“Se la gente sapesse davvero chi vende decine di migliaia di biglietti alle società di bagarinaggio online verrebbe fuori un casino…”
Con queste parole pronunciate da un’anonima lavoratrice in una società di bagarinaggio online inizia il servizio de Le Iene andato in onda l’8 novembre sul fenomeno del Secondary Ticketing, argomento che la trasmissione di Italia 1 aveva già trattato al momento dello scandalo riguardante il concerto dei Coldplay qualche mese fa.
Con questo servizio si alza però un polverone sul mercato degli eventi musicali (e non solo) in Italia che vede coinvolte le più grandi società di eventi, Ticketone e, a quanto dichiarato almeno, gli artisti stessi (qui potete vedere il servizio de Le Iene in caso ve lo foste persi).
Ma partiamo dallo spiegare brevemente che cos’è il Secondary ticketing.
Come dovrebbero essere venduti i biglietti di un concerto in Italia?
A spiegarlo nel servizio è Claudio Trotta, fondatore di Barley Arts, società che dal 1979 è tra quelle leader del settore degli eventi musicali nel nostro paese.
Trotta spiega che dopo aver preso accordi con un’artista e il suo management riguardo all’evento e alla location si mette in moto una fase preparatoria che comprende la messa in vendita dei biglietti.
A questo punto le società possono decidere, come in teoria accade in tutti i casi, di mettere tutti i biglietti in vendita ed esaurirli in caso di grandi eventi anche in un’ora. Trotta specifica che lui personalmente è contrario a questo tipo di vendita e preferisce tenere sempre una percentuale di biglietti per la vendita cartacea per due motivi: primo evitare che ne vengano acquistati grosse quantità da eventuali bagarini, secondo perché non tutti utilizzano la rete per gli acquisti.
Tra l’altro Trotta che spesso in passato ha denunciato questo tipo di attività lo scorso 4 aprile ha presentato un esposto penale alla procura del comune di Milano denunciando anche alcune società di bagarinaggio online.
In ogni caso l’unica società autorizzata a vendere biglietti online da 15 anni a questa parte in Italia è Ticketone che ha un contratto in esclusiva con i maggiori organizzatori di concerti; contratto che scadrà nel 2017.
E qui entra in campo il Secondary Ticketing.
Esistono in rete infatti centinaia di siti di bagarinaggio online che riescono a vendere i biglietti degli eventi a cifre maggiorate appena questi esauriscono, si parla di cifre anche 10/20 volte superiore al prezzo originale.
Ma come accade questo?
Nel precedente servizio riguardante il concerto dei Coldplay uno degli amministratori di queste società aveva affermato che in realtà i biglietti arrivavano da privati, persone che, o non possono più andare al concerto, o ne acquistano una quantità superiore per rivenderla e che le loro società guadagnano il 10% della vendita totale. Ma in realtà non è così, o meglio le grosse cifre non arrivano in questo modo.
A spiegarlo è sempre la ragazza che lavora in una di queste società di bagarinaggio online ( o ri ticketing).
Da quello che racconta l’intervistata il business vero arriva dal fatto sono le stesse società che organizzano i concerti a vendere a loro i biglietti, quegli stessi biglietti che dovrebbero in realtà andare in esclusiva a Ticketone. Le cifre possono variare a seconda del concerto, ma si parla comunque di 1.000, 5.000 e anche 15.000 biglietti venduti a queste società. Le società coinvolte sono anche molto grandi e non si parla solo di musica ma anche di eventi sportivi e vari in tutto il mondo.
Ma come funziona esattamente?
Praticamente le società di eventi un giorno prima della messa in vendita dei biglietti di un concerto vendono alle società di bagarinaggio online diverse migliaia di biglietti al prezzo standard (quindi un biglietto da 50 euro viene pagato 50 euro). A questo punto appena i biglietti messi ufficialmente in vendita da Ticketone esauriscono entra in scena la società di bagarinaggio che li metto in vendita a cifre maggiorate, si parla anche di biglietti da 50 euro venduti a 1.000 euro.
Come vengono ripartiti questi guadagni?
Sempre tramite uno di questi contratti di cui non vengono mostrate in televisione le società coinvolte si apprende che alla società di eventi torna il 90 % del guadagno.
