Da qualche giorno è tornato con nuova musica Federico Baroni, cantautore romagnolo conosciuto anche per essere il Busker più seguito in Italia.
La sua nuova canzone, Jackpot, è un concentrato di positività con tanti rimandi al mondo degli anni ’80 con un walkman, oggetto cult per la musica, protagonista a suo modo del videoclip. Un video innovativo in quanto primo caso al mondo di Double Vertical Music Video.
Di questo, del suo nuovo album e anche dell’amico scomparso, Michele Merlo, abbiamo parlato in un’intervista con l’artista.
Intervista a Federico Baroni
Jackpot è il tuo nuovo singolo, che arriva a due anni di distanza dal tuo primo progetto discografico “Non pensarci”. Ce lo vuoi raccontare?
Sì, Jackpot nasce dal mio desiderio di voler raccontare l’importanza della libertà. Penso che non ci sia cosa più bella che essere liberi di esprimersi e di essere se stessi, e in particolare in questo ultimo anno penso che abbiamo riscoperto questo valore fondamentale.
Spesso ci perdiamo dietro dei desideri materiali, dimenticandoci quello che conta davvero. Infatti, all’inizio canto di voler andare al casinò, quindi in questo posto che più di tutti rappresenta il desiderio di ricchezza e lusso, poi piano piano, anche grazie alla musica, realizzo che in realtà le cose più importanti sono vicino a noi e sono i nostri affetti, le persone alle quali vogliamo bene.
Il singolo è accompagnato da un video molto particolare, il primo Double Vertical Music Video al mondo. Come è nata quest’idea?
L’idea è nata ancora prima del brano, perché mi ero prefissato di voler tornare con qualcosa davvero originale e unico. Quando io e il mio team ci abbiamo pensato non immaginavamo nemmeno che alla fine saremmo riusciti a realizzare questo progetto.
FEDERICO BARONI – JACKPOT VIDEO LEFT
Con Davide Bastolla (Bastanimotion, visual artist e regista già al lavoro, tra gli altri, con Annalisa, Rancore, Carl Brave, Zerocalcare…) abbiamo lavorato sei mesi tra prove, riprese, montaggio e post produzione. È come se avessimo girato 4 video.
Il lavoro è stato enorme ma già da questi primi giorni, ho notato che l’idea sta piacendo e ne sono molto contento. Sono due video, girati separatamente e verticalmente, caricati su YouTube su due link diversi, uno che rappresenta il lato destro e uno il lato sinistro.
Quando si avvicinano due smartphone, si ha la possibilità di seguire la storia per intero e vedere quindi come il mio personaggio interagisce con quello di Chricchio, interpretato a Christian Dei, un giovanissimo attore romagnolo come me.
La mia storia è più didascalica e racconta il pezzo, mentre Christian descrive quella che purtroppo a volte può essere la vita di un adolescente di oggi. Poi ci incontriamo e grazie a un walkman che possiamo definire magico, la sua vita cambia e in meglio.
Questo momento simboleggia anche l’arrivo della musica, che ha il potere veramente di curare qualsiasi cosa. In passato, ho vissuto alcune situazioni che affronta anche Chricchio nel video, quindi mi rivedo un po’ in quello che gli succede. Christian lo definisco un vero e proprio personaggio, è pieno di energia e molto talentuoso.
FEDERICO BARONI – JACKPOT VIDEO RIGHT
Il video ha un forte impatto a livello web, quanto contano i social per te al giorno d’oggi.
Contano molto è inutile negarlo. Però la differenza sta nei contenuti, in quello che si propone e poi da come si usano i social. Per me sono molto importanti perché mi aiutano a condividere con tutti quelli che mi seguono la mia idea di musica e il mio immaginario, pieno di colori, positività e originalità.
Tutti i tuoi progetti discografici sono sempre accompagnati da un’estetica molto importante e coerente, curata nei minimi dettagli. In “Jackpot”, che ha delle sonorità molto anni ’80, vediamo un oggetto simbolo di quel periodo, il walkman. Come si legano questi elementi?
