Quanti ricordi con le Bikinirama. Per questo le voterò, come consiglia l’open track del loro disco in uscita il 29 gennaio per Universal. Già perché, lo dico con un filo d’orgoglio, io la mia prima canna me la sono fatta con le Bikinirama, una notte di tanti, tantissimi anni fa.
Mi pare ci fosse anche Caparezza ma non ne sono sicuro.
Ancora ricordo nitidamente l’aroma invadere il backstage mentre le tre dee in salsa pop si accingevano a salire sul palco. Allegra preparò l’impasto, Scyana lo richiuse dentro la cartina e Mariachiara accese e mi passò il missile. Che momenti, una serata fantastica. Ricordo pure un giovane Michele Monina tra il pubblico, era uscito in doppia coppia con Ricky Portera, il chitarrista di Dalla, e avevano appena abbordato due cassiere della Standa.
Oggi, a tanti anni da quei deliziosi ricordi sfocati, mi trovo vecchio e stanco, ma ancora rapito dalla musica del trio più cool della recente storia italiana.
Come non andare in brodo di giuggiole ascoltando l’ intro arpeggiata di Quando si Parte Si Parte, prima che il testo si snodi in un articolato rap degno di 50 centesimi, in cui si veste da mc anche l’ugola di Enrico Ruggeri?
E che dire di Io So cos’è bruciare feat Andrea Mirò? Niente, non si può dire niente, bisogna ascoltare e basta, lasciarsi trasportare dall’incidere epico di questo testo saggiamente scritto durante l’ora della ricreazione.
Potrei passare ore a lasciarmi andare ai ricordi delle tante notti spumeggianti trascorse con le tre ragazze peperoncino, serate magiche in cui incollavamo i citofoni dei ricchi in via Panzeri o lanciavamo sassi contro i vigili fermi davanti al Duomo. Sospetto addirittura che la struggente ballad Irraggiungibile, feat Matteo Gabbianelli dei Kutso, l’abbiano scritta per me quando una sera diedi loro buca. Ma accidenti non era colpa mia, mi aveva fermato la polizia per quella storia dei citofoni!
Oppure potrei declamare per ore la poesia r n’b di Non Ti Sento, feat Romina Falconi e Fred Zampaglione, che una delle tre mi ha dedicato dopo una notte in cui non ero al meglio di me. E la Falconi, che un po’ mi odia, con la sua possente ugola ci tiene proprio a rigirare il suo coltello nel mio ego ferito da quell’infruttuoso accadimento.
Anche La terra sotto i piedi, vero e proprio inno pop che assassinerà le orecchie dei fans già dal primo ascolto, è dedicata al sottoscritto. Sì, sono io quello che ha reso cicatrice il sorriso regalatomi dalle Bikinirama. Ero giovane e stupido e ancora oggi mi sto mangiando le mani.
Con Quello che gli Occhi, altro capolavoro pop in sette note del trio feat Andrea Mirò invece non centro nulla. Ricordo che Scyana mi disse che l’avevano composta per una celebre serie televisiva americana che poi non andò in porto. Mi pare si intitolasse Bikinirama 90210. Così hanno aggiornato il testo con l’illuminante verso “non sai trovare le parole in grado di cantarmi che sarò”, praticamente la versione di Montale con le tette. Grandissime.
Non Chiedermi Perché feat Garbo è invece una suite elettronica che le ragazze scrissero sulle rive del Gange dopo un viaggio lisergico e una nottata mistica. La performance di Garbo non fa che impreziosire questa gemma dedicata alla fuga da un lui troppo pressante, alla stregua di un Timothy Leary nuovamente innamorato. No, ragazzi, questa non è stata scritta per me, ma è dedicata a un trasfertista di Passignano che aveva rapito il cuore di una delle tre bikini.
Una per una, con la collaborazione di Sara Mazo degli Scisma, è quello che dovrebbe fare Irene Grandi se avesse il talento delle tre deliziose ragazze pop. Un pezzo dal tiro scanzonato, estivo, che mi ricorda quel luglio di molti anni fa quando accompagnai le Bikinirama a un concerto di Jason Mraz e lui chiese loro l’autografo.
Il disco si chiude con altre due prelibatezze dall’arrangiamento sopraffino: Trovami, Sì e Le Parole sono come i cani. Ma è troppo, troppo particolare e innovativo questo disco, la sua bellezza mi acceca . Trovami Sì ha un tiro quasi dance, vi rendete conto? Come quell’anno che con le Rama andammo a un rave in quel di Bali e non dormimmo per giorni.
Troppe emozioni. Troppa bellezza.
Peccato che non potrò ascoltare mai più questo disco.
Il problema è che mi suscita emozioni indescrivibili. E non ho più l’età per certi scossoni.
Le Bikinirama… mi emoziono solo a pronunciare il loro nome.
Non esistono altre band così emozionanti oggi in Italia. Quindi mi fermo qui. Domani mi tatuerò il logo del trio sul petto, me ne accenderò una in ricordo dei magici momenti vissuti insieme e chiuderò questo struggente capitolo della mia vita.
Ma ricordate, che ci sia il sole o piova a dirotto, IO VOTO BIKINIRAMA!