Pagelle nuovi singoli italiani in uscita il 27 maggio 2022 a cura di Fabio Fiume.
Settimana di uscite importantissime! Molti big si mettono in carreggiata alla volta della bella stagione e della conquista dei più caldi palchi radio e tv. Il mio impegno come sempre, nella natura di All Music Italia tutta, è però non trascurare gli emergenti, quindi anche questa settimana ce ne sono un bel po’ esaminati assieme ai colleghi più illustri e dalle carriera più longeve.
Ricordo come sempre che i voti numerici espressi al termine delle mini recensioni non mettono in alcuna correlazione artisti diversi fra loro. Esso esprime il valore dato alla canzone in base alla carriera di chi la propone ed al suo di percorso. Esempio: se a Tizio do 4, a Caio 6 e a Sempronio 8 non è che la canzone di Tizio è inferiore a quella di Caio e Sempronio, ma solo che nella carriera di Tizio quel pezzo si va a posizionare fra le cose trascurabili, in quella di caio il brano proposto è nella media delle sue cose mentre quello di Sempronio è fra le cose migliori della sua di carriera.
Inoltre, e sono un po’ costretto a specificarlo, che la mia scala voto va dal Tre all’Otto. Rarissimamente ho dato un Due e laddove è accaduto, significa che ho ascoltato una bruttura su cui non riesco nemmeno ad argomentare, e rarissimamente vado sopra all’otto e significa chiaramente che non trovo sufficiente appellare come bella e nemmeno bellissima una canzone, ma penso di aver ascoltato qualcosa che meriti di essere ricordata nella storia. Raro, molto raro.
Spiegazioni d’obbligo richieste date, ecco a voi le pagelle nuovi singoli del 27 maggio.
Antartica – Blu
Pezzo easy, molto giovanilistico sia per testo che per arrangiamento, ma proporzionato alla voce del vocalist. E’ chiaro che è per un pubblico altrettanto giovane, con però la voglia di sentire anche qualche strumento suonare per davvero e non accontentarsi di un pc di una cameretta che tira fuori suoni spesso monocordi. Devono comunque sicuramente crescere, ma una possibilità di far bene c’è.
Sei
Biagio Antonacci – Seria
Uscita estemporanea questa che segna il ritorno di Antonacci, per la prima volta, almeno per il momento, slegata da un album che dovrebbe invece vedere la luce a fine anno. Si tratta di un divertissement estivo, un pezzo su base dance che non aveva motivi sufficienti di attesa per non esser lanciato nella bella stagione. E proprio come divertissement, non ha pretese d’ancorarsi fra le canzoni importanti della sua carriera ma solo quella di essere vissuta come colonna sonora di un’estate finalmente normale… sperando che lo sia davvero!
Sei
Massimo Bigi & Andrea Mirò – Le ombre della sera
Molto curata nell’arrangiamento che mette assieme una strumentazione varia ed ahi noi ormai poco, ma proprio poco usata. La differenza però si sente tutta: un pc non riesce mai a sostituire il calore di un’acustica reale. La storia è qui malinconica con ricordi che portano lontano e che la voce della Mirò sembra rendere visibili, reali. Forse senza il suo intervento il pezzo avrebbe perso quel pathos che invece arriva, essendo la voce di Bigi più monocolore. Non è chiaramente un pezzo da classifica o da playlist radiofonica, però seduti su un divano ad ascoltare in sottofondo…
Senza Voto
Serena Brancale & Rochelle – Like A Melody
Quanto è piaciuto Sam Smith alla Brancale? Va bé, fortuna qui in Italia non ci sono tutti questi artisti che sappiano andare su quelle corde li, quindi ben venga. Il pezzo è caldo, forse più adatto ad un periodo autunnale che all’estate in arrivo, ma conferma il talento vivo delle due artiste unite qui in collaborazione. Sicuramente per un pubblico più maturo di quello di spotify. PS: troppo breve, troppo.
Sei
Michele Bravi – Zodiaco
Dopo l’eccellente prova sanremese, sicuramente però più seriosa, Michele riveste nuovamente i suoi anni con un up tempo gioviale, ironico sul mondo delle stelle e su quanto queste ci possano influenzare leggendo dei loro movimenti. Di sicuro non grido personalmente al miracolo come in quel del festival, ma il cantautore umbro dimostra di saper dosare sensibilità e leggerezza e dispensarle quando serve. In estate un pezzo che non cerchi chissà quali reconditi pensieri nell’ascoltatore, di smuovere sensibilità, ci può senz’altro stare.
Sei
Vasco Brondi – Va dove ti esplode il cuore
Torna con un pezzo malinconico il vocalist de’ Le Luci Della Centrale Elettrica e la sua malinconia è figlia di un periodo musicale che è passato e, nonostante faccia da base a tutta la cultura venuta dopo, sembra irrimediabilmente andato. Si parla di sala prove, di sogni di una provincia che pulsava, che inseguiva i sogni e la speranza è data dal fatto che sebbene un giorno dovremo morire, di sicuro tutti gli altri giorni no! Non per le masse.
Sette
Chiara – Un’estate fa
E’ questa una canzone che è stata tanto cantata nel tempo: Califano, Mina, Delta V solo per indicare i primi che mi vengono in mente e trovare una nuova veste non era certo cosa semplice. Ci è riuscita però Chiara Galiazzo che è riuscita a fornire un tocco di modernità e personalità al pezzo senza snaturarne quel sentimento evocativo, quella sensazione malinconica dei ricordi di un tempo che fu bello. Mancava da un po’ Chiara e devo ammettere che non ho pensato bene quando ho letto che ripartiva da una cover. Bello ricredersi però se le cose sono fatte bene, sono fatte così.
Sette
Cyrus Yung – Rockstar
Si, però non si può pensare di ascoltare una canzone tenendo sempre un testo fra le mani! Si capisce pochissimo di questo pezzo di quel che dice fra effetti vocali che modificano la voce, clap che la coprono, accenti modificati a piacimento ( e sono fine ) e diverse parole “slangate”. C’è energia, c’è idea, ma davvero non si può afferrare una frase ogni tre!
Quattro
Folcast – Lifting
Continua a crescere la proposta cantautorale di Folcast che riesce anche qui a trovare il giusto connubio fra orecchiabilità squisitamente pop, una padronanza di linguaggio che gli permette di non esser banale nel testo e un arrangiamento che sa guardare anche a mondi più lontani dove il folk è più di casa. I media non se ne sono ancora accorti come dovrebbero.
Sette
GionnyScandal – Boom
Questo pezzo ha tutte le prerogative per candidarsi fra i potenziali successi della prossima estate. Musicalmente parte dal tanto vituperato reggaeton e lo potenzia con la cassa in quattro e suoni clubbing. Per il testo invece non si è certo scritto i promessi sposi e del resto nessuno lo pretendeva. E’ un riempipista spensierato, sufficiente alla causa e nulla più.
Sei
Il Giardiniere Di Serpenti – Elefante
Proposta elettronica che ha dell’interessante. La metrica della canzone di snoda su una serie di scariche e mi ha fatto pensare ad alcune cose di Samuel da solista, mentre il modo di cantare si va a porre esattamente a metà fra un approccio quasi aulico, alla Battiato e qualcosa di più corposo, alla Sarcina. Forse è perché nel trio non c’è solo una voce? Può essere. Di Sicuro il progetto può avere la sua da dire. Inizio senz’altro sufficiente, anche più.
Sei+
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