Sanremo 2023… si è appena chiuso, con risultati da record, il Festival di Sanremo 2022 e ovviamente si inizia già a pensare al prossimo anno, sopratutto in conferenza stampa. Del resto certi risultati portati a casa da Amadeus a 360°, nella gara, sui social e negli ascolti, sono impossibili da ignorare.
E infatti l’amministratore delegato Carlo Fuortes parte scherzando:
Mi consigliano di trasformare il cavallo morente della Rai davanti a Viale Mazzini in una statua equestre ad Amadeus.
Si son fatte tante metafore, ma in questo caso vale squadra che vince non si tocca. Sarebbe pazzesco non partire da questa idea, ma dobbiamo parlarci, con Stefano Coletta.
Tutto è ancora da definire. Il primo che lo deve volere è Amadeus, dobbiamo essere sicuri di andare avanti in questa direzione. Ma con questo successo sarebbe da pazzi non partire da questa idea. Decideremo insieme.
SANREMO 2023 AMADEUS QUARTO?
Ma cosa ne pensa Amadeus, che quest’anno non ha mai smentito l’ipotesi di un nuovo Festival a differenza degli anni scorsi?
Sono onorato della proposta dell’amministratore delegato. Dobbiamo ragionare a menti riposate. Le cose vanno fatte quando si hanno delle idee, la forza e l’entusiasmo. Questo Sanremo è figlio del Festival dello scorso anno.
È lì, infatti, che ho pensato un qualcosa che poteva sembrare una follia: dare ai più giovani il loro Festival, dando priorità a loro rispetto a tutte le altre fasce d’età”. Di fatto, quello dello scorso marzo è stato senza alcun dubbio il Festival della rivoluzione musicale.
Il triplete è una sensazione particolare. Il primo festival ha fatto ‘rumore’, il secondo ha fatto stare zitti e buoni, ma il terzo è da brividi.
Anche il sindaco della città di Sanremo, Alberto Bianchieri, ne sarebbe entusiasta: è stato il Festival della gioia e della ripartenza
Insomma parliamoci chiaro: quali sono le alternative? La coppia Maria De Filippi con Sabrina Ferilli? Ipotesi molto remota. Il ritorno di Carlo Conti? Avrebbe poco senso in questo momento. Paolo Bonolis? È stato chiaro, il suo processo di svecchiamento del Festival potrebbe partire solo se si cambiasse la location (quindi il Teatro Ariston). Alessandro Cattelan? Non è ancora pronto per uno show così importante, meglio iniziare a farsi le ossa con l’Eurovision (che condurrà con Laura Pausini e Mika).
Insomma, sembra essere tornati agli anni Novanta di Baudo, quando non sembrava ci fosse alternativa. Amadeus, come affermato da Sabrina Ferilli, è il Mattarella del Festival.
Nella storia del Festival è arrivato a quatto conduzioni consecutive Mike Bongiorno, mentre a tre (sempre consecutive), oltre ad Amadeus, ci sono i nomi di Nunzio Filogamo, Claudio Cecchetto e Carlo Conti. Il record di Festival consecutivi appartiene ovviamente a Pippo Baudo con cinque Festival dal 1992 al 1996.
Considerazioni finali
Amadeus ha fatto molto bene in questi tre anni… Ha svecchiato sia la gara che il pubblico, ha coinvolto e (con il FantaSanremo) si è fatto coinvolgere dai social e ha portato a casa risultati importanti in termini di ascolti, dimostrando quest’anno che Fiorello è un elemento importantissimo ma che, al tempo stesso, Ama sa camminare da solo.
Sarebbe un peccato interrompere questo percorso di cambiamento proprio adesso, si dovrebbe anzi partire proprio da ciò che forse il Direttore artistico deve ancora mettere a posto.
Cominciando proprio dai giovani… Quelli del 2021 non sono riusciti a decollare e quest’anno Amadeus è tornato alla formula Baglioni. Ma, Matteo Romano a parte (entrato a Sanremo 2022 tra l’altro quasi “per caso” con il cambio di regolamento nella finale di Sanremo Giovani, che ha aumentato da due a tre gli artisti promossi sul campo), i giovani non hanno convinto: Tananai ultimo e Yuman fuori dalla Top 20. Guarda caso due nomi che circolavano da settimane prima della finale dei giovani.
E affermare questo non è cercare sempre di vedere delle cospirazioni nella gara, ma riportare i fatti. Ecco, sulle selezioni dei giovani e su chi li seleziona c’è da lavorare a nostro avviso. Magari con una formula di selezioni televisive più lunga nel tempo.
La seconda cosa con cui Amadeus deve far pace è il Regolamento.
Ci è dispiaciuto molto vedere dei nostri colleghi quasi sgridati perché troppo attenti al Regolamento del Festival.
I regolamenti esistono ovunque e sono importanti, soprattutto per i giovani. Se quest’anno diverse parti del Regolamento sono state ignorate, come nel caso Littamè tra i giovani, Gianni Morandi e il brano anticipato sui social, il duetto con Jovanotti, non annunciato nonostante ci fosse una data di scadenza, beh può essere che il Regolamento sia sbagliato. E i regolamenti si possono cambiare ma, per lanciare dei bei messaggi ai giovani, artisti e non, vanno cambiati prima e non in corsa.
Del resto c’è un anno di tempo a partire da oggi.
Infine forse qualcosa è da mettere a posto nel metodo di voto. Ora non staremo ad entrare in complicati ragionamenti matematici, ma è certo che è il televoto a decidere la classifica mentre Sala stampa e Demoscopica, in realtà, possono muovere ben poco e, soprattutto, in posizioni non rilevanti. Il fatto è che con questo metodo di votazione il televoto ha un peso sulla compilazione della classifica finale, quella che stabilisce i tre che andranno a sfidarsi sul podio, del 46%. Praticamente ininfluente sul risultato finale il voto della Demoscopica (20,75%) e della Sala stampa (33,25%) se non, vado a memoria, ad arginare la salita sul podio di Irama che avrebbe potuto riuscire a salire al terzo posto.
C’è un dato certo che si può ricavare dalle classifiche e dalle percentuali dei voti degli scorsi anni. Con il Regolamento del 2021 e 2022, Mahmood nel 2019 avrebbe perso contro Ultimo e Diodato nel 2020 contro Francesco Gabbani.
Starà al prossimo Direttore artistico decidere quale formula abbia più senso e se coinvolgere la Sala stampa nel voto o no, ma se la si coinvolge deve avere un senso. E non solo…
Parliamo di professionisti… Per questo, a nostro avviso, la votazione di ogni componente della Sala stampa dovrebbe essere palese e pubblicata. Diciamolo, dopo gli episodi degli anni passati con Ultimo e Il Volo, vedere quest’anno qualche giornalista twittare che ci sono artisti che hanno pagato il comportamento dei loro uffici stampa (si votano le canzoni, non gli artisti o il loro comportamento e i loro uffici stampa) è aberrante quanto vedere alla finale di Amici di Maria De Filippi la stampa fare complimenti a tutti e poi, nel voto segreto di Sanremo, relegarli alle zone basse della classifica.
Insomma, buon lavoro, Amadeus…Hai fatto un buon lavoro, vai avanti nel tuo rinnovamento.