Sanremo 2022. In attesa che esce il regolamento, attesissimo da discografici e produttori, per le nuove proposte del Festival di Sanremo 2022, domani mattina, dalle 11 alle 13, Amadeus sarà ospite di Rtl 102.5 per parlare delle due serate di Arena ’60 ’70 ’80 (vedi qui). Nel frattempo sembrerebbe in arrivo una “rivoluzione” per la kermesse.
Già nelle interviste delle scorse settimane il direttore artistico del Festival era stato chiaro: rispetto al numero record dello scorso anno, 26 big in gara, quest’anno il numero sarebbe sceso notevolmente per ridurre la durata delle serate, da molti criticata.
Quello che Amadeus non aveva ancora svelato e che, con il beneficio del dubbio essendo Rumors arrivateci da fonti accreditate, è il grande cambiamento che riguarderà i giovani.
Sanremo 2022: il destino delle nuove proposte
A quanto pare è cosa certa che la categoria Nuove proposte verrà eliminata dalla kermesse. Amadeus nel suo terzo Sanremo infatti intende riproporre l’esperimento lanciato da Claudio Baglioni al Festival di Sanremo 2019.
Per chi non lo ricordasse in quell’annata Baglioni portò 24 artisti alle selezioni televisive andate in onda a dicembre del 2018 dividendole in due prime serate.
Il vincitore di ognuna delle serate, Einar e Mahmood in quel caso (artista che qualche mese dopo avrebbe trionfato anche nella kermesse principale) entrarono di diritto come big nel cast di Sanremo 2019 con un brano diverso ovviamente da quello presentato nella serata dedicata alle nuove proposte.
E a quanto pare Amadeus quest’anno ha deciso di riproporre questa formula. Niente più categorie Nuove proposte e due artisti scelti da portare direttamente al Festival di Sanremo 2022.
Un Festival che, a quanto pare, vedrà 20 artisti in gara (compresi i due giovani “promossi”).
“La formula Baglioni” quell’anno divise in due gli addetti ai lavori.
Da una parte chi apprezzava il fatto che non esistesse più distinzione tra giovani e big (e in fondo quanti nomi del cast dell’ultimo Sanremo di Amadeus parevano più adatti alla categoria Nuove proposte per grande pubblico?). In primis il CEO di FIMI, Enzo Mazza.
Dall’altra molti discografici che, con questa formula, hanno visto ridursi drasticamente il numero di posti per i nuovi artisti da lanciare in uno dei pochi spazi a loro ancora concessi.
Il tutto con la paura che a trarne vantaggio siano gli artisti con grandi etichette alle spalle (nel 2019 i due vincitori erano nella scuderia di Sony Music e Universal Music, per esempio).
Il nostro parere
Quale formula è la migliore? Difficile dirlo perché, come per ogni cosa, dipende da come le cose vengono portate avanti.
Che la categoria Nuove proposte necessitasse di uno scossone lo ripetiamo da anni (per esempio in questo articolo indirizzato proprio ad Amadeus). E in fondo la caduta definitiva delle categoria può essere una buona idea ma con tanti ma e se.
Può essere una una buona idea se il numero di artisti portati al Festival sale da 2 (troppo pochi) a 4.
Può essere una buona idea se avranno lo stesso peso etichette indipendenti e Major discografiche.
Infine può essere una buona idea se Sanremo Giovani, parliamo della/e prima/e serate di dicembre, verrano rese un appuntamento imperdibile.
Altrimenti assisteremo a 24 giovani che andranno a presentare un brano inedito davanti a 2/3 milioni di spettatori contro 8 Nuove proposte che avrebbero presentato la loro canzone davanti a 8/10 milioni di spettatori. La differenza non è da poco.