Abbiamo fatto una pausa e grazie ad un concerto il 26 giugno a Palermo per il Radio Italia live, un fiume di persone ci hanno accolto molto bene ed hanno cantato con il cuore il nostro brano Vieni da me, ci hanno commosso, è scoppiato tutto, ci siamo riinnamorati.
Siete stati un’icona di una generazione cosa vi aspettate adesso?
Le generazioni cambiano ed anche le tecnologie, non c’erano i social, chi voleva scriverti ti mandava un’email ad esempio, ci piacerebbe avvicinarci ad ogni generazione, a Palermo ho visto cantare persone di ogni età, era incredibile, come a Milano per il Reunion party. Questa cosa è meravigliosa. Se le generazioni comunicano è possibile evitare gli errori.
E’ stato facile ritrovare l’affiatamento?
5 anni possono sembrare tardi ma il tempo è relativo, nel momento in cui abbiamo risuonato insieme ci sembrava fosse passato solo qualche mese. Per chi era un fan forse 5 anni possono sembrare tanto. Il nuovo album spiegherà che il tempo non è passato. Noi ci mangiamo la vita a morsi, ma siamo molto seri. Ognuno di noi ha avuto esperienze personali importanti, però quando ci siamo ritrovati nel nostro bagaglio avevamo più cose per il nostro progetto oggi.
Come fate ad affrontare questi giorni con questi ritmi?
E’ tutto molto stressante, ma siamo qui per questo, dopo delle giornate così però non vedi l’ora di andare a suonare. Siamo qua per comunicare a migliaia di persone in un attimo.