Quindi facendo un esempio se un biglietto da 50 euro viene venduto dal sito di bagarinaggio a 1.050 euro alla società di eventi tornano indietro 900 euro.
L’INCONTRO CON MASSIMO DE LUCA AMMINISTRATORE DELEGATO DI LIVE NATION
Siccome almeno uno di questi contratti è relativo a Live Nation, società di eventi musicali tra le più grandi in Italia, l’inviato si reca a parlare con il suo amministratore delegato, Roberto De Luca.
Inizialmente De Luca di fronte ai documenti dice che dovrebbe consultarsi con le persone che lavorano con lui ma che da quello che vede la spiegazione potrebbe essere che se per esempio ci sono 5.000 fan e comprano 4 biglietti a testa, due vengono usati e due finiscono probabilmente sul mercato secondario e afferma con certezza che loro non hanno contatti con società di bagarinaggio..
A questo punto l’inviato de Le Iene mostra un contratto tra Live Nation e uno di queste società. De Luca cade dalle nuvole e si interroga su come possano avere questi documenti. In ogni caso afferma che al momento la sua società non può parlare in quanto è stata tirata in ballo dalla Siae per la vicenda del concerto dei Coldplay e sono stati chiamati a giudizio da Ticketone. Di fronte ad una regolare fattura che dimostra una vendita di biglietti tra Live Nation e una di queste società di bagarinaggio online a questo punto De Luca si giustifica dicendo che Live Nation è contraria al Secondary Ticket ma in alcuni casi lo usano per far si che il prezzo del biglietto diminuisca… ovviamente la risposta non sta in piedi e l’inviato lo incalza… la seconda motivazione fornita è che quando un concerto non sta andando bene come dovrebbe vengono messi su questi siti dei biglietti in modo che si crei interesse per quel concerto e il biglietto salga di valore.
Ovviamente questa cosa non sarebbe fattibile in quanto c’è un contratto di esclusiva con Ticketone e, anche se i biglietti sono cartacei, la vendita avviene comunque online.
L’inviato mostra a De Luca anche i contratti che dimostrano che alla sua società tornerebbe il 90% del guadagno… la prima risposta dell’Amministratore delegato di Live Nation è che in questi casi i soldi vengono devoluti ai terremotati…
Inoltre afferma che spesso sono gli artisti stessi a chiedere di fare questo tipo di operazione e loro sono “quasi obbligati”. Quindi quel famoso 90% andrebbe agli artisti.
Infine conclude dicendo che i biglietti messi in vendita in questo modo sono solo lo 0,20% del totale (circa due milioni di biglietti venduti all’anno da Live Nation).
Nel servizio è stato anche interpellato l’amministratore delegato di Ticketone, il Dottor Stefano Lionetti che ha preferito non commentare l’accaduto facendo presagire procedimenti legali.
L’ABBANDONO DI VASCO ROSSI
A seguito del servizio de Le Iene oggi sulla pagina Facebook ufficiale di Vasco Rossi, artista del roster Live Nation, la Giamaica Management che segue l’artista ha diramato la seguente comunicazione:
“SECONDARY TICKET
Dopo aver appreso dal servizio televisivo de Le Iene di un possibile coinvolgimento di Live Nation nella rivendita “secondaria” di biglietti per i concerti in Italia,
Giamaica management comunica di avere attualmente sospeso ogni rapporto commerciale con Live Nation e si riserva di agire per vie legali essendo totalmente estranea a quanto emerso dal servizio giornalistico.
Giamaica ritiene che l’attività di secondary ticketing, altamente speculativa, è da tempo riconosciuta come dannosa non solo per il pubblico ma anche per gli artisti che a loro insaputa e loro malgrado si ritrovano per errore coinvolti.
