Versailles (all’anagrafe, Luca Briscese) ha appena pubblicato il suo Ep d’esordio, -Patico, negli store dal 13 maggio 2022. Ed è reduce da due concerti, tenuti il 21 maggio a Roma e il 22 maggio a Milano, durante i quali ha presentato il disco.
L’artista si è fatto conoscere e apprezzare dal grande pubblico a X-Factor 2021, grazie al brano Truman Show. Il 18 marzo 2022 ha pubblicato il singolo Lisa dagli occhi blu ray; e l’8 aprile successivo, Assolo. I due brani hanno anticipato l’uscita del suo primo disco.
In -Patico (Pulp Music – Believe), Versailles conferma la sua maturità e dà libero sfogo ai suoi pensieri. L’artista presenta così il disco: “Io sono un -Patico, mi attacco alle cose ma al contempo le rifuggo ed è questo il concept su cui è basato il mio primo Ep, dal titolo -PATICO appunto, tutto nella mia vita di adesso è sempre in bilico tra l’essere fantastico e l’essere una merda e ogni brano di questo EP parla di questo attraverso sfaccettature, volti, generi musicali diversi che alla fine si ricombinano nella mia persona e personalità”.
Versailles sottolinea: “Dal punto di vista musicale mi è venuto naturale tradurre questo sentimento di attaccamento alla mia adolescenza con il genere che ha dato origine al mio amore per la musica: il post rock / grunge, che infatti è presente nella quasi totalità dei brani : la chitarra è stata una compagna e una compagnia in questi anni ed è il mio rifugio in qualsiasi momento ma anche l’arma tramite cui conduco le mie battaglie contro il mondo e contro me stesso , due entità che sanno come farmi incazzare”.
Infine, conclude: “Ho letto una volta su un libro: “Nessuno guarisce dalla propria infanzia”, beh nel mio caso la frase è diventata “Nessuno guarisce dalla propria adolescenza”. Non mi sono mai tolto di dosso quell’impulsività, quel senso di inquietudine perenne dovuto al sentirsi la cosa più importante al mondo e al contempo la più insignificante, sono sentimenti che mi seguono ancora. Non sono guarito, sono ancora un -patico..”.
-Patico è composto da 7 tracce, caratterizzate da una contaminazione di generi: dal Metal all’Hard Rock, all’Hip Hop, all’Elettronica. Il disco è un collage di esperienze e di emozioni, che Versailles rivela con schiettezza e sincerità. Caratteristiche queste che l’artista ha mostrato anche nella nostra intervista. L’abbiamo infatti raggiunto per farci raccontare il suo disco d’esordio; e nel rispondere alle nostre domande, non ha solo parlato di musica, ma ha anche parlato di sé e del suo modo di affrontare il mondo. Ecco cosa ci ha raccontato.
Intervista a Versailles
Ciao Luca, benvenuto su All Music Italia!
Il pubblico ti ha conosciuto a X-Factor 2021 con il nome d’arte, Versailles. Vuoi presentarti a chi ancora non dovesse conoscerti? Ci racconti come è nato il tuo rapporto con la musica?
Ciao sono Versailles, ho 25 anni, 15 di questi li ho passati a fare musica. È stato amore abbastanza a prima vista, nonostante la mia primissima esperienza (che era in banda) mi aveva indisposto abbastanza nei confronti della musica, è bastato cambiare strumento (e approccio) per scoprire che in realtà era tutto quello che volevo fare nella vita. E ora eccomi qua.
Il tuo singolo d’esordio è stato Truman Show, che hai presentato alle audizioni di X-Factor accedendo ai live dello show nel gruppo di Hell Raton. Che cosa ti è rimasto – nel bene e nel male – dell’esperienza che hai vissuto? A mesi di distanza, c’è qualcosa che vuoi assolutamente dire?
Di x factor mi sono rimasti per lo più bei ricordi , è stato un momento importante e quindi molto intenso . Mi è rimasta nel cuore tutta la gente conosciuta, le emozioni provate e anche un pizzico di nostalgia , nonostante le difficoltà e i miei mille umori di quando ero dentro ci ripenso spesso e probabilmente lo farei almeno un’altra volta per rivivere tutto.
Il 13 maggio 2022 è uscito il tuo EP d’esordio, -Patico. Il disco è composto da 7 brani, tra cui i singoli già pubblicati Lisa dagli occhi blu ray e Assolo; ed è una contaminazione di generi. Vuoi presentarci -Patico? E ci spieghi come mai hai deciso di chiamarlo così?
-Patico è un figlio problematico , nella mia testa ha sempre corrisposto a questa immagine. Sin dalla prima canzone che ho scritto (-Patico appunto) ho capito che mi avrebbe dato filo da torcere, non tanto per difficoltà tecniche o di scrittura, ma perché avevo capito che non si prospettava un periodo facile e sereno e che le canzoni sarebbero venute fuori proprio da questo sentimento. Ora che è vivo invece ha assunto la forma di un diario, lo considero un diario di questi due anni passati a combattere con le mie Patie e con il mondo che si è incattivito di brutto. È un po’ il mio mood generale , amo e rifuggo, per niente m’agito, sono un po’ -Patico.
