Ieri l’Inter ha vinto lo scudetto del campionato di calcio italiano e, nostro malgrado, abbiamo assistito ad uno degli episodi più tristi da quando è scoppiata la pandemia. Oltre 30.000 tifosi (o teste di caxxo, vedete voi) si sono riversati nelle vie di Milano, sopratutto in Duomo, dando vita ad un vero e proprio assembramento. Ermal Meta ha voluto sottolineare questo evento e questo ha dato il via ad una serie di insulti sul web, alcuni dei quali davvero aggressivi e, sopratutto, tristi.
Ma andiamo con ordine. Tornato a Milano da Roma dove è stato tra i protagonisti del Concerto del Primo Maggio, concerto che non ha visto la presenza del pubblico a causa della situazione di emergenza sanitaria, Ermal Meta si è trovato come tutti di fronte alle immagini di migliaia di tifosi assembrati.
A questo punto il cantautore, da sempre noto per essere uno che non le manda a dire, ha voluto sottolineare su Twitter questa disparità. Mentre per la musica dal vivo, e al Concertone in primis, a causa delle regole restringenti, gli artisti non hanno potuto portare nemmeno il proprio staff tecnico, per il calcio, come capita spesso, sembra essere tutto e lecito…
“Al primo maggio non abbiamo potuto portare i nostri tecnici nonostante tutti i controlli. Ieri al rientro a Milano mi sono trovato questo. È tutto molto imbarazzante e credo di non essere l’unico a sentirsi preso per i fondelli. “
Ed è a questo punto che sono iniziati i tweet di insulti verso il cantautore, una ventata di odio assurda che ha lasciato stupefatto il cantautore…
“A tutti gli interisti che mi stanno offendendo per il tweet qui sotto voglio ricordare che essere felici per la vittoria dello scudetto è lecito, ma assembrarsi in 30.000 in questo modo, oggi, credo che sia contro le disposizioni di legge.”
Tra gli insulti quello che segue in foto che non vogliamo neanche commentare. Purtroppo spesso si è pensato che questa pandemia e tutto quello che ha portato con sé ci avrebbe cambiato, resi più umani. Purtroppo è un’utopia che si scontra con la realtà di persone che no, non sono per nulla diventate migliori.
La redazione di All Music Italia ci tiene a manifestare solidarietà nei confronti del cantautore.