Giamaica management”
LA LETTERA APERTA DI CLAUDIO TROTTA
Oggi Claudio Trotta ha diramato una lettera aperta rivolta ad Assomusica, L’Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal Vivo. Eccone il testo:
“LETTERA APERTA DI CLAUDIO TROTTA AD ASSOMUSICA
Caro presidente e cari membri del consiglio direttivo e cari associati
A seguito delle dichiarazioni di Roberto De Luca durante il servizio delle Iene vi comunico quanto segue:
1) Sto verificando insieme ai miei legali se esistano i presupposti per una azione giudiziale collettiva da parte di Assomusica e/o degli Associati che reputino di volerla sottoscrivere e di altre componenti della Filiera della Musica dal Vivo nei confronti di Live Nation per gravi danni di immagine e di credibilità a tutta la categoria
2) Sto verificando con i miei legali i termini di una causa per Concorrenza Sleale da parte di Live Nation nei confronti di quei produttori e promoter che non adeguandosi alle pratiche emerse dalle dichiarazioni dispongono ovviamente di risorse inferiori
3) Reputo che il Presidente ed il Consiglio Direttivo di Assomusica a prescindere dalle procedure di routine che coinvolgono il Collegio dei Probiviri, debbano immediatamente prendere posizione chiara dissociandosi da quanto emerso e dichiarandosi contro queste pratiche cancerogene che sono dannose per i nostri consumatori, i nostri lavoratori ed i nostri artisti
È evidente che non mi è possibile restare in questa Associazione ancora un secondo qualora la Associazione stessa non prenda i provvedimenti logici e conseguenti a quanto inconfutabilmente emerso dal filmato delle Iene.
Cordiali saluti,
Claudio Trotta”
CONFERENZA F&P
Domani mattina a Milano è prevista una conferenza stampa sull’argomento in cui parleranno Ferdinando Salzano, Amministratore delegato di F&P Group, altro colosso della musica dal vivo in Italia, e Claudio Maioli, manager di Ligabue artista del roster di F&P Group. Vi aggiorneremo su quello che verrà dichiarato in conferenza stampa.
COMUNICATO STAMPA LIVE NATION
E´arrivato dopo il servizio de Le Iene sul rapporto commerciale tra Live nation e il secondary ticketing con Viagogo un comunicato stampa ufficiale di Live nation che trovate qui di seguito:
“In riferimento al servizio andato in onda ieri sera 8 novembre all’interno del programma televisivo “Le Iene”, Live Nation precisa e puntualizza che le affermazioni contenute nel servizio si riferivano unicamente a pochi Artisti internazionali e che nessuno degli Artisti italiani ha mai chiesto di assegnare biglietti dei loro spettacoli al mercato di vendita secondario.
Ugualmente Live Nation garantisce di non aver spontaneamente immesso sul mercato secondario quantitativi di biglietti dei concerti di Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, attualmente in vendita.
Live Nation Italia“.
LO SGOMENTO DI TIZIANO FERRO, MARCO MENGONI e GIORGIA
Ecco quanto scritto da Tiziano Ferro, artista del roster di Live Nation, sulla sua pagina Facebook:
“Sono sconcertato, amareggiato e fortemente indignato a causa dei recenti avvenimenti che coinvolgono Live Nation Italia.
Vorrei concedermi alla rabbia e all’istinto del momento ma la verità è che non posso.
La mia priorità sono le circa 150.000 persone che hanno già deciso di esserci durante il mio prossimo tour.
Mi è stato assicurato e garantito che Live Nation non ha mai, oggi come in passato, immesso miei biglietti sul mercato secondario.
Detto ciò prendo le dovute distanze da chi ha sbagliato, per loro ci saranno di certo conseguenze ma adesso ho solo una priorità: questo tour e i miei fan.
Non possiamo fermarci, nonostante tutta la bruttezza che ci sta investendo.
Tiziano”
Marco Mengoni:
“Lavoro con Live Nation dal 2014 e né io né il mio management abbiamo mai avuto alcuna evidenza di irregolarità nella vendita dei concerti. Siamo sconvolti dall’accusa mossa da De Luca secondo cui gli artisti imporrebbero la pratica di vendita illegale di biglietti e dichiaro la mia assoluta estraneità ai fatti. Attraverso i nostri legali stiamo facendo le opportune indagini per la tutela dei diritti del pubblico e per verificare la massima trasparenza sullo svolgimento dei fatti“.