Il brano che apre l’EP, è anche quello che gli dà il nome. -Patico è un brano autobiografico che hai detto di aver scritto dopo aver fatto l’amore con la tua ragazza, in un sabato pomeriggio d’estate, appena trasferito a Milano. Com’è nato il brano? Qual è l’urgenza espressiva o la sensazione che ti ha ispirato?
L’ispirazione è arrivata dal fatto che dopo un momento tanto intimo io mi sentivo più astratto che mai, è difficile da spiegare ma mi sentivo solo una specie di nuvola di gas, non avvertivo il mio corpo. È da qui ho cominciato a immaginare di essere in ogni punto della casa per osservare quella che era la nostra quotidianità con l’occhio freddo di una camera fissa, tipo quelle registrazioni di sicurezza che in otto ore di ripresa monotona e costante riescono a catturare un momento raro come un animale che passa o qualcuno che si bacia in un parcheggio.
Un altro brano di -Patico è Happy Meal, che vede la presenza di Stefano Tancredi (Tanca). Il pezzo è una sorta di sfogo contro il continuo cambiare “pelle ogni volta, ogni giorno che passa”, adattandosi alle situazioni. Innanzitutto, com’è nata la collaborazione con Tanca? E secondo te, come mai è così facile cambiare idea al giorno d’oggi?
La collaborazione con Tanca è nata per caso, il nostro incontro no, ci siamo sentiti per un po’ su insta prima di andare in studio insieme ma quello che è venuto fuori quel giorno poteva benissimo non diventare happy meal, poteva benissimo non diventare niente. Invece credo ci fosse una certa urgenza da parte di entrambi di mettere su traccia un po’ di pensieri scomodi e infatti happy meal è venuta al mondo completamente formata nel giro di poche ore. Il testo del brano pubblicato è quello scritto quel giorno niente di più, niente di meno, così come la musica che ha subito pochissimi cambiamenti.
Io credo che al giorno d’oggi la cosa sbagliata non sia cambiare idea velocemente , anzi trovo saggio chi è in grado di mettere il proprio punto di vista in discussione (ovviamente in maniera sensata), il problema più grande è quando proviamo a cambiare noi stessi per “fittare” meglio con gli altri, o semplicemente per non sentirci in imbarazzo a portare le nostre insicurezze, le nostre scelte di vita addosso davanti agli occhi di tutti. È molto facile cambiare pelle , sempre più facile che stare bene.
La canzone Suona più forte sembra una ninna nanna, intima e personale, che si trasforma in un urlo straziato. Parla di un particolare momento di disperazione che hai vissuto. Vuoi raccontarci com’è nata? Come affronti i momenti di disperazione o di difficoltà che ti si presentano?
È nata dalla noia, come tutti i momenti peggiori. La noia, se non la controlli, diventa veramente pericolosa e porta con sè un’altra valanga di cose negative. Quando ho scritto suona più forte non cercavo di scrivere una buona canzone, non ci ho messo il “mestiere”, avevo solo bisogno di vomitare da qualche parte quelle parole, quelle sensazioni perché stavo per avere un crollo nervoso e quando ho messo in rec la traccia paradossalmente mi è venuta fuori una vocina flebile e spezzata contrariamente a quello che provavo dentro che era un sentimento rabbioso, di frustrazione. Non credo ci sia altro da dire se non che le canzoni a mio avviso più belle sono nate tutte quando non avevo in mente di scrivere canzoni per il disco, ma volevo solo sfogarmi. L’ho scritto anche come sottotesto di un disegno che ho fatto : NON È ESSERE BRAVO , È SOLO UNO SFOGO.
Il 21 e 22 maggio scorsi hai tenuto due concerti, a Roma e a Milano. Innanzitutto, che emozioni hai provato nell’esibirti live? Dopo l’uscita di -Patico, quali sono i prossimi progetti di Versailles? Ci saranno altre occasioni per vederti dal vivo questa estate?
Il live per me è importantissimo. Questi due live sono stati la dimostrazione di quello che la musica è ancora in grado di creare, dopo tutto questo periodo di pausa e paura, finalmente si torna a vivere insieme sopra e sotto un palco, a far vivere le canzoni che per troppo tempo sono state relegate solo alle cuffiette . Non vedevo l’ora e ora che è accaduto ne voglio sempre di più , il calendario è in aggiornamento e io sono pronto a ripartire.
Siamo arrivati alla fine di questa intervista. Prima di salutarci, hai la possibilità di raccontare ciò che vuoi, in generale o sul tuo progetto musicale: c’è qualcosa d’altro che vuoi assolutamente dire al pubblico?
Date valore alla musica fatta col cuore, perché quella fatta per farvi muovere il culo e basta non mancherà mai.
Grazie per questa intervista! A presto, ancora su All Music Italia!