30 Settembre 2021
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30 Settembre 2021

Intervista a Mèsa: le canzoni di Romantica raccontano una storia d’amore

Nella nostra intervista l'artista commenta le 8 canzoni che compongono il suo secondo disco d'inediti

Mèsa
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La cantautrice romana Mèsa torna sulle scene musicali con un nuovo album di inediti. Dal 17 settembre 2021 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e digital download il disco Romantica.

L’album (Bomba Dischi) arriva tre anni dopo l’uscita del disco d’esordio Touché. Romantica – dice Mèsa – è “un disco che va ascoltato di notte perché c’è un momento preciso, quando gli altri dormono, in cui tutto, ogni desiderio, ogni alternativa, ogni vita diventa improvvisamente possibile e si sciolgono i nodi di tutte quelle paure che di giorno non ci fanno neanche provare. Di notte riusciamo a confidarci, ad ascoltare e a fare i conti con quello di cui non parliamo mai; come se il buio nascondesse meglio, soprattutto a noi stessi, anche le nostre ombre“.

Mèsa

Romantica è un album di ballad, dall’anima notturna. Scritto e concepito da Mèsa soprattutto durante la notte, il disco risente delle atmosfere oniriche e dark, ma è anche pop e caratterizzato da una grande attenzione alla melodia e ai testi. È, insomma, un album “romantico” in entrambe le accezioni: quella letteraria per l’attitudine e quella sentimentale per il contenuto.

Le otto tracce che compongono l’LP, sono tutte canzoni d’amore che descrivono le diverse fasi di una storia d’amore. Ogni fase è una medaglia con due facce: c’è sia l’emozione che la delusione, sia la capacità di sognare che il dolore del rifiuto. Le canzoni del disco presentano testi intimi e riflessivi, nonché al tempo stesso ritmiche serrate e ritornelli orecchiabili. Romantica è un lavoro sincero, con cui Mèsa svela la propria anima e dà all’ascoltatore le coordinate precise della propria interiorità.

Mèsa

In occasione dell’uscita di Romantica, abbiamo raggiunto Mèsa per parlare del suo nuovo lavoro discografico. Ecco cosa ci ha raccontato.

Intervista a Mèsa

Ciao Mèsa. Da pochi giorni è uscito il tuo secondo album di inediti dal titolo Romantica. Sono passati tre anni dal tuo disco d’esordio Touché. Sei emozionata per la pubblicazione di questo tuo lavoro?

Sono molto emozionata, forse ancora più del primo disco! Proprio perché sono passati tutti questi anni ed è un disco a cui ho lavorato molto anche dal punto di vista emotivo.

Romantica è composto da 8 tracce che sono tutte canzoni d’amore. Come mai hai scelto di affrontare questo argomento e di concentrarti solo su questo sentimento?

Non è stata una vera e propria scelta, in quel periodo della mia vita avevo bisogno di esternare dei sentimenti che ho sviscerata come se fossi in terapia. È stato tutto molto spontaneo e assolutamente naturale. Alla fine penso che tutte le canzoni siano d’amore, anche quelle d’odio.

I testi e la musica dei brani sono scritti da te. Cosa vuol dire essere una cantautrice oggi?

Per me significa parlare nella maniera più sincera che sento e comunicare dei sentimenti positivi, auspicando di essere compresa e parlare a più persone possibili raccontando la mia storia e il mio vissuto.

Hai rivelato che il disco è stato scritto e concepito durante la notte, così come di notte andrebbe ascoltato. Come hai scelto gli 8 brani che sono entrati a far parte di Romantica? E’ stata una scelta istintiva o sei stata guidata da un’intenzione in particolare?

Sono tutti brani che parlano di un periodo della mia vita e ognuno ne affronta sfaccettature diverse, mi sembravano coerenti tra loro e che raccontassero una storia dall’inizio alla fine. Nonostante sia un disco piuttosto breve ma mi sento di aver detto tutto quello che sentivo di comunicare.

La prima canzone estratta dal disco è stata Romantica, seguita da Animale ed infine a giugno dal terzo singolo Stomaco. Ritieni che siano le canzoni più rappresentative dell’album?

“Romantica” ha avuto senso come prima uscita e in quanto title-track riassume tutto il concept e il senso dell’album. Per quanto riguarda “Animale” è invece una canzone molto pop rispetto a quello che ero solita fare prima, mi piaceva far vedere questo aspetto perfezionato della mia scrittura. “Stomaco” è stata invece la prima traccia scritta in assoluto, ha un piglio decisamente più rock che crea un collegamento con le sonorità di “Touché”. Sono tutte stilisticamente rappresentative, ma queste tre presentano tre aspetti diversi e sono legati tra di loro in maniera particolare.

Mèsa

Romantica è la title-track ed è anche la prima traccia del disco. Si tratta di una ballad intensa ma al tempo stesso delicata. Pensi che ti rispecchi? Ti ritieni romantica?