Giorgia:
“Confermiamo in toto l’estraneità di Giorgia e di chi la rappresenta alla partecipazione di questa TRUFFA dichiarata dal presidente di Live Nation Italia, operata da Live Nation riguardante il “secondary ticketing”: MAI da qualcuno del suo staff, management o altro vicino a lei o dall’artista stessa è stata fatta richiesta per operare in questa maniera disonesta; e stiamo verificando che anche per il passato non siano state commesse irregolarità per quanto riguarda Giorgia.
Giampaolo Tabacchi
MICROPHONICA”
CONFERENZA STAMPA F&P GROUP E CLAUDIO MAIOLI (MANAGER LIGABUE)
A convocare questa conferenza sono stati Ferdinando Salzano, Amministratore delegato di F&P Group, e Claudio Maioli, manager di Ligabue.
Salzano ci tiene a far notare la presenza in sala di molti manager di artisti che sono assolutamente contro il Secondary ticketing. Tra loro quelli di Alessamdra Amoroso, Nek e Fiorella Mannoia, Mario Biondi, Emma, Francesco Renga, Annalisa e Giusy Ferreri, Elisa, Claudio Baglioni, Francesco De Gregori, Laura Pausini, Elio, Vinicio Caposela, Gianna Nannini e Il Volo.
Prende in mano la parola Claudio Maioli, il manager di Ligabue che dichiara:
“Se la piattaforma di vendita di biglietti diventa di bagarinaggio se il rifornimento di questi biglietti arriva direttamente dall’agenzia che produce il concerto.
Quella parola “artisti” pronunciata in modo generico da De Luca di Live Nation rischia di infangare tutto il mondo degli artisti, davanti ad un pubblico che non ha strumenti per valutare: si devono fare i nomi, non si può fare di tutta un’erba un fascio. Io non ci sto. Non ci sto che il pubblico possa pensare che gli artisti sono tutti uguali. Questa cosa va chiarita.
Da sette anni sul sito di F&P Group, loro e l’artista che rappresento, Ligabue, è stata presa posizione contro il secondary ticketing pubblicando una black list dei siti da evitare”
Interviene Salzano:
“Questa per me è la conferenza stampa più difficile degli ultimi trent’anni. Non ho dormito stanotte. La prima reazione al servizio è stata vergogna, mi sono vergognato del mestiere che faccio e di come ne siamo usciti. Non smetterò di ringraziare Le Iene e spero che vadano avanti… i titoli dei giornali di oggi m servono a rafforzare il perché vi abbiamo convocato, sono convinto del fatto che ci siano altri organizzatori che fanno questo, autodenunciatevi perché arriveranno a tutti“.
Riguardo alle cifre tirate in ballo Salzano aggiunge:
“Immaginavo una forte connivenza ma questi numeri… il 90% del retrocesso, botte di 13 mila biglietti. E´un meccanismo pericoloso e molto ampio. Ho sentito parlare nel servizio de Le Iene De Luca di – governare-… questi siti vanno oscurati non regolamentati! Gli unici siti autorizzati alla vendita sono quelli con il sigillo fiscale. La richiesta che parte oggi è quella di un codice etico che devono firmare tutti gli organizzatori di concerti per far parte di AssoMusica dove un elemento fondamentale, oltre a schierarsi contro il Secondary Ticketing, sia non avere rapporti con il mercato secondario perché questa si chiama truffa. In questo momento il rapporto col pubblico, un rapporto che deve essere di fiducia, è messo a dura prova. Il pubblico non sa più qual’è la verità“.
Siccome in rete circolano biglietti anche di artisti della sua scuderia, come per Ligabue (che sottolinea non essere sold out), o di Nek all’Arena di Verona, Salzano risponde lanciando anche una domanda a Ticketone:
“Questi siti vendono biglietti anche di artisti F&P. Il mercato del secondario non va pensato solo sui concerti sold out, perchéè non è solo lì. I biglietti di Nek all’Arena sono in vendita a tre volte il loro valore sul mercato secondario. Mi chiedo io stesso perché sono lì. Noi dal 2010 dichiariamo guerra al Secondary Ticketing, ed oggi ci metto la faccia e continuo a dire che l’unica soluzione è l’oscuramente. E continuo a dire che F&P Grouo non ha e non ha mai avuto rapporti con il Secondary. Ho una domanda da fare a Ticketone – Come arrivano li quei biglietti? – I mezzi di protezione esistenti fanno acqua da qualche parte“.
