Oceano è il singolo di debutto, fuori da qualche giorno su tutte le piattaforme digitali, del giovane cantautore Elia. Per l’occasione All Music Italia lo ha intervistato per farvelo conoscere meglio.
Il brano, fuori per ADA Music Italy, è stato scritto dallo stesso Elia e prodotto da Alessandro Maffei. Si tratta di una canzone di matrice indie-pop, romantica e malinconica che racconta una situazione vissuta dal ragazzo in prima persona.
Ecco come la racconta Elia…
Quando ho scritto Oceano ero in un momento di crisi, avevo paura di perdere la mia ragazza. Avevo il presentimento che lei meritasse di meglio.
Credo che sia una situazione abbastanza comune, per questo ho provato ad esprimere con la musica tutto quello che stavo vivendo, sperando che chi si rispecchiasse in Oceano potesse capire.
Conosciamo meglio Elia
Elia, vero nome Matteo Elia Caricato, è un cantante originario di Milano e vive attualmente a Montefiascone (VT). Ha un diploma di liceo scientifico e frequenta il Saint Louis College of Music.
Cresciuto con la passione per la musica, che ha portato avanti insieme al Karate, arte sportiva in cui è arrivato a conquistare la cintura nera, suona la chitarra da quando aveva sei anni e scrive canzoni da quando ne aveva quattordici.
Nonostante la giovane età, ha già creato un piccolo home studio, dove lavora ai suoi inediti. La sua musica è diretta, punta ad arrivare dritto al cuore delle persone, raccontando delle esperienze e delle situazioni vissute sulla propria pelle.
INTERVISTA A ELIA
Ciao Elia, benvenuto su All Music Italia. Sei al debutto assoluto quindi direi di iniziare parlandoci un po’ di te…
Ciao a tutti, mi descriverei come un ragazzo di diciannove anni come tanti, ma con la necessità di esprimere quello che vivo e che provo attraverso la mia musica. Il mio sogno è proprio quello di vivere delle mie canzoni. Ho cominciato a suonare la chitarra all’età di sei anni e ora siamo inseparabili, con lei ho scritto quasi tutte le mie canzoni.
Al momento sto studiando canto al Saint Louis College of Music di Roma e contemporaneamente lavoro alla mia musica.
Ho capito che sarebbe stata la mia strada dopo aver fatto sentire le prime canzoni alle persone: vedevo come la mia musica le trasportava e faceva stare meglio tutti.
Oceano è il tuo primo singolo, come è nato il brano?
È nata da una relazione tossica, in particolare da un mix di sensazioni che mi opprimevano e delle quali dovevo liberarmi. Ho scritto di getto le mie paure e le ho abbinate a un giro di chitarra al quale lavoravo da un po’, in seguito ho lavorato alle pre-produzioni.
Speravo che chi ascoltasse Oceano potesse capirmi o addirittura riconoscersi nella canzone, ed effettivamente molti dei feedback che arrivano stanno confermando quello che speravo.
Come ti sei avvicinato alla musica e quando hai capito che era la tua strada?
Sin da piccolo sono un appassionato dei Queen, ma il vero incontro con la musica avvenne all’età di sei anni, quando mia madre mi regalò quasi per gioco una chitarra e io me ne innamorai e cominciai a prendere lezioni.
Cosa ti auguri di trasmettere al pubblico con Oceano?
Quello che voglio trasmettere con Oceano è racchiuso nella frase “La luna è una perla troppo grande per l’Oceano” che è la frase chiave della canzone, la quale può essere interpretata in tanti modi, il significato che le ho dato io è quello di non forzare la realtà e di non illudersi a tutti i costi che le cose possano andare come vogliamo. In fondo è l’errore che ho commesso io nella mia relazione.
Da cosa trai ispirazione per i tuoi pezzi?
La più grande fonte di ispirazione che ho sono le persone. Le dinamiche sociali dietro alle varie emozioni che provo, dietro alle mie esperienze e a quelle degli altri. In ogni caso sono del parere che un artista possa essere ispirato veramente da qualunque cosa. Ultimamente mi ispirano le ragazze.
Ci sono altri brani in cantiere? Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Ho ancora molto da raccontare, ma non posso darvi altri indizi. L’idea è quella di farvi volare.