Oggi, 2 luglio 2022, si celebra il matr… il rito di unione civile tra la cantautrice Paola Turci e la compagna Francesca Pascale, nota per essere stata per dieci anni la compagna di Silvio Berlusconi.
Il rito, che si svolgerà a Montalcino in provincia di Siena, prevede pochi invitati.
L’unione civile verrà celebrata alle ore 17 al Palazzo dei Priori, storica sede del Comune, dal sindaco Silvio Franceschelli (per gli interessati alla politica, un sindaco del PD).
Dopo il rito ci si sposterà nella splendida location del Castello medievale di Velona, un luogo incantevole diventato un resort dove, oltre a produrre vino e olio, sono presenti 15 ettari di terreno, una fonte termale e tre ristoranti che, nella giornata di oggi sicuramente opteranno per un menù (anche) vegano come nello stile di alimentazione seguito da Paola Turci e Francesca Pascale.
Questa è la notizia e noi non possiamo che augurare il meglio a Paola e Francesca.
Poi c’è quell’altro argomento di cui è sempre meglio parlare. Quello che motiva il nostro titolo volutamente provocatorio.
Dai titoli dei giornali alle notizie nei telegiornali, dai siti web ai post sui social, ovunque si legge: “Il matrimonio di Paola Turci e Francesca Pacale“, “Paola Turci si sposa…” e via dicendo. Ribadiamo il concetto del titolo: Paola Turci non si sposa oggi!
Paola Turci si “unisce civilmente”, a scriverlo e rileggerlo sembra un patto di pace dopo una lite tra condomini, con la sua compagna Francesca.
Crediamo sia giusto fare corretta informazione e sottolineare questa cosa e non veicolare tramite titoli parole sbagliate che possano minimizzare il fatto che questo diritto, nel nostro paese, non è dato alle persone dello stesso sesso.
Ricordiamolo quindi: in Italia ad oggi due donne o due uomini che si amano, due persone dello stesso sesso possono unirsi civilmente ma non scegliere di sposarsi. Anzi, aggiungiamo che, nel nostro paese, ma non solo, quando lo annunci ricevi messaggi sui social come questo che Paola Turci ha postato: “Lesbicona che schifo!!“.