Stefano Lionetti, Amministratore Delegato di Ticketone presente alla conferenza risponde:
“Siamo qua per testimoniare la nostra correttezza, senza passare mai alcun biglietto al mercato secondario. Non avrebbe nessun tipo di logica e sarebbe sminuire il nostro lavoro. Viaogogo qualche tempo fa faceva uso della parola Ticketone. Glielo abbiamo notificato e loro si sono spostati in Svizzera. Ticketone ha tanti professionisti, fa un grande lavoro di protezione ma oggi non è facile muoversi su internet… il controllo possibile oggi è solo uno: oscurare. O si oscurano o alcuni tipi di fenomeni non si potranno mai cancellare“.
Salzano continua:
“Dobbiamo provarci ad oscurare questi siti. Il lato positivo di tutta questa triste vicenda delle ultime 48 pre è che accende l’attenzione sulla problematica. Certo se dovessimo avere successo nell’oscuramento di questi tre siti, non avremmo comunque risolto, ne nascerebbero altri tre. Ma è un primo passo. Per fortuna Le Iene hanno riacceso i riflettori sul tema, anche se così il pubblico non distingue e fa di tutta l’erba un fascio. Mi aspetto delle prese di posizioni forti e decise. Noi nel nostro piccolo abbiamo cominciato nel 2010 con il biglietto nominali per i concerti di Ligabue. Di certo la legge italiana non aiuta, non esiste nessuna legge contro il bagarinaggio“.
Alla domanda sul perché AssoMusica non ha preso una posizione sul tema risponde Vincenzo Spera dell’Associazione in questione:
“Non è assolutamente vero che l’Associazione non ha fatto niente. Se mandiamo un comunicato stampa è difficile che gli organi di stampa lo riprendano come invece succede per Vasco Rossi. AssoMusica si sta occupando del problema da più di tre anni. E´un problema che non può essere risolto a livello italiano, esiste anche negli altri paesi. Noi stiamo facendo pressione e lavorando sulla ricerca di una legislazione che possa consentire a questi siti di non lavorare perché laddove non viene rispettata l’etica l’associazione non ha strumenti punitivi“.
Viene anche spiegato meglio cosa sta succedendo legalmente.
Il Codacons ha denunciato Live Nation e la finanza sta interrogando De Luca. Ticketone è convocata in Procura in veste di parte informata sui fatti.
In conclusione di conferenza Ferdinando Salzano fa le sue “richieste”:
“Ci sarà un continuo contatto da parte nostra con la Siae per capire come va avanti questa udienza nella speranza che ci siano provvedimenti. La richiesta a Ticketone da parte nostra è quella di adottare nuovi sistemi di sicurezza e se AssoMusica non adotterà un codice etico contro questo fenomeno, personalmente lascerò l’Associazione”. In risposta Spera di AssoMusica ribadisce: “AssoMusica prevede già questa cosa, c’è un codice etico che ogni associato ha accettato, Live Nation si è autosospesa da AssoMusica“.
Va detto che su Live Nation, essendo una multinazionale americana il problema è più profondo. La parte italiana, e quindi De Luca, devono rendere conto a loro e gli Americani di Live Nation hanno dichiarato che il Secondary Ticketing è il loro futuro.
La conferenza stampa finisce in questo modo. Ora non resta che aspettare per vedere se qualcosa cambierà e, allo stesso tempo, cercare di continuare a parlare del problema in modo che l’attenzione mediatica non si spenga.
LA (GIUSTA) RIFLESSIONE DI FRANCO ZANETTI DIRETTORE DI ROCKOL
Oggi Franco Zanetti, Direttore di Rockol il sito di musica più autorevole in Italia, si è espresso in maniera personale sulla questione puntando l’attenzione su quello che sta accadendo nella questione Secondary Ticketing al di là dei risvolti etici e legali della cosa.
In questo momento tutti gli artisti stanno prendendo le distanze da Roberto De Luca e lo stanno facendo in maniera pubblica sui loro social. Per carità un comportamento legittimo ma allo stesso tempo discutibile perché da molto la sensazione del “quando la barca affonda…“.