Assolutamente sì, è un duplice romanticismo che racchiude sia il parlare d’amore sia il romanticismo letterario e tutto quello sconquasso emotivo che deriva dal sentirsi in un determinato modo con un’accezione più negativa, con una riflessività e malinconia da tutti e due i punti di vista che mi rappresentano.

Il secondo brano, Un posto, parla di quei luoghi che rimangono per sempre legati a qualcuno. C’è un posto cui sei particolarmente legata? Qual è e perché?

In generale il mare è un posto che mi calma molto, dove mi sento a contatto con me stessa in maniera particolare, c’è un forte legame nei miei testi che spesso rimandano a quella dimensione, si sentiva anche nel mio primo disco.

Stomaco parla del riconoscersi nella persona che si incontra, perché si sente immediatamente di avere un legame. La canzone parla però anche dell’oroscopo. Credi che le stelle influenzino la nostra vita? Ti è mai capitato che qualcosa pronosticato dall’oroscopo si sia poi realizzato?

Un sacco di volte! Non sono una fanatica dell’oroscopo e dell’astrologia, però mi capita spesso di leggerlo e mi è successo parecchie volte di rivedermi in quello che leggo. Spesso mi ha detto molte cose sulla musica e sul disco nuovo, magari ce le ho viste io, mi piace credere che sia così…

Segue poi il brano In greco antico. Si tratta di un titolo particolare: come è nato?

In questa canzone il discorso del greco antico è un piccolo particolare della canzone, una contrapposizione rispetto a “Romantica” dove il titolo è ridondante nel pezzo. Mi piaceva dare un titolo strano perché penso possa incuriosire, parla di un tatuaggio in lettere greche e penso che a volte dare importanza a dettagli apparentemente insignificanti possa funzionare.

La quinta traccia dell’album è Luccica, che hai descritto come “una banale canzone d’amore che dice che è tutto oro quello che luccica”. Ma è davvero così banale?

Forse questo non dovrei essere io a dirlo! È una canzone d’amore con degli aspetti più dreamy delle altre. Parla un po’ di quella sensazione di euforia che si prova quando si è innamorati e senti di poter fare qualsiasi cosa e poter essere chiunque tu voglia. Non penso l’amore sia una cosa banale e quindi spero non lo sia nemmeno la canzone.

Il disco prosegue con Animale, che è una canzone sull’attrazione fisica e sull’istinto invitando ad essere più spontanei e meno razionali. Ti reputi più istintiva o razionale? C’è stata qualche occasione in cui ti sei lasciata guidare dall’istinto oppure hai seguito la ragione, ma poi ti sei pentita?

Sono molto razionale, ma ho una vena di follia che mi porta a fare cose apparentemente avventate, ma di cui sicuramente non mi sono mai pentita. Credo che l’importante sia sempre saper alternare e avere un equilibrio tra istinto e ragione.

In Irene, canti: “Fammi indovinare / Hai voglia di scappare tipo in Polinesia / Invece per star bene mi basterebbe andare con te a fare la spesa”. Quali sono le piccole cose della vita che ti danno gioia o soddisfazione?

In “Irene” canto che per stare bene non bisogna andare in capo al mondo se sei con la persona giusta. Anche fare le cose più stupide della routine di ogni giorno diventano speciali. Amo le piccole cose: vedere la mia famiglia o bermi una birra coi miei coinquilini quando torniamo la sera e ci raccontiamo le nostre giornate.

Credi che ci sia qualche segreto per far andar bene una storia d’amore?

Secondo me il segreto è mancarsi, saper prendersi il proprio tempo tenendo le giuste distanze. In questo modo eviti di bruciarti e a volte una forte dipendenza può essere il fattore che fa bruciare una storia prima del tempo.

L’album si chiude con 800 km, canzone che dice che la lontananza non significa quasi niente. Il testo recita: “Non ti avessi incontrato sarebbe stato meglio ma di me ne saprei la metà”. C’è qualche incontro che ritieni essere stato fondamentale per te, nella tua vita e/o per la tua musica?

In realtà non sono così scisse le due cose perché alla fine la musica è la mia vita, d’altronde se Federica non avesse vissuto un particolare periodo della vita Mèsa non avrebbe scritto “Romantica”. Penso che chiunque possa aiutarti a scrivere una cosa, ispirarti o spronarti, soprattutto in un periodo come quello che abbiamo appena vissuto. Per me anche un amico che mi dà un consiglio può cambiarmi la vita ed essere fondamentale per la musica che faccio.

Romantica è appena uscito, ma adesso che cosa ti aspetta? Ci sono progetti che ci puoi rivelare?

Ci sono delle date all’orizzonte, la prima annunciata è al Mei di Faenza il 2 ottobre in cui finalmente torneremo sul palco, condivideremo poi quelle sul disco augurandoci che si possa veramente ripartire e ingranare la vita di prima portando in giro questo album.

Mèsa