La giovane cantautrice Ariete, classe 2002, tra le rivelazioni dell’indie italiano degli ultimi anni, durante il suo concerto a Gallipoli ha scelto di esporsi con i suoi fan e di commentare l’attuale situazione politica in Italia e, in particolare, Giorgia Meloni e il suo programma elettorale.
Nonostante la giovane età Arianna, questo il vero nome di Ariete, cerca sempre di rendere i suoi concerti un’occasione di scambio costruttivo con il pubblico. Nel mese di giugno per esempio fece salire sul palco una ragazza lesbica che trovò il coraggio di confessare proprio in quel momento ai genitori presenti in platea e, a sua detta, omofobi, di essere lesbica.
Per parlare della Meloni Ariete è partita da uno dei maestri del cantautorato italiano, Lucio Dalla.
“Ultimamente mi sto ascoltando un sacco di più la musica italiana, del cantautorato italiano dei tempi dei nostri genitori, ne sono sempre stata grandissima fan, non è una novità, lo dico sempre.
Però è capitato che io riascoltassi ‘L’anno che verrà” di Lucio Dalla. Sapete quando è uscita ‘L’anno che verrà’ di Lucio Dalla? Nel 1979.
E nel 1979 Lucio Dalla cantava: ‘E si farà l’amore, ognuno come gli va…’
Quindi nel 1979 una persona di quei tempi lì aveva già una mentalità più sviluppata del 40% della nostra politica italiana. Il che mi spaventa tantissimo…“
Nel continuare il suo discorso la cantautrice ha spiegato meglio le sue preoccupazioni riguardo a quanto sta accadendo nella politica italiana in vista delle prossime elezioni.
Ariete su Giorgia Meloni “Non votatela… leggete il suo programma”
Il programma politico presentato dalla Meloni con Fratelli d’Italia, secondo il parere di Ariete, non è democratico. Queste le sue parole:
“Io non so se voi avete letto il programma che Giorgia Meloni ha proposto, non so quanti di voi sono maggiorenni e quanti sono minorenni. Io non voglio commentare perché non sono un politico. Voglio solo dirvi di leggerlo e di pensare bene se voterete, o se i vostri genitori pensano di votare quella persona lì perché è limitante e brutto, e ci sono tanti punti che non funzionano. E secondo me Lucio Dalla sarebbe moltissimo triste di leggere un programma del genere.
Quindi io penso che la politica debba essere ovviamente in Italia democratica e quel programma lì non lo è. Non facciamoci mettere i piedi in testa da cittadini, tutti quanti, da una persona che ci dice che offerte di lavoro dobbiamo accettare, come dobbiamo crescere i nostri figli, chi amare, quando farlo e come farlo. Lo dico anche se c’è qualche genitore, qualche persona della Security, qualcuno che lavora qui che ha la malsana idea di portare avanti il voto nei confronti di quella persona lì.
Siamo un po’ tutti contro Giorgia, mi dispiace. Detto ciò leggetevelo se non lo avete fatto perché è importante stare dietro all’attualità. Qui siete tutti accettati per come siete, l’importante è che non facciate del male al prossimo che è la cosa importante. Quindi amate chi caxxo vi pare, siate come caxxo vi pare. L’importante è che vi vogliate tutti bene. Evviva Lucio Dalla che ha detto una cosa sacro santa…“
@.elxn4 ha detto tutto❤️🩹 #fypシ #perte #ariete #arieteconcerto #gallipoli #politica #giorgiameloni #lgbt ♬ suono originale – •𝔹A𝔹𝔜 𝕡S𝕪𝕔𝕙ᝪ•
Ariete non è l’unica artista che in qualche modo ha fatto sentire la propria voce. Giorgia per esempio, aveva pubblicato un post sulla sua omonima scrivendo: “Anche io sono Giorgia ma non rompo i coglioni a nessuno!”. E via giù di feroci attacchi sui social da parte degli elettori di destra, e quelli, al limite dell’inverosimile, di parte della stampa.
Tipo Il Secolo d’Italia che commentava: “la cantante dalle indiscusse doti vocali che sulla sua pagina Instagram si era lasciata andare ad uno sfogo che deve aver fatto ridere solo lei data la volgarità del contenuto: Palese riferimento alla leader di fratelli d’Italia che con il suo ‘Io sono Giorgia, sono una mamma, sono cristiana’ era riuscita a sfondare le vette di tutte le classifiche. Un vero e proprio tormentone di quelli che l’omonima cