6 Novembre 2015
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6 Novembre 2015

SIMILI – LAURA PAUSINI – RECENSIONE

Arriva oggi uno dei dischi più attesi dell'anno in uscita in oltre 60 paesi; a 4 anni di distanza da "Inedito" Laura Pausini torna con "Simili". RECENSIONE

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È arrivato il giorno dell’attesissimo ritorno di Laura Pausini che, a quattro anni dall’ultimo album di inediti intitolato Inedito, pubblica Simili, quattordicesimo disco in studio in italiano della sua ormai ventennale discografia.

Forse l’album più atteso dell’anno visto la portata dell’evento (il disco uscirà infatti in 60 paesi in tutto il mondo).

Ecco la recensione di All Music Italia.

Al primo ascolto potremmo definire questo album come il ritorno di Laura Pausini a cantare canzoni alla Pausini senza grosse varianti stilistiche che facciano gridare al miracolo, ma tornando invece alle origini e puntando tutto su voce, melodia e cuore, cosa che peraltro mi fa esultare di gioia dopo gli ultimi lavori che a mio modesto parere l’avevano fatta un po’ allontanare dal centro.
Simili, che esce oggi in quattro versioni diverse in tutto il mondo, è un disco variopinto e leggero che trova nel mondo pop la sua più naturale collocazione ma che cerca contaminazioni anche altrove: melodia, pop-rock e addirittura dance e world music, riportando Laura Pausini interprete al servizio delle canzoni scritte per lei da amici e colleghi illustri: Niccolò Agliardi, come sempre porta a casa alcune tra le cose più belle di questo disco: Chiedilo al cielo (scritta in comunione con Laura e Paolo Carta) è una perla tra le più splendenti e simili allo standard a cui siamo abituati; la title-track (tra l’altro prossima sigla del fortunato serial tv Braccialetti rossi) vero manifesto di eleganza e di buon pop; Il nostro amore quotidiano e Ho creduto in me, altre due ballate cariche di intensità e Colpevole, un pop rock di maniera pronto per essere battutissimo dalle radio.

Buona anche la prova di L’Aura che scrive con Laura: Lo sapevi prima tu che arriva come una carezza scandita e delicata posta in coda all’album; una dedica della cantante, a suo padre Fabrizio.

Il fido Biagio Antonacci firma una tripletta non troppo entusiasmante in verità che parte, come già noto, dal singolo di lancio Lato destro del cuore, e continua con Tornerò (con calma si vedrà), brano che non convince del tutto e sembra uno dei fortunati singoli estivi del cantautore di Rozzano ed in chiusura la ballad È a lei che devo l’amore, dolce dedica materna cantata dalla Pausini con la figlia Paola che ha preso parte alla registrazione insieme al papà Paolo Carta. L’inedita accoppiata con Jovanotti dà alla luce Innamorata, un brano up tempo pieno di energia che fa fatica a compiersi del tutto ed alla fine non somiglia né a Lorenzo né a Laura (purtroppo) perdendosi nell’ascolto delle altre tracce.

Le sorprese migliori tuttavia portano il nome di due new entry della scuderia Pausini: Giuliano Sangiorgi su tutti con la sua Sono solo le nuvole, picco narrativo ed emozionale di tutta l’opera che da la possibilità a Laura di sfoggiare una delle sue migliori interpretazioni di sempre in un brano inedito che è già un classico; Tony Maiello (ex gloria di X Factor e vincitore di Sanremo Giovani 2010) firma invece 200 Note, un’epica orchestrale storia d’amore che finisce ricordando da vicino i migliori brani romantici della cantante romagnola riarrangiati in versione 2.0.

Insomma un disco completo e pieno d’amore che solo facendolo suonare ci ricorda il motivo per cui oggi siamo tutti qui a parlare della solo regina della musica italiana nel mondo. Si può criticarla con sterili polemiche quanto si vuole, ma Laura Pausini è ancora qui e il pubblico con lei.

Chiudo con una parentesi: come potrete immaginare, nemmeno io sono stato invitato all’incontro promozionale a Miami di cui si è tanto parlato in questi giorni (leggi l’editoriale del nostro direttore QUI) ma colgo l’occasione per dire che se mi avessero chiamato ci sarei andato eccome! No, perché tutta una serie di personaggi accreditati non invitati alla presentazione ha detto la sua sulla faccenda facendo caso a sottolineare, tra l’autoaffermazione della propria ineleggibile obiettività e l’indifferenza rispetto al non invito della cantante, il fatto che COMUNQUE a Miami loro, manco ci volevano andare!!! Pensa che spreco Laura! Se prossimamente vorrai, sappi che invece io ci sarò! A Miami, ma anche a Lugo, Cotignola o Bagnacavallo… Insomma fai te!

BRANO MIGLIORE: Sono solo le nuvole
VOTO: 7,5/10

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