Lorenzo JOVANOTTI, sistemando il suo computer, ritrova una versione mai suonata in pubblico de “Le tasche piene di sassi” registrata in un seminterrato in Chinatown.
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sti computer si riempiono alla velocità della luce e mi ritrovo a dover svuotare hardisc per fare spazio a cose nuove, proprio io che sono l’uomo più disordinato del mondo. La scrivania del mio computer sembra la mappa di Calcutta e ogni tanto sono costretto mio malgrado a buttare via roba, confidando nella nuova frontiera del cloud (che dicono salvi tutto anche le foto della mia prima comunione che non ho, ma prima o poi uscirà l’app che le rigenera). E comunque la mia fiducia nella sorte mi dice che quello che non si salva è per via della selezione naturale, che è una teoria con un suo senso.
Il bello è che buttando via roba si scopre roba mai vista, come per esempio questo filmatino fatto in un sottoscala di Chinatown che avevamo affittato credo due o tre anni fa per provare i nostri concerti nei club ammericani. Questa versione chitarra e voce de “le tasche” poi non l’abbiamo suonata in pubblico.