Area Sanremo 2021. Intervista a Franco Zanetti, Presidente della Commissione di quest’anno.
Una volta scelti il “nuovo” direttore artistico (Massimo Cotto), la commissione di valutazione e messo mano al regolamento, inserendo anche la figura del garante per i partecipanti, si sono aperte le iscrizioni alla nuova edizione del celebre Contest.
Quest’anno a valutare nella prima sessione i partecipanti saranno Franco Zanetti (Presidente di Commissione), Mauro Ermanno Giovanardi e Marta “Blumi” Tripodi. A loro si aggiungeranno nelle fase finale il Maestro Beppe Vessicchio (che prenderà il testimone di Presidente di Commissione) e Piero Pelù.
In attesa di parlare per un’intervista anche il direttore artistico della manifestazione, Massimo Cotto, partiamo intervistando Franco Zanetti, direttore di Rockol e, per la sesta volta in Commissione ad Area Sanremo (SanremoLab in passato), nonché giornalista, scrittore, ex discografico e ideatore del Contest per autori, Genova per voi.
Franco Zanetti e il passato ad Area Sanremo
Ciao Franco, partiamo dalle origini. Questo è il sesto anno che sei nella commissione musicale di Area Sanremo (in precedenza SanremoLab). Ci sei stato nel 2004, nel 2007, nel 2008, nel 2015 e nel 2017. Cosa significa per te tornare a ricoprire questo ruolo?
In termini pratici, significa aver ricevuto un incarico al quale credo di essere adeguato e che costituisce un lavoro remunerato. In termini meno venali, è la dimostrazione che in questi quasi vent’anni ho mantenuto una credibilità e una professionalità fuori discussione.
Qual è l’edizione tra quelle a cui hai partecipato che ricordi con più piacere e quale invece con meno?
Quella che ricordo con più piacere è quella del 2008, è l’edizione in cui mandammo in finale sette donne e un gruppo; fra le ragazze c’erano Erika Mineo (Amara), Simona Molinari e Arisa, che poi vinse Sanremo – ed è stata l’ultima volta che un concorrente proveniente da Area Sanremo ha poi vinto il Festival nella sezione Giovani.
Anche dell’edizione del 2015 ho un buon ricordo: mandammo in finale Mahmood, che poi partecipò al Festival ma senza grandi risultati – segno che comunque ci avevamo visto lungo, alla luce del successo che poi ha avuto Mahmood.
Per l’edizione 2007 mi resta il rimpianto… che fra i finalisti non sia entrata Noemi, che per la Commissione di Area Sanremo doveva essere sicuramente una finalista sicura – ma non fu scelta dalla Commissione della RAI.
Quella che ricordo con meno piacere è quella del 2004: c’ero arrivato con il ruolo di garante, e mi sono ritrovato con una Commissione che, a parte Libero Venturi, non aveva nessuna competenza di musica leggera (Roberto Molinelli, Paolo Ponziano Ciardi, Leonardo Laserra Ingrosso) e dava voti molto alti a quelli che avevano belle voci senza considerare minimamente il loro potenziale pop.
Nel mio ruolo non riuscii a influenzare le scelte, anche perché, nonostante la mia richiesta di rendere noti i voti di ogni Commissario, fui costretto a subire la loro volontà che il voto finale venisse considerato unanime.
Ero così malvisto dagli altri Commissari che cercarono addirittura di dare credito a un’accusa evidentemente infondata, quella di essermi portato in camera una concorrente. Naturalmente non era così: in camera con me c’era la mia fidanzata di allora (che poi è diventata mia moglie), ed era stata registrata regolarmente con il suo documento di identità, il cui nome evidentemente non corrispondeva – e sarebbe bastato poco per verificarlo – con quello di nessuna iscritta a Sanremolab.
Scrissi una lettera indignata alla Direzione minacciando azioni legali, e fecero marcia indietro. Ma l’episodio la dice lunga sull’atmosfera da cui ero circondato.
È da Area Sanremo 2008, e di conseguenza dal Festival di Sanremo 2009, che un vincitore del Contest non trionfa al Festival… l’ultima è stata Arisa. Come mai secondo te i ragazzi di Area Sanremo sembrano faticare di più?
Le ragioni sono molteplici. Una è che i ragazzi che arrivano da Area Sanremo sono, in genere, meno pronti ad iniziare la loro carriera, perché spesso non hanno alle spalle una struttura che li sostenga e li prepari.
