Francesco De Gregori elogia Salmo per il messaggio lanciato tramite il suo concerto a sorpresa.
Non attesta a placarsi la polemica sul concerto di Salmo ad Olbia trasformatosi in un enorme assembramento di persone senza mascherine. Dopo le critiche di Alessandra Amoroso, Gemitaiz e, sopratutto, di Fedez (vedi qui) è arrivata la risposta del rapper sardo.
Per Salmo il suo è stato un atto di protesta per come lo spettacolo e la musica vengono trattati in Italia, a differenza del calcio. Giustissima la sua osservazione visto quanto accaduto, con molto meno clamore, dopo la vittoria della Nazionale Italiana agli Europei.
Giustissima sulla carta… saranno i numeri dei positivi al Covid-19 in Sardegna rilevati nelle prossime settimane a dirci se è stato realmente il giusto modo o no. Se ci sarà un aumento allora sarà stata un’azione sbagliata. Eticamente lo è comunque visto che, da mesi, centinaia di professionisti stanno rispettando queste regole.
Salmo e la sua azione hanno comunque un sostenitore eccellente a quanto pare. Si tratta del “Principe dei cantautore”, Francesco De Gregori che, sulla sua pagina Facebook, ha elogiato il rapper:
“Su Salmo dobbiamo riflettere e non semplicemente condannare la sua trasgressione alle regole.
Io gli sono comunque grato per aver richiamato l’attenzione sul fatto che per una partita di calcio si possa stare in 15.000 in uno stadio mentre per i concerti all’aperto c’è un limite di 1000 persone sedute e distanziate.
A che serve allora il green pass ? Tutte le polemiche e tutta la fatica per ottenerlo? Questa limitazione è profondamente ingiusta e mortifica la nostra dignità professionale. Dimostra purtroppo ancora una volta che chi è chiamato a decidere non ha nessun rispetto e nessuna attenzione per la musica ‘leggera’ e per il nostro pubblico.“
De Gregori su una cosa ha pienamente ragione… l’ingiusto disinteresse della politica verso lo spettacolo a differenza del calcio. Ma questa è una cosa di cui siamo a conoscenza da decenni, purtroppo il calcio, dati alla mano, smuove il PIL della nostra nazione, la musica no.
Sui social quasi l’unanimità degli utenti ha dato torto al pensiero di Francesco De Gregori.
Ma alla fine quello che è in discussione non è quello che ha fatto Salmo, ma come lo ha fatto e la presunzione con cui si è difeso (“Se volevo seguire le regole non facevo l’artista“, ha scritto sui social il rapper).
Su queste parole e sul come riportiamo quanto postato da Samuele Bersani sulle proprie pagine social:
“Quando sento qualcuno parlare di sé autodefinendosi ‘artista’, provo un sentimento immediato di antipatia. Misto a compassione.
Un po’ come quella volta che un tipo presentandosi mi disse: ‘Io sono un poeta’. Ci pensi poi gli altri magari a chiamarti così. Sempre se te lo meriti.“
Una grande verità quella di Samuele in un’epoca in cui si definiscono artisti presentatori Tv, Influencer e via dicendo. Anche noi pensiamo che debbano essere gli altri a chiamarti artisti… Gianluca Grignani diceva nelle interviste una cosa molto vera… “Sono un artista non perché ho qualcosa di più degli altri, ma perché ho qualcosa in meno e, proprio per questo, sento l’esigenza di scrivere, cantare, comunicare…”