Bartolini Bart forever recensione a cura di Umberto Salvato.
«Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai.
Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio».
(Matrix, 1999)
Ma voi ve lo ricordate Dawson’s Creek? E la nascita qualche anno dopo di The O.C.? Ma soprattutto vi ricordate le colonne sonore contenute nella puntate di queste serie?
Ecco, se oggi si facesse un remake di quest’ultime, BART FOREVER sarebbe l’album perfetto da cui pescare per le musiche.
Giuseppe Bartolini, con questo album sembra voler farci salire su una macchina del tempo e tornare indietro negli anni. Con uno schiocco di note tra una canzone e l’altra si ricostruiscono attorno a noi le lampade lava, riappare la nostra cameretta perennemente coperta di poster delle nostre band preferite, la rivista Top Girl, i Walkie Talkie, quel Tamagotchi di cui tanto ci siamo presi cura e il nostro amato Game Boy.
Ed è proprio dalle nostre beniamine band a cavallo tra gli anni 90 e 2000 che sembra pescare e prendere ispirazione Bartolini per la costruzione di questo disco.
Potrebbe arrivare alla sufficienza il percorso da lui delineato, ma la narrazione a tratti adolescenziale, mette distanza emotiva nell’ascoltatore a causa di una possibile traduzione superficiale nel racconto degli eventi.
Sono sentimenti naïf quelli da lui raccontati in queste canzoni, con il grande pregio di non avere la presunzione di essere qualcosa in più di quello che ingenuamente sono. Sembra trovarsi davanti a storie, quasi adolescenziali, condite di ritornelli potenti come solo quelli degli anni ’90 sanno essere.
Ci sono notti indimenticabili a fare l’amore che non torneranno più come in FOREVER, specchi in cui guardarsi ed odiarsi come in DINAMITE, ed anche amori in cui vorresti che l’altro non vivesse senza di te, ma lei pensa solo ai fatti suoi come in LUCI. Tutti queste sfaccettature delineano i momenti quasi imprescindibili nella crescita di un giovane uomo.
Negli amori vissuti, ci si tratta male e SETTIMANE con il suo ritornello inarrestabile (setti-mane/in cui mi tratti sempre-male/io penso solo a cose-strane/non faccio mai le stesse-strade) ne è la descrizione più dettagliata.
E poi ci sono MON AMOUR e SCHIENA che dimostrano di essere le migliori canzoni dell’album, per compiutezza e messa a fuoco. Nella prima si è pazzi e ci si ama e odia a tratti, nella seconda invece si analizza la solitudine, quella provata tra la folla, quella quasi adolescenziale, quella in cui non si è in pace con i propri sentimenti e la propria emotività.
In conclusione, cosa resta dei magici anni revocati da quest’album? Guardandoci indietro, ha ragione Giuseppe in FULMINI: avevamo tutto, poi cosa è successo?
BRANI MIGLIORI: Mon Amour e Schiena
VOTO: ☆☆☆☆☆ e mezzo (5,5)
Bartolini Bart Forever tracklist
- 108
- Forever
- Settimane Ft. European Vampire
- Dinamite
- Fulmini
- Non piove Ft. Lil Kaneki
- Luci Ft. Altea & SANO
- Schiena
- Mon Amour