Come hai detto, nella mia musica tutti i vari elementi, quindi sonorità, estetica, abbigliamento sono collegati tra di loro per ricreare un mood coerente e sì, dal momento che le sonorità di Jackpot fanno riferimento agli anni ’80, sono andato a cercare anche gli oggetti e l’abbigliamento simbolo di quel periodo.
Ho deciso di rendere il walkman protagonista anche del video innanzitutto perché, come dicevo, con il suo arrivo e quindi grazie alla musica, la vita di Chricchio cambia e tutti i problemi e le preoccupazioni svaniscono. Poi, il walkman è stato uno dei primi oggetti a portare la musica in strada e questo si ricollega alle mie origini artistiche di busker.
Nel video ci sono altri elementi come bevande o cibo, che rimandano un po’ ai ricordi delle estati che vivano i nostri genitori o che abbiamo vissuto noi da piccoli, e si tratta di Chin8 Neri e del ghiacciolo La Bomba, che si trova principalmente nei bar della Riviera romagnola Ringrazio entrambi per aver creduto nel progetto ed essere entrati a farne parte.
Effettivamente, il tuo nuovo progetto arriva, oltre che due anni dopo il precedente, dopo un periodo in cui la musica e in particolare il live sono stati fermi a lungo. Come hai vissuto questo momento e soprattutto quanto ti manca il palco?
Ho vissuto la quarantena scrivendo e lavorando a nuove canzoni, ho approfittato di questo momento per riflettere e concentrarmi su quelli che saranno i miei prossimi step. Il palco mi manca, vorrei tornare a suonare dal vivo prima possibile, anche ora se potessi.
Per l’estate sto pensando a un progetto che unisca al live, le mie altre due grandi passioni che sono lo sport e i viaggi. Ma non voglio spoilerare di più.
Cosa dobbiamo aspettarci dopo “Jackpot”?
Sicuramente tanta nuova musica, e il disco, che è stato prodotto sempre da Riccardo Sciré. Dentro ci sono diverse sonorità e diversi mood, ma si legano tutti tra di loro. Sarà un concept album e spero di farvelo ascoltare presto!
Per concludere… Abbiamo pensato molto se porti o no questa domanda essendo tu uno dei suoi migliori amici, pensiamo però che parlarne, ricordarlo, citarlo sia un dovere e un modo per farlo rimanere tra noi… Michele Merlo, è passato un mese dalla sua scomparsa… ci puoi raccontare l’artista che era visto con i tuoi occhi?
Con Michi avevo un rapporto viscerale, a volte di amore e odio…litigavamo ma quando ci ritrovavamo in un secondo dimenticavamo tutto perché Michi era sincero, diretto, senza filtri.
Lui era uno dei miei migliori amici, abbiamo condiviso tanti momenti insieme, sono stato a casa sua a Vicenza, lui ha trascorso le vacanze da me a Rimini oppure abbiamo condiviso anche diversi live insieme e ore e ore di macchina, perché odiava prendere il treno.
La sua scomparsa per me è stata un colpo duro, una di quelle cose che fai ancora fatica a comprendere e accettare. Cerco di affrontare tutto questo con positività, perché Mike non vorrebbe che ci fosse tristezza.
Mike era quello generoso che aveva una buona parola e una pacca sulla spalla per tutti, quello maturo, che guardava già oltre.
Michi era un artista puro, non gli interessava dei numeri o delle classifiche, per lui l’importante era suonare e far sentire la sua musica sia per 10 che per migliaia di persone. Michele aveva ancora tante cose da dire, stava lavorando a un nuovo disco e spero che la musica già pronta possa un giorno uscire.
È vero che nelle ore in cui eri a Bologna hai scritto una canzone per lui?
Sì, proprio la notte in cui lui se ne è andato e l’ho scritta nel posto in cui lui ha scritto la sua ultima canzone. Ho scritto la canzone ancora prima di sapere che se ne era andato quindi il pezzo ha un’importanza ancora maggiore per me. Spero che un giorno la gente potrà ascoltarla
Ringraziamo Federico Baroni e l’ufficio stampa Silvia Santoriello per questa bella chiaccherata.