Area Sanremo 2021 c’è grande attesa per il nuovo regolamento della manifestazione che si distingue tra tanti concorsi per il suo premio, il più ambito di tutti: la possibilità per due dei vincitori di salire sul palco del Festival di Sanremo nella sezione Nuove proposte.
Il regolamento per iscriversi è in grandissimo ritardo ma, va detto, questo è dovuto al fatto che anche il regolamento di Sanremo Giovani (le selezioni riservate agli artisti presentati da un’etichetta discografica) è a sua volta in ritardo. E il regolamento di Area Sanremo è strettamente legato a quello del Festival.
Quest’anno Area Sanremo avrà un ruolo importante, anzi importantissimmo.
Nella totale assenza di spazi riservati (e di attenzione) per gli artisti emergenti a seguito della pandemia, il Contest rappresenta, o meglio potrebbe rappresentare, un’oasi importanti per tantissimi artisti. Tutti dipende dalla direzione che prenderà la manifestazione.
Qualche mese fa sono arrivate le dimissioni dell’ottimo Livio Emanueli. L’ex Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo che, ricordiamo, gestisce Area Sanremo.
Un vero peccato perché Emanueli, nonostante nel suo primo anno fosse subentrato all’ultimo minuto, e nel suo secondo anno abbia dovuto fare i conti con la pandemia e le conseguenti restrizioni anti-Covid, ha portato importanti cambiamenti nella manifestazione, tutti all’insegna della trasparenza (ne parlammo anche qui).
Innanzitutto Livio Emanueli ha introdotto, seguendo la proposta di All Music Italia e Rockol, il voto trasparente da parte dei giurati.
Quindi ha reso realmente gratuita l’iscrizione al Contest grazie anche allo sponsor all’aiuto dello sponsor, Tim. E quel REALMENTE va sottolineato perché quando la parola gratuita fu usata nella gestione precedente, quella di Caridi, in realtà i giovani artisti pagavano, non solo l’iscrizione al Contest, ma anche alle selezioni regionali. Selezioni appaltate a società esterne con giurie composte da persone improbabili che nulla avevano a che fare con la musica.
Infine, cosa non da poco, l’ex Presidente, si è assunto nel suo secondo anno la piena responsabilità dell’evento eliminando la figura del direttore artistico esterno, un ruolo che, sempre nella gestione Caridi, ma non solo, aveva creato scompiglio e poca chiarezza al punto che, il nostro sito, affiancato da Pinuccio di Striscia la notizia, ha sollevato diverse ombre sulla manifestazione grazie al contributo degli iscritti.
Una scelta importante quella di assumersi tutte le responsabilità del concorso visto lo scaricabarile delle precedenti edizioni rispetto alle tante incongruenze portate alla luce.
Ma ora tutto è cambiato. Il nuovo Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo è Filippo Biolè, avvocato e musicista.
AREA SANREMO 2021: cosa cambierà?
Ma cosa cambierà ad Area Sanremo con questo cambio della guardia? Per saperlo bisognerà attendere il regolamento ma, dalle prime dichiarazioni rilasciate da Biolè (che fece parte della gestione Caridi nel 2016), sembra che voglia radere al suolo quanto fatto dal suo predecessore spalleggiato dal Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri (a cui avevamo proposto, invano, un confronto al fine di confrontarsi per dare consigli su come apportare migliorie in un Contest così importante per i giovani artisti).
Uno dei punti cardine della gestione Biolè prevede un bando o l’affidamento diretto a terzi, quindi il ritorno ad una gestione esterna della manifestazione. Probabilmente con un direttore artistico a coordinare tutto.
Una scelta che lo confessiamo ci spaventa perché potrebbe rendere impossibile, come in passato, avere il controllo su quanto succede sotto un nome importante come quello di Area Sanremo che, ricordiamo, è strettamente collegato al Festival di Sanremo, quindi ad un “concorso di stato” praticamente.
Filippo Biolè ha dichiarato a La Stampa:
“Crediamo che Area Sanremo debba essere caratterizzata da un percorso selettivo genuino, grazie ad una implementazione dei componenti della commissione e con una direzione artistica di pregio.
E il coinvolgimento diretto della Rai non potrà che rappresentare un valore aggiunto ad uno dei trampolini di lancio da sempre legato al Festival. In questo troveremo il modo, anche perchè abbiamo già avuto la disponibilità di tutti i professori, di coinvolgere l’orchestra sinfonica. Certo, il tempo a disposizione è poco ma la volontà di dimostrare le potenzialità è tanta”.
Ed è proprio la parte sulla commissione e la giuria con nomi di pregio a preoccuparci, sempre guardando al passato. Sono almeno dieci anni che da Area Sanremo non viene lanciato un talento, l’ultima volta accadde nel 2010 con l’accoppiata Arisa/Simona Molinari.
Dati alla mano gli artisti selezionati dal Contest non arrivano mai nella finale del Festival di Sanremo dedicato alle Nuove proposte.
Dagli errori del passato bisognerebbe imparare e la giuria di Area Sanremo non ha bisogno di nomi di prestigio, di artisti (che hanno spesso troppi collegamenti con produttori, etichette e addetti ai lavori), di insegnanti di canto e vocal coach (troppi rapporti con scuole di canto e, di conseguenza, giovani artisti) ma di persone che lavorino con la musica e che, sopratutto, si occupino degli artisti emergenti ogni giorno.
I giovani artisti non si iscrivono ad un Contest in base a quanto è famoso il giurato, sono altri i fattori che li portano ad iscriversi. Di sicuro apprezzerebbero che ad occuparsi delle selezioni siano persone che si sono distinte per il proprio lavoro nel mondo della musica, la passione e, sopratutto, la trasparenza. Di questo necessità Area Sanremo, ripetiamo, non di grandi nomi.
Un esempio? Maria De Filippi, una professionista che da vent’anni si adatta ai tempi riuscendo ad essere sempre sul pezzo nel mondo della musica, quando ideò il Summer Festival chiamò in giuria per gara dei giovani, giornalisti e blogger che scrivono dal mondo dei siti web musicale, persone che ogni giorno hanno a che fare con artisti sconosciuti e con la nuova musica.
Non è il nome a fare la differenza, è la passione e la credibilità.
Infine, in questo caso a Sanremo News, Biolè ha dichiarato:
“Sicuramente è importante garantire ai partecipanti un vantaggio economico, come fatto negli ultimi anni, ma tra il denaro e la qualità artistica dell’offerta punto sulla seconda…“
Ecco, anche no direi. Veniamo da una pandemia, da una situazione di emergenza assoluta per la musica e per gli emergenti. I locali di musica dal vivo non esistono più, non ci sono spazi per suonare, alla tv, nemmeno quella di stato, interessa dare ai giovani artisti spazi. Molti di loro facevano secondi lavori per andare avanti con la musica ed ora in tantissimi si vedono costretti ad abbandonare la musica a favore di un lavoro più solido.
Direi che non far spendere soldi di iscrizione (visto che in preventivo ci sono alberghi, viaggi e vitto) è una priorità in un momento storico come questo, senza ma e senza se.
Detto questo attendiamo fiduciosi questa nuova edizione con la promessa che, come facciamo da anni, saremo attenti ad ogni aspetto di Area Sanremo 2021 perché per noi questa manifestazione rappresenta una delle poche isole felici per gli artisti emergenti, un’isola troppe volte imbrattata con “spazzatura” e che nasconde “sogni spezzati” da interessi personali di direttori artistici e giurie.