Miglio ha lanciato il suo primo album Manifesti e immaginari sensibili per Matilde Dischi.
L’album, disponibile su tutte le piattaforme digitali è distribuito da Artist First – publishing Edizioni Curci.
L’album è stato anticipato dai singoli Autostrade, India e Con la tua saliva.
Miglio presenta così il suo album d’esordio:
“Il titolo Manifesti e immaginari sensibili nasce proprio dalle canzoni del disco, immagini che definiscono ciò che ho visto, immaginato, vissuto: all’interno ci sono i luoghi che mi hanno dato qualcosa, le persone che ho incontrato, le mie idee e il modo che ho di visualizzarle, ci sono le cose vere che ho sentito e provato su di me, momenti di rottura e di inizio.
Ho scritto per provare ad esprimere il mio mondo interiore, ho suonato per ricordare qualcosa o qualcuno.
Ho lavorato insieme a Marco Bertoni (Confusional Quartet, Dalla, Demetrio Stratos, Nannini, Subsonica e altri) che ha prodotto tutti i brani, per mesi abbiamo fatto molti ascolti uniti a un lavoro viscerale su ogni canzone, cercando di elevarle fino a farle arrivare a uno stato di verità emozionale che fosse forte, per me, per noi”
Abbiamo raggiunto Miglio per un’intervista in cui ci racconta il suo album ed i progetti futuri:
Miglio – intervista
Ciao Miglio, bentrovata ad All Music Italia! E’ uscito da pochi giorni il tuo primo album, che sensazioni stai provando?
E’ un momento speciale, sto provando delle belle sensazioni, finalmente questo lavoro è fuori e a volte devo ancora rendermene conto.
E’ una sensazione particolare quella di far ascoltare a tutti qualcosa che fino a poco tempo fa girava solo nelle mie cuffie, scoprire che ad alcuni sia arrivato qualcosa da queste canzoni ripaga tutto il lavoro fatto.
In una nostra precedente intervista hai presentato “Manifesti e immaginari sensibili” così “E’ un disco in bianco e nero ma a tratti illuminato, ci sono gli immaginari quotidiani che mi catturano, la provincia e i quartieri, c’è la solitudine ma c’è anche molto amore”. Ora aggiungeresti qualcosa?
Credo sia già esplicito da queste parole. Posso aggiungere che in questo disco ho cercato di metterci dentro quello che ho vissuto, visto, provato in questi anni. C’è la sofferenza, un po’ di solitudine e poi ci sono momenti di meraviglia.
Manifesti e immaginari sensibili
Il titolo dell’album “Manifesti e immaginari sensibili” descrive perfettamente i brani che lo compongono. Si parla di vita quotidiana, storie vissute, di amori, luoghi, persone, idee, rottura ed inizio; tutti elementi e situazioni che ognuno vive o ha vissuto. Prendi ispirazione da te stessa oppure racconti immagini o situazioni con un occhio critico/introspettivo?
Tutto parte sempre da me, dalla vita, da ciò che vivo e vedo, ci sono i miei racconti in prima persona, oppure ci finiscono dentro anche le vite degli altri, che in qualche modo mi toccano o mi capita di osservare.
Un album che prende vita tra città e provincia, tu bresciana hai deciso di vivere a Bologna, città che ha dato i natali a grandi nomi della musica italiana, tra i quali anche Lucio Dalla, uno degli artisti tuoi riferimenti che hai definito cantautorato post moderno. Vuoi approfondire questo tema?
Dalla come tanti altri artisti rientra negli ascolti importanti che ho fatto, non so quanto la musica che ascolto possa avermi influenzata a tal punto. So che nel tempo mi sono fatta attraversare da diversi ascolti che mi hanno sicuramente segnata, mi hanno aiutata a crescere musicalmente. Ci sono richiami del passato anche se a me piace molto sperimentare, e portare tutto all’interno di questa ultramodernità.
Ricerca di sicurezza, solitudine, ricordi e paure mi sembrano gli elementi che attraversano tutto l’album, ti trovi oppure vuoi aggiungerne o toglierne qualcuno?
Sì questi elementi ci sono tutti, è un disco che mi ha un po’ scavato dentro. Ho fatto un lavoro su di me, ho cercato di sviscerarmi il più possibile, andare a fondo, non lasciare alcuna patina, ho provato a raccontare momenti caratterizzanti della mia esistenza interiore, è stato un processo.
Miglio – Progetti futuri e curiosità
Ascoltando i brani si nota una cura ai testi ed anche al suono, una produzione capace di girare il focus sulle singole immagini che la compongono. Tutto frutto della collaborazione e produzione con Marco Bertoni. Continuerà questo connubio anche in futuro?
Sì credo proprio che continuerà questo lavoro iniziato con Marco. Quello che abbiamo fatto insieme è stato prezioso e mi ha migliorata artisticamente, sono stati mesi di contaminazione e fermento di ascolti comuni e ricerca.
Con chi altro ti piacerebbe collaborare?
Ci sono diversi artisti e produttori che stimo molto.
Due nomi veloci: Taketo Gohara e Gian Maria Accusani.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai già lavorando ad altri brani?
Sì sto già lavorando a brani nuovi che probabilmente faranno parte di un nuovo disco. Sto sperimentando molto.
Nel frattempo mi auguro di poter suonare questo album e queste canzoni in giro.
Chiudiamo con una domanda ormai di rito: C’è qualcosa che avresti voluto dire ai lettori di All Music Italia che non ti abbiamo chiesto? Quello che definiamo il tuo messaggio alla nazione…
Non so se vale come messaggio alla nazione, ma nessuno mi hai chiesto il mio gusto di pizza preferito. Io sono del team margherita con le patatine fritte. E voi?
https://open.spotify.com/album/3wsOpQI2L8V4kgFdSsGZZZ?si=RhIkE0yeRiWwYhkaxAHrUQ
Immagini di copertina ed articolo di Martina Platone