All Music Italia ha avuto l’occasione di ascoltare in anteprima Astronave Max, il nuovo album di Max Pezzali in uscita domani 1°giugno. Ecco la nostra recensione.
È difficile raccontare di un disco nuovo di Max Pezzali volendo prescindere da tutto quello che ha significato per me (e per un sacco di altra gente credo) la musica degli 883 e la strada diversa che quella stessa musica ha preso quando poi ha iniziato ad appartenere esclusivamente a Max.
Si è vero, sono passati almeno dieci anni dallo scioglimento definitivo della band e certe nostalgie adolescenziali sarebbero dovute scomparire a tutt’oggi, ma lo confesso: ogni volta io spero in un ritorno a quelle canzoni così leggere e perfette che verso la fine degli anni ’90 mi sembravano quasi futuristiche.
Gli ultimi lavori discografici di Max non mi avevano convinto molto lo ammetto, partecipazione a Sanremo compresa: era come se si fosse perso il guizzo geniale degli anni d’oro; la maturazione di Max-autore aveva spostato verso l’alto l’asticella dei contenuti da un lato, ma perso d’immediatezza nella comunicazione dall’altro.
Per fortuna domani, 1 giugno 2015, arriva Astronave Max in tutti i negozi di dischi e porta con sé una buona notizia: Max Pezzali è tornato in uno stato di grazia e ci presenta tredici canzoni inedite (più una traccia strumentale), solari e positive, di quelle che ti stampano il sorriso in faccia al primo ascolto. Il ritorno alla formula vincente non arriva da lontano: nel 2012 alcune band indipendenti realizzano Con due deca, compilation tributo con brani degli 883 riletti in versioni alternative; segue l’inaspettata reunion con Mauro Repetto nel progetto unico Hanno ucciso l’uomo ragno 2012, duetti con i maggiori rappresentanti della scena rap italiana attuale e infine Max ha chiuso il cerchio con Max 20, l’album dei duetti eccellenti, un best of con nomi del calibro di Eros Ramazzotti, Raf, Gianluca Grignani, Claudio Baglioni, Cesare Cremonini e molti altri, sigillo di un periodo di cambiamento e riscoperta delle proprie origini.
Astronave Max è un disco fresco, immediato e convincente come dimostrato dalle anteprime scelte per spianare la strada: E’ venerdì, il primo singolo estratto dalle atmosfere country con un inciso che riporta a Katy Perry e la sua T.G.I.F (Thanks God It’s Friday), ma soprattutto Sopravviverai, il nuovo singolo promozionale, che parla di rinascita in un power pop in crescendo e riproduce lo stesso impatto (o quasi) di una Come mai 2.0.
Il concept generale attorno a cui ruota la maggior parte dei testi è il senso di prospettiva, la propensione al futuro di Max Pezzali cantautore ma prima ancora uomo e padre: ne sono un esempio significativo le riflessioni semplici di Col senno di poi “...Col senno di poi non mi sarei mai seduto a commiserarmi dei miei guai, con la paura e poi il terrore di non trovare più l’amore…”, o la risolutezza folkeggiante de Il treno “… Ne ho persi tanti ma ora non sbaglierò, ne ho persi tanti ma questo lo prenderò…”.
E poi c’è l’amore, tanto e ben distribuito come d’abitudine: I fiori nel deserto e Niente di grave su tutte, le tracce più riuscite ed emozionanti del disco. A sorpresa appare Syria in un cameo sul finale di Fallo tu (e nei cori di Generazioni), ironico scambio domestico di coppia sulle questioni quotidiane: “…Mi hai detto hai controllato l’olio al motore, non so nemmeno dove si deve guardare, e poi è inutile che ti scaldi tanto…”.
Tornano infine anche i personaggi mitici raccontati dalla voce di Max: questa volta tocca ad una Superstar che si dimena tra i tavoli di un bar, bella tanto da avere dei fans che non possono dimenticarla, esattamente come il ritornello pop di questo pezzo.
Un grande ritorno per un grande artista della scena musicale italiana tra passsato, presente e futuro: Max Pezzali con questo nuovo album dimostra di non aver perso neanche un grammo della sua ispirazione. Complimenti a lui!
CANZONE MIGLIORE: Niente di grave
VOTO: 8/10