Zefiro Incubo. Una produzione indipendente ha attirato la nostra attenzione. Il 20 agosto su tutte le piattaforme digitali è uscito Incubo, il singolo di esordio di un giovanissimo cantautore, Zefiro (Antonio Bonetti, classe 2003), prodotto da Alex Is e distribuito da Visory Records.
Il testo canta un bisogno di amore che fa dell’ossessione la sua cifra necessaria: non ha misure l’amore, non è mai mite il desiderio e il bisogno di chi amiamo diventa tutto ciò che serve, anche se ci farà cadere nel vuoto. Anzi “spero mi faccia male cadere nel vuoto”, dice Zefiro, sottolineando l’insano compiacimento che viviamo quando l’amore ci stringe e non ci fa respirare.
Interessanti ma non eccessivi i giochi verbali che strizzano l’occhio alle esigenze ritmiche del rap italiano contemporaneo (tu sei il mio brutto sogno, / ma non sei incubo / in culo alla luna sì ti cercherei).
Intenso il momento che precede il ritornello, in cui il flow si fa più serrato e si leggono tra le righe i segni di un passato di dolorosa ricerca:
Ho sempre provato ad amare
forse anche troppe persone
ma amavo solo il pensiero,
di queste persone sole
Se fossi stato alto
l’avrei visto meglio
I versi vengono poi ripetuti come uno special e sono un po’ il bagaglio emotivo che l’ascoltatore si porta dietro già al primo ascolto.
Il ritornello dance è martellante, come il testo richiede; la voce, trascinata ma agile e timbricamente ariosa, ci porta coerentemente nel labirinto di questo dolce affanno. E il pezzo si rivela un inizio promettete di un progetto che merita di essere seguito.
Zefiro Incubo. Il testo della canzone
Scende la pioggia da sola non riesce più a vivere senza di te
Cade sulle mie lenzuola però poi mi sveglia un Ferrero Rocher
Capelli sì come nocciola mi rendono croccante la vita
Occhi verdi come il Tevere o la mia lacrima preferita
Ho sempre provato ad amare forse anche troppe persone
ma amavo solo il pensiero di queste persone sole
Se fossi stato alto l’avrei visto meglio
Non sono razionale, forse lo sono troppo
Un pensiero distorto mi prende alla nuca
vorrei fosse una mano che mi stringe sul collo
Non mi fa respirare, orgasmo dal nulla
E piangerò,
e mi sentirò solo
Spero mi faccia male
sì cadere nel vuoto
tu sei il mio brutto sogno,
ma non sei incubo
in culo alla luna sì ti cercherei
Cinque alti, oggi non ho sbatti
di guardare gli altri ma pensando a te
Facciamo patti, ci pensano scaltri,
poi spacchiamo i piatti al matrimonio
Non ho detto che ci farà bene
respirare ‘sto petrolio
Bianco il vestito, con un ombra dietro,
il laccetto è nero manicomio
Ho sempre provato a scappare
forse da troppe persone
amavo solo il pensiero,
di queste persone sole
Con te, con te
E piangerò,
e mi sentirò solo
Spero mi faccia male
sì cadere nel vuoto
tu sei il mio brutto sogno,
ma non sei incubo
in culo alla luna sì ti cercherei
E piangerò