Ora di sicuro la giustizia farà il suo corso ed ognuno si dovrà prendere le proprie responsabilità come è giusto che sia, ma è anche vero che si sta facendo di una sola persona il capro espiatorio di qualcosa che è molto più grande di quello che tutti quanti immaginiamo, un fenomeno mondiale che di sicuro non è certo pilotato da De Luca.
Ecco su questo punto specifico siamo d’accordo con Franco Zanetti, perché ci sono modi e modi per distaccarsi da qualcosa e qualcuno… qualcuno con cui si è lavorato per anni, magari ci si è anche andati a cena, una persona verso cui, fino a qualche giorno fa, si spendevano parole di stima. Ci sono modi e modi…
Qui di seguito un estratto della parole di Franco di cui potete leggere l’articolo integrale qui.
“Non voglio entrare nello stretto merito della questione: non è questo il mio punto. Quel che voglio dire è che la velocità e il cinismo con cui cantanti che con (e grazie a) De Luca hanno lavorato per anni – qualcuno per venti, qualcuno per quattro, qualcuno per tre – si sono dissociati da lui e da Live Nation puzza di topo che scappa dalla nave che affonda. Suvvia, nessuno faccia l’anima bella: un imprenditore mira a far denari, non è un santo o un benefattore o un mecenate. Se De Luca ha fatto qualcosa di illecito o di illegale, questo verrà stabilito in tempi brevi. Ma voltare le spalle, e soprattutto e peggio ancora farlo pubblicamente, a una persona con la quale si sono condivisi anni di lavoro comune, e con la quale si sono condivisi benefici economici, è un comportamento da Ponzio Pilato, se non peggio“.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI
Assomusica prende atto con favore della proposta del Governo che, nella persona del Ministro Dario Franceschini, presenterà un emendamento alla Legge di Bilancio per arginare il fenomeno del Secondary ticketing.
Il Presidente Assomusica Vincenzo Spera ha dichiarato:
“Apprendo con viva soddisfazione che, questo pomeriggio, il Ministro Franceschini ha annunciato che presenterà un emendamento alla Legge di Bilancio per limitare e contrastare il fenomeno del bagarinaggio online, o più conosciuto come secondary ticketing. Sono davvero lieto di notare questa unità di vedute tra Assomusica e il Ministro poiché, pochi giorni fa, gli Onorevoli Fiorio e Fanucci avevano presentato una proposta di Assomusica al DL Fiscale, tesa proprio a stroncare il fenomeno“.
12 NOVEMBRE: LA PROCURA DI MILANO APRE UNA SECONDA INCHIESTA
Dopo la prima inchiesta sul Secondary Ticketing già avviata dopo l’esposto presentato da Claudio Trotta dal pm Adriano Scudieri del pool Reati Finanziari della procura di Milano, è stata aperta una seconda inchiesta. Roberto De Luca Amministratore delegato di Live Nation in Italia, multinazionale americana guidata da Micheal Rapino, sarà ascoltato nei prossimi giorni dalle Fiamme gialle in relazione a quanto dichiarato nel servizio de Le Iene, per il momento in qualità di testimone.
le ipotesi di reato sono quelle di sostituzione di persona e di truffa informatica. Tra le verifiche in corso, gli investigatori della Guardia di finanza stanno cercando di accertare se siano stati utilizzati software per aggirare i limiti nel numero di biglietti acquistabili per persona su TicketOne.
Il mese scorso nel frattempo è stata avviata anche un’indagine nei confronti di Ticket One e dei quattro principali operatori del mercato secondario in Italia, al fine di verificare eventuali violazioni del Codice del Consumo. I controlli sono cominciati a seguito di segnalazioni di diversi consumatori e delle associazioni Unione Nazionale Consumatori e Altroconsumo. Sotto esame non solo i concerti di Springsteen e dei Coldplay, ma anche degli One Direction, dei Foo Fighters, di Adele, dei Red Hot Chili Peppers, di Renato Zero e David Gilmour.
