Mentre il suo disco, Bella vita, distribuito da Ada Music Italy (Warner), si è classificato al 53esimo posto degli album più venduti del primo semestre 2022, terzo album italiano di Warner Music dopo Irama e Capo Plaza, Niko Pandetta continua ad avere problemi per quel che riguarda i suoi live annullati dalle forze dell’ordine.
Settimane fa è diventato virale un video in cui il rapper cantava la sua hit, Pistole nella Fendi con alle spalle i carabinieri che, a quanto pare, avevano appena annullato un suo concerto. Non era certo la prima volta che accadeva… uno degli ultimi casi era quello che aveva visto la prima cittadina di San Cesareo, dove Niko avrebbe dovuto esibirsi con tre live (18 e 26 giugno e 10 settembre), annullarli in quanto “l’esibizione del cantante in questo territorio non è affatto opportuna né in linea con l’offerta culturale del Municipio”.
Il rapper a quanto pare continua a pagare il fatto di essere il nipote del boss catanese Salvatore Cappello, sottoposto al regime speciale di detenzione 41 bis dal 1993, a cui ha dedicato più canzoni nel corso della sua carriera.
Ora la storia si ripete e l’artista non ci sta più e si lascia andare ad un lungo sfogo sui social. Del resto Niko Pandetta ha sempre ammesso di essere diventato una persona diversa grazie alla musica.
Lo sfogo di Niko Pandetta
I nuovi live annullati…
A Torrecuso è stato annullato il concerto previsto per il 9 luglio a La Festa della birra. Il sindaco ha confermato che sarà sostituito da un altro artista. Annullato anche il live in Fuscaldo, in Calabria, in quanto il locale dove il rapper avrebbe dovuto esibirsi per dieci date, sarebbe frequentato da pregiudicati e la questura di Cosenza ha emesso un decreto di sospensione del locale.
Questa ennesima cancellazione ha causato la reazione sui social di Niko Pandetta. Ecco la trascrizione integrale di quanto da lui dichiarato:
ADESSO BASTA.
La data di Morolo e quella di Fuscaldo sono state ancora una volta bloccate dalla questure. Mentre le mie canzoni volano, grazie a voi, lo Stato Italiano sta deliberatamente cercando di bloccare la mia carriera.
La macchina del fango attivata nei miei confronti additandomi come MAFIOSO, come reietto da emarginare mi sta portando all’esasperazione.
Sono sul punto di prendere una decisione molto forte e fare qualche gesto esasperato per combattere tutto ciò. Mi sento perseguitato da un sistema che, a differenza mia, che faccio intrattenimento e musica, è davvero mafioso. Chiamano i locali minacciandoli di fargli controlli tutti i giorni in caso decidessero di fare le serate con me.
Questo è un ricatto becero per fare la guerra a una persona, per discriminare e bloccare il mio lavoro spingendo la mia persona a fare anche gesti sconsiderati.
In Italia non eleggiamo un governo da 10 anni ma il problema di cui si occupano i questori è Niko Pandetta.
Ho già chiesto confronti con le forze dell’ordine ricevendo in cambio solo diffide. Nessuno mi spiega perché dato che non esiste una motivazione perché io debba subire tutto ciò. Semplicemente i questori facendo gli sceriffi e usando metodi MAFIOSI decidono che io non devo LAVORARE. IO FACCIO MUSICA, VOI FATE MAFIA!
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