Ecco “Ho deciso di restare in Italia“, il secondo estratto dall’omonimo album di debutto di Giovanni Santese, in arte Non Giovanni, in uscita martedì 30 settembre per Irma Records con il sostegno di Puglia Sounds e con la produzione artistica di Amerigo Verardi.
Il videoclip, per la regia di Acqua Sintetica, è una grande metafora sul ritorno a casa. Il duo videomaker pugliese lo descrive così: “Spesso tornare a casa dopo aver vissuto fuori ti fa sentire in trappola, sembra di aver fatto un passo indietro, di essere tornati nel passato e non in un altro presente.
Il luogo in cui siamo nati viene filtrato ai nostri occhi dall’abitudine, sogniamo qualcos’altro, immagini di luoghi laccati riempiono la nostra testa, solo perché quello che già conosciamo ci sembra non avere niente di speciale. Eppure guardando bene, provando a farlo con occhi diversi, ogni luogo è speciale e riscoprirlo dopo tempo permette, con un po’ d’impegno, di apprezzare in modo diverso quello che avevamo e che molto probabilmente era già tutto quello di cui avevamo bisogno“.
E a proposito della nuova canzone, il cantautore di Taranto, di cui vi avevamo già parlato, ha scritto: “Il brano racconta di un ritorno a casa, della voglia di restare nonostante la fatica e l’incertezza. Parla dell’amore per la scrittura e per la lingua italiana, e contiene una lunga invocazione agli artisti e i filosofi che più hanno segnato il mio cammino. È un inno alla bellezza, ma anche un urlo sommesso e silenzioso. È uno scontro inevitabile tra la mia voglia di vivere e le difficoltà del deserto. È una pericolosa dichiarazione di intenti, un viaggio da fermi, ed é anche il titolo del mio primo album“.
Con il secondo singolo, crescono l’attesa e le aspettative sul disco d’esordio che ci regalerà l’artista tra poco meno di due settimane e noi di All Music Italia non vediamo l’ora di ascoltarlo. Stay tuned!
Ecco il testo di Ho deciso di restare in Italia:
Ho deciso di restare in Italia,
perché mi piace la lingua che vi si parla
e non vorrei mai cambiarla.
Ho deciso di tornare al paese
perché ci ho scritto le prime canzoni
e per un po’ non voglio sentirmi chiedere più:
”Di dove sei?”.
Perché se salgo più su ho le vertigini
e poi mi manca il mare.
I quadri di Monicelli
ed i concerti di Carmelo Bene
sapranno farmi rimanere.
Ho lasciato un pezzo di me
in ogni posto dove son stato
vi lascio tutto sì, ma mi riporto a casa.
Voglio vivere qui in questa terra
incolta a tratti feroce ma così bella
che ti commuovi a vederla.
Voglio stare con chi già intuisce
che il futuro sta a Sud
fino a che un giorno nessuno
domandi mai più: “Quand’è che parti?”
perché non resta che l’estero al limite,
ma poi si mangia male.
I giorni di Nietzsche a Torino
e i casi clinici di Pirandello
sapranno dirmi questo e quello.
Ho lasciato un pezzo di me
in ogni posto dove son stato
vi lascio tutto sì, ma mi riporto a casa.
Si sta come d’inverno le foglie sul ramo,
però non ce ne andiamo
e si parlerà a lungo di noi
come specie d’eroi.
I libri di Pasolini
e quello sguardo triste di Troisi
non sono ancora stati uccisi.
Ho lasciato un pezzo di me
in ogni posto dove son stato
vi lascio tutto sì, ma mi riporto a casa.
I quadri di Monicelli
ed i concerti di Carmelo Bene.
I giorni di Nietzsche a Torino
e i casi clinici di Pirandello.
I libri di Pasolini
e quello sguardo triste di Troisi.
I motti di Ennio Flaiano,
i motti di Ennio Flaiano,
Le canzoni non scritte di Rino Gaetano.
Le canzoni non scritte di Rino Gaetano.