IL GOVERNO SI MUOVE. IN ARRIVO UNA LEGGE CON MULTE FINO A 180MILA EURO
Il governo ha pronto un emendamento alla legge di bilancio che passerà attraverso una norma proposta su iniziativa del ministero della Cultura che vedrà applicate sanzioni fino a 180mila euro nei confronti di chi acquista e rivende online a prezzi maggiorati grandi quantità di biglietti di eventi di spettacolo..
L’emendamento presentato introduce il divieto di esercitare la pratica del bagarinaggio online, prevedendo multe da 30mila a 180mila euro per ciascuna violazione accertata.
Ecco la definizione data del Secondary ticketing: Il collocamento di biglietti per manifestazioni di spettacoli acquistati online in maniera massiva da apposite piattaforme e successivamente rivenduti a prezzi maggiorati molto superiori rispetto al prezzo esposto sul biglietto.
I danni causati dal fenomeno sono a carico dell’erario “per la mancata corresponsione di maggiori imposte”, dei consumatori che vengono “penalizzati dal ricarico spesso fortissimo sul prezzo con grave distorsione della fruizione”, e anche di autori, artisti ed editori “per la mancata corresponsione dei relativi diritti”.
Se questa norma passerà al Parlamento stabilirà il divieto di esercitare l’attività di rivendita da parte di chiunque a parte gli stessi organizzatori degli spettacoli o i titolari di biglietterie online autorizzate. Sono previste oltre alle sanzioni economiche anche la rimozione dei contenuti sul sito o, nei casi più gravi, l’oscuramento del sito stesso.
Il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini ha dichiarato “ siamo di fronte ad un fenomeno intollerabile e i fatti di questi giorni dimostrano che non è sufficiente l’autoregolazione, ma serve un intervento legislativo”.
IL SECONDO SERVIZIO DE LE IENE: VIVO CONCERTI
Il 16 novembre è andato in onda un secondo servizio di Viviani de Le Iene in seguito all’arrivo in redazione di una seconda busta con nuovi documenti, questa volta legati al Secondary Ticketing di un’altra società di spettacoli, la Vivo Concerti.
Viviani si è regato dall’Amministratore delegato della società (che tra l’altro era presente alla conferenza stampa di Ferdinando Salzano) con le fatture incriminate. Clemente Zard in tutta tranquillità ha affermato di non aver mai avuto rapporti con società di bagarinaggio online e di essere contro questo fenomeno. Zard è Amministratore Delegato di Vivo Concerti dall’1 settembre del 2016 ed è sicuro che dal momento del suo subentro in poi non ci sia stato nessun illecito di questo tipo. Prima, nella gestione del precedente Amministratore, Corrado Rizzuti, non può esprimersi in quanto il suo subentro è avvenuto in modo talmente rapido che ha dovuto concentrarsi sul mantenere in attivo l’azienda. In effetti l’inviato accerta che negli ultimi mesi con la nuova gestione non sia in suo possesso nessuna fattura.
A questo punto Viviani si reca da Corrado Rizzuti che a quanto pare collabora attivamente con Live Nation. Infatti l’uomo ha fondato negli ultimi mesi la Indipendente Concerti i cui uffici risiedono al medesimo indirizzo di Live Nation e spesso le due società collaborano per eventi come i prossimi concerti dei Green day e dei Radiohead, concerti i cui biglietti infatti sono in vendita sui siti di entrambe le società.
Rizzuti si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda de Le Iene se non con un “Buongiorno” e sbilanciadosi al massimo con frasi del tipo “Non devo rispondere a voi…“, “Ho visto i montaggi che poi fate…” e “Fate ricerche e chiede a Vivo Concerti…“.
A nulla servono le rassicurazioni di Viviani sul montaggio e la sua proposta di permettere a Rizzuti di riprendere il tutto col proprio cellulare.
Qualche ora dopo arriva una mail dallo stesso che specifica che la Indipendente Concerti non ha mai avuto a che fare con il Secondary Ticketing ma, come fa notare l’inviato del programma di Italia 1, le domande non erano su questa società, ma sulla sua gestione a Vivo Concerti.
BARLEY ARTS ABBANDONA ASSOMUSICA
A seguito della prima lettera di Claudio Trotta di Barley Arts e del terzo servizio de Le Iene sul caso arriva in data 16 novembre una nuova comunicazione da parte dello stesso. Eccone il testo:
“Cari Associati e Spett.le Assomusica
Ho assistito, come probabilmente molti di voi, alla trasmissione di ieri sera de “Le Iene”, che ha mostrato la terza puntata dell’indagine sul tema del Secondary Ticketing.