La seconda è che, storicamente, la Commissione della RAI – che sceglie fra i finalisti proposti da Area Sanremo quelli da ammettere al Festival, o, come quest’anno, alla selezioni finali con i concorrenti proveniente da Sanremo Giovani – ha la tendenza a privilegiare i provenienti da Sanremo Giovani, come se non gradisse rischiare che un concorrente di Area Sanremo possa prevalere su un concorrente proveniente da Sanremo Giovani.
Non a caso, quando vinse Arisa fu il direttore artistico di Sanremo, Paolo Bonolis, a sceglierla contro il parere della Commissione RAI – lo ha raccontato lui stesso.
AREA SANREMO 2021… cosa cambia?
Veniamo al presente e quindi ad Area Sanremo 2021… perché credi che il direttore artistico, Massimo Cotto, abbia chiamato te?
Perché si fida di me, immagino. E perché sa che mi batto sempre per la trasparenza, la limpidezza, la regolarità delle votazioni.
Del resto, a suo tempo fui io a raccomandare a Maurizio Caridi – che mi incontrò a Milano per chiedermi un consiglio – di non incaricare della direzione artistica il vocal coach, piuttosto noto all’epoca, che lui aveva in mente, e a suggerirgli di rivolgersi a Massimo Cotto. Quindi, se Cotto mi chiama io rispondo di sì: sono parzialmente responsabile della sua presenza in quel ruolo, e cerco di contribuire, quando è possibile, al buon risultato della sua direzione.
Torni nell’edizione 2021 nelle vesti di Presidente di giuria, ruolo che hai scelto di lasciare nella parte finale delle audizioni al Maestro Beppe Vessicchio. Hai potuto apportare cambiamenti per te importanti anche solo sotto forma di suggerimenti, in questo ruolo?
Quest’anno, almeno per la prima fase delle selezioni, quella in cui sarò io il Presidente, si ritornerà a una modalità di valutazione diversa da quella degli ultimi anni, in cui i Commissari esprimevano un voto su base numerica – una modalità che finisce con i privilegiare i mediocri (cioè quelli che prendono voti mediamente sufficienti da tutti i commissari) e per penalizzare i più originali e i più coraggiosi. Si voterà esprimendo la valutazione in sì/no/forse.
Ho anche chiesto che ogni Commissario sia facilmente riconoscibile dai concorrenti che si esibiscono, mediante un semplice cartellino con il suo nome; in passato, ho sentito spesso dei concorrenti lamentarsi perché, vuoi per l’assenza di un Commissario o per la presenza di altre persone al tavolo della Commissione, non sapevano da chi fossero valutati.
In continuità con il recente passato, in cui l’ultimo Presidente della Sinfonica aveva accettato la richiesta di All Music Italia e di Rockol di rendere note le votazioni dei singoli commissari, anche quest’anno ogni concorrente potrà sapere quali Commissari l’hanno apprezzato e quali no.
Quest’anno ad Area Sanremo 2021 ci sarà la figura del garante, ricoperta da Massimiliano Longo. C’è solo un precedente all’attivo per questo ruolo ad Area Sanremo, e lo ricopristi tu nel 2004. Quello fu un momento particolare in quanto il Contest veniva da un anno di sospensione. Fu difficile ricoprire quel ruolo?
In parte ho già risposto raccontando la mia esperienza di quell’anno. Fu difficile perché da parte della Commissione ci fu molta diffidenza nei miei confronti, perché ero un “corpo estraneo” per nulla omogeneo al loro gruppo, e probabilmente perché non avevano granché piacere che la segretezza delle operazioni venisse violata.
La presenza di un garante a me fa molto piacere, e sono sicuro che faccia piacere anche agli altri componenti della Commissione, perché Longo sarà anche il testimone della regolarità delle operazioni di voto, cosa che a noi può dare solo tranquillità.
Cosa consiglieresti al nuovo garante?
A Massimiliano Longo raccomando, nel suo ruolo, di tener presenti le istanze dei concorrenti, segnalandole alla Commissione, e di vigilare sullo svolgimento delle votazioni e delle riunioni nelle quali la Commissione stilerà la lista dei finalisti sulla base delle valutazioni espresse dopo ogni esibizione. A mio avviso, le decisioni finali vanno prese considerando l’esito di una sommatoria di valutazioni singole, ma anche dando la possibilità a ogni commissario di battersi per sostenere un candidato in cui crede.
