Stefano D’Orazio, frontman e voce dei Vernice, autore ed interprete di grandi successi degli anni ’90, torna il 16 dicembre in radio e negli store digitali con un singolo da solista Che cos’è.
Un curioso caso di omonimia con il celebre membro dei Pooh, quello di Stefano D’Orazio, ex Vernice, che, dopo un lungo periodo di silenzio, grazie al sostegno del pubblico che lo ha sempre sostenuto durante la sua attività live, torna sulle scene discografiche.
Scritto all’indomani di una giornata nera, dove non ne avevo indovinata una, ogni cosa era andata storta. – racconta Stefano D’Orazio – A chi non capitano questi momenti? La macchina si rompe in mezzo alla strada, la tua donna che ti sta aspettando e non crede alla spiegazione, accusandoti di aver inventato una bugia, la tua squadra del cuore ne ha presi 3. Le cose che di solito ti vengono naturali non riesci a farle.“Ma che cos’è ?” – ti chiedi! Non è niente, non è un dramma, meglio andarsene a dormire sperando che passi più velocemente possibile. Questo è un pò il senso.
Che cos’è parla di sensazioni e situazioni condivisibili con tutti, il resto lo fa una melodia sbarazzina vestita da un arrangiamento rock grintoso, aggressivo, ma al tempo stesso sognante. È un brano scritto interamente da Stefano D’Orazio che è anche produttore artistico, oltre che arrangiatore (insieme a Federico Di Giambattista e Andrea Fabiani), prodotto da ISO s.r.l. e U-Boat su etichetta discografica RGB, distribuito da Artist First.
Il videoclip ufficiale di Che cos’è, disponibile dal 16 dicembre, vede alla regia Valter Ceccomarini.
La carriera di Stefano D’Orazio raggiunge la notorietà negli anni ’90 con la band dei Vernice, di cui è frontman, autore, compositore, chitarrista, oltre che voce. Con lui ci sono: Marco Abbatini (batterista), Enzo Alberigi (bassista), Agostino Silvestri (chitarrista) e Gianni Loiodice (tastierista e cori). Nel 1991 Enzo Alberigi viene sostituito da Mario Conti e Gianni Loiodice da Massimo Nardini.
Nel 1992 partecipano a Castrocaro, venendo squalificato in quanto il loro brano, Scema, conteneva una parola, stronza, ritenuta inaccettabile dalla TV e, nonostante avessero dichiarato che avrebbero sostituito quel termine con un sinonimo più accettabile.
Claudio Cecchetto li nota e il successo arriva nell’estate 1993 con il brano Su e giù che diventa un vero e proprio tormentone e Stefano partecipa al Festivalbar, Disco per l’estate, Cantagiro, Super Classifica Show e a trasmissioni come Maurizio Costanzo Show, Il Tappeto volante di Rispoli, interviste a Video Music.
Seguono hit come La ragazza dei sogni, Bughy e Quando tramonta il sole che è anche la sigla del Festivalbar 1994 e, nel 1995, Solo un brivido, una ballad romantica molto diversa dal precedente repertorio.
Nel 1997 Stefano D’Orazio intraprende la carriera solista con l’album Non ci prenderanno, a cui seguono altri lavori che, però, non riscuotono il successo di quelli con i Vernice. Nel 2005 Stefano decide, senza dare spiegazioni, di uscire di scena, continuando, però, a suonare live.