Alla luce di quanto nuovamente emerso è palesemente stridente la posizione e l’atteggiamento che la nostra dirigenza ha assunto, e messo in atto nel corso dell’intero anno corrente.
Ho per fortuna assistito alle nette prese di posizione di Clemente Zard e di Ferdinando Salzano, e all’adesione formale di Alex Fabbro alla mia azione legale contro Live Nation per danni di immagine e concorrenza sleale. Grazie a ciò mi sono fortunatamente sentito un po’ meno solo; tuttavia voglio brevemente riassumere quanto successo per non lasciare nulla di incompreso circa la decisione che ho maturato e che qui vi comunico.
Ricordo a tutti voi che ho cominciato a denunciare questo cancro da moltissimi anni; a livello internazionale e nazionale, a livello mediatico e istituzionale, durante incontri pubblici e in occasione di assemblee, direttivi e riunioni associative.
Quanto scritto a proposito della mia presa di posizione è largamente presente sul web, all’interno di documenti ufficiali (pubblicati anche sui miei social network, privati ed aziendali), e all’interno dei report redatti al termine delle riunione di “Assomusica” e di “International Live Music Conference”.
Più in particolare Vi riassumo quanto successo quest’anno:
Nel mese di Gennaio, in occasione di un incontro svoltosi presso l’AGIS di Milano, alla quale hanno partecipato tutti i principali produttori nazionali, ho chiesto di prendere una posizione comune contro tale fenomeno, ottenendo solo adesione informale da parte di Orazio Caratozzolo per conto di F&P Group e da David Zard.
La maggioranza dei partecipanti non si è espressa in merito, e due importanti produttori nazionali hanno dichiarato l’adesione al modello “Secondary Ticketing”; uno dei quali ha poi curiosamente firmato l’appello contro il Secondary Ticketing promosso dalla Siae.
In quell’occasione ho lealmente informato tutti i presenti che non mi sarei fermato e che avrei continuato anche da solo questa battaglia etica, affermando che fare impresa non può e non deve significare per tutti fare speculazione.
Nei mesi seguenti ho chiesto due volte al Consiglio Direttivo dell’associazione di prendere una posizione sul tema, e lo stesso ha deciso di non prendere in tutte e due le occasioni alcuna posizione come documentato dai verbali.
Il 4 aprile ho presentato un esposto penale alla Procura della Repubblica di Milano.
Ho sollecitato più volte pubblicamente, con email e scritti di varia natura, gli associati, i produttori nazionali, i cantanti ed i gruppi musicali, le associazioni dei consumatori e più in generale l’intera filiera della musica dal vivo, di aderire a questa battaglia.
Fino alla messa in vendita dei Coldplay e al secondo servizio de “Le Iene” non mi pare che nulla di concreto sia cambiato nell’interesse collettivo, salvo il crescente malumore (e sto usando un eufemismo) dei nostri consumatori.
Il resto è di vs conoscenza inclusa la mia lettera aperta a tutti gli associati e ad Assomusica che qui vi allego nuovamente.
Non mi pare che la dirigenza abbia adeguatamente, e nei tempi necessari, preso le distanze, da quanto riassunto sopra, e, come avevo già accennato in precedenza, non riesco a restare un minuto in più in quest’Associazione, che non sento più appartenermi e rappresentarmi adeguatamente.
Con effetto immediato mi dimetto dolorosamente da Associato di un Associazione che ho fieramente contribuito a costituire nel lontano 1996, soprattutto per la propria e collettiva dignità personale che in questo momento sento duramente svilita e colpita.”
Insieme a questa lettera anche Maria Cristina Trotta per conto di Barley Arts Promotion ha scritto:
“Cari associati,
aderendo a quanto scritto da Claudio Trotta nella lettera appena invita, che allego alla presente, io sottoscritta Maria Cristina Trotta presento le mie dimissioni immediate dall’Associazione in qualità di associato per nome e conto della società Barley Artist Promotion S.r.l.
Cordiali saluti”