Pagelle nuovi singoli italiani in uscita il 18 giugno 2021 a cura del critico musicale Fabio Fiume.
L’estate entra nel vivo. Dalla settimana prossima anche il caro vecchio calendario ci ricorderà quanto già le temperature ed il sole ci dicono da un po’. Un’altra manciata di big s’aggrega così alla musica da spiaggia, qualcuno in maniera molto positiva, altri decisamente meno.
Come sempre anche tanti emergenti (qui l’elenco delle uscite) fanno parte della rubrica delle pagelle, pronta a tenervi compagnia anche per le prossime settimane… nonostante il caldo.
Partiamo subito…
Arianna – Beautiful angel
Rivive il tango argentino di Gardel e viene impreziosito dalla voce della nostra Bergamaschi, artista di una credibilità interpretativa importante ma che ancora vive un po’ ai margini della grandissima popolarità. Ancora una volta qui è in inglese, visto che l’America è ormai la sua seconda patria. Il risultato è elegante, adattissimo al mondo delle sfilate a cui mi ha fatto pensare.
Sette
Beky – Giraffe e leoni
Il problema di un pezzo come questo è che è letteralmente puerile. Cercare di spacciarlo per una cosa senza impegno, estiva, non lo eleva per nulla da questo status di canzone che avrebbero bocciato persino allo Zecchino D’Oro.
Tre
Blanco & Sfera Ebbasta – Mi fai impazzire
Ogni volta che ascolto una nuova canzone di Blanco, penso sempre la stessa cosa e cioè è un “trapper” che finita questa moda “orrenda”, può avere un futuro anche come cantante vero e proprio. E poi mi chiedo come sia possibile che ancora non abbia deciso di mostrare che canta per davvero e senza “aiutini”.
Questo duetto con Sfera funziona perché incalza nella ritmica e sfugge da alcuni canoni di stile, come la mini durata, le parolacce gratuite, l’assenza di spazi musicali che ti permettono di prender fiato fra l’inseguirsi di parole, spesso pure inutili. Non è questo propriamente il caso. Promossi.
Sette
Michele Bravi & Sophie And The Giants – Falene
Estiva ma non stupida, bella movimentata ma non fatua, originale nei suoni scelti che la staccano da qualsiasi altra proposta attuale. Sophie canta anche in italiano e ci sta; le star hanno sempre accettato di misurarsi con la nostra lingua e spesso non hanno nemmeno sfigurato. Ed in fine il messaggio importante è che amare è un’arte che s’impara, non si nasce già sapendo come si fa. Molto buona.
Sette+
Capo Plaza & Aya Nakamura – Panama
Una canzone giocata tutta praticamente su di un bit, magari pure indovinato, ma non certo originalissimo. Testo piuttosto solito, con tutti i clichè di stile, fra tipe, marchi e status da ostentare. Plaza piace a questa generazione ma il mio timore per lui è quello di non aver messo ancora a segno la canzone per cui te lo ricorderai anche fra dieci anni.
Cinque
Immanuel Casto – D!ck pic
Sinceramente a me viene da ridere ascoltando questa canzone, anche se sono perfettamente cosciente che certe cose accadono. Casto ha il suo percorso, però… però perché continuare a battere sul tasto del sesso? Sembra veramente che non abbia altri argomenti ed ormai, se prima m’incuriosiva riconoscendogli una genialità, adesso sinceramente mi sembra davvero troppo, un‘ ostentazione inutile.
Quattro=
Ciliari – Una giornata di m…
Arrangiamento d’altri tempi per un testo che mi ha fatto pensare, non so perché, al grande Rino Gaetano. Un po’ di “e” da chiudere e la critica alle radio che passano sempre la stessa canzone. Posso applaudirlo su questo? Non solo per questo però! Effetto simpatia possibile.
Sei +
Michele Cordani – Al Forte ad Agosto
Ennesima canzone estiva che parla di spiaggia, mohito fra le mani, libri da leggere sotto al sole. Di diverso c’è che in realtà si parla di un amore che fu e che, chissà se ritornando sul luogo del delitto, possa riaccendersi la fiamma. Non capisco perché il velare la voce con questo effetto megafono per una canzone che invece ha anche elementi strumentali nell’arrangiamento che fanno tanto musicista e non certo cantantino dell’ultima leva.
Cinque
Dheli – La mia ragazza è punk
Se pure attualmente il punk è qualcosa di piuttosto desueto, ammetto che sentire suonare davvero chitarre, batteria, basso, picchiare, martellare, è una cosa sempre piacevole. Però, certo, se non avesse un testo scritto da un bambino di terza elementare, magari prendere in considerazione il pezzo non risulterebbe così impossibile.
Tre
Tony Effe – Effe
Brano che pesca da tanti mondi sonori: hip hop classico, funk anni 70, rivisitazioni varie che già sono intercorse nel tempo, che so, mi viene in mente Gettin’ Jiggy With It di Will Smith. Piacevole comunque ad orecchio proprio per i suoni e l’amalgama comunque ben curato. Piuttosto stereotipata però nel testo e soprattutto nella durata tanto cara a spotify.
Sei
Roby Facchinetti – L’ultima parola
Scritta assieme al compianto D’Orazio, questo pezzo è una dedica allo storico paroliere dei Pooh, Valerio Negrini. Sicuramente è un brano molto sentito, ma anche tremendamente barocco. Sembra che Facchinetti abbia dimenticato la band di cui ha fatto parte, che un pezzo del genere non lo avrebbe mai proposto, basando la loro musica sulle ritmiche serrate e restando fuori da questi schemi melodici alla Sanremo anni 80, ma di una canzone che si sarebbe spinta non più su del 15° posto!
Quattro
Federico Fashion Style – Io sono pazzesco
No, ti assicuro Federico, anche meno, molto meno!
Due
Arianna Gianfelici & I Desideri – Tutto il nostro folle amore
Canzone dal testo parecchio adolescenziale, proposto su una base plasticosa che non mette in risalto la Gianfelici che, data la sua voce grintosa, come minimo avrebbe bisogno di essere supportata da una sezione ritmica più reali. I Desideri nella plastica del sound ci stanno benissimo, visto che ormai hanno scelto di “plastificarsi” anche la voce con effettini trap di dubbio gusto, giacché non sono loro esattamente trap.
Quattro
Daniel Greco – Estiva
Un artista nuovo che propone l’ennesima canzone scopiazzata da tante altre. Persino la scelta di farsi accompagnare da una voce femminile per l’inciso è qualcosa di un’originalità senza pari. E sto sorvolando su questo arrangiamento da tastierina Bontempi che nemmeno gli allievi della seconda media… Inutile.
Tre
Irama – Melodia proibita
Questa canzone di Irama ha vari motivi per essere pienamente promossa ed altrettanti per essere bocciata senza prove d’appello. Promossa perché è breve ma completa, perché ha un inciso che musicalmente è pieno, allegro e anche con un’intelligenza nell’arrangiamento che scova un suono nell’inciso che ti resta in testa e lo conduci direttamente a lui.
Da bocciare le strofe che sembrano autoplagio ed un linguaggio esplicito che fa tanto fico e al confine con trapper & rapper, ma scorda che fra i tantissimi fans sono annoverati molti, troppi bambini. Ed a loro non farei ascoltare certo “lo vuoi prendere come un lecca lecca”!
Cinque ( valore medio )
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