Longo conosce bene il mondo dei concorsi, e sa che chi non vince è sempre incline ad accusare l’organizzazione di irregolarità e brogli. Sono più che certo che potrà testimoniare che irregolarità e brogli non ci saranno, quest’anno.
Inoltre vivendo dall’interno questa esperienza, Longo si renderà conto anche di come la Commissione, e il Direttore Artistico, si debbano spesso scontrare con rigidità del regolamento che impediscono – secondo me – a Area Sanremo di svolgersi con modalità più soddisfacenti.
Per esempio quali meccanismi andresti a cambiare, se potessi?
A me piacerebbe molto che alle audizioni potessero assistere anche gli altri concorrenti; così forse potrebbero rendersi conto della qualità dei loro “rivali”, e dispiacersi meno nel caso non fossero ammessi alla fase successiva.
Mi piacerebbe anche che alla Commissione fosse consentito – come fu nel 2007 e nel 2008 – di interloquire con i singoli concorrenti, facendo domande e osservazioni; servirebbe che si potesse dedicare più tempo ad ogni singola audizione, ma questo dipenderà dal numero di iscritti (qui potete rileggere la proposta che Franco Zanetti, su Rockol, e Massimiliano Longo, su All Music Italia, lanciarono congiuntamente ad inizio 2021 per Area Sanremo .Ndr).
Non ti chiedo dei commenti sui tuoi compagni al tavolo della commissione di Area Sanremo 2021 ma sulle giurie più in generale. Secondo te da quali figure professionali dovrebbe essere composta la giuria di un Contest importante come Area Sanremo, e quali sarebbe meglio non coinvolgere?
Da sempre penso che una Commissione dovrebbe essere composta da persone che abitualmente lavorano nella musica dietro le quinte (discografici, produttori, autori, operatori delle radio, giornalisti musicali). Capisco la ragione per la quale si tende a inserire nella Commissioni nomi popolari, cioè artisti della canzone; è la modalità dei talent televisivi, che però a mio avviso non porta i migliori risultati.
Da anni porti avanti il più importante Contest per autori, Genova per Voi, che hai creato insieme a Gian Piero Alloiso e in cui hanno vinto artisti come Federica Abbate, Emanuele Dabbono e Willie Peyote. Ti piacerebbe, e se sì in che modo, coinvolgere il mondo degli autori ad Area Sanremo?
Il problema della qualità delle canzoni affligge da sempre Area Sanremo. Questo perché molti concorrenti, non avendo una canzone inedita da presentare, si rivolgono a strutture che fanno commercio di canzoni inedite, spesso facendone pagare l’uso. E’ una piaga alla quale non si riesce a porre fine.
Genova per Voi lavora solo sulle canzoni, e non sugli interpreti. Idealmente, mi piacerebbe che i finalisti di Area Sanremo venissero scelti prima dell’estate, e che agli autori vincitori di Genova per Voi venisse dato il compito di scrivere, su misura per gli interpreti, le canzoni da presentare alla Commissione RAI.
Ma temo che rimarrà solo un desiderio irrealizzato.
Ricoprire il ruolo di membro della Commissione di un Contest importante come Area Sanremo porta inevitabilmente a tentativi di segnalazione da parte di conoscenti del mondo della musica. Con tutta onestà, ti è già capitato quest’anno?
Ah, ma certo. Sono già una decina le telefonate che ho ricevuto in questi giorni. Gente che non sentivo da tempo, e che di botto riscopre il mio numero di telefono dopo aver letto che quest’anno sarò in Commissione.
Appena sento pronunciare le parole ‘Area Sanremo‘ avviso il mio interlocutore, con una certa brutalità: ‘se vuoi raccomandarmi qualcuno, non dirmi il nome, altrimenti per me quel nome è già eliminato dalla finale‘.
E’ una posizione molto radicale, me ne rendo conto, e rischia di penalizzare qualcuno anche meritevole; ma il sistema della raccomandazione può essere disinnescato solo se le raccomandazioni rischiano di ottenere l’effetto contrario.
Nel ringraziare Franco Zanetti vi ricordiamo che le iscrizioni ad Area Sanremo 2021 sono aperte fino al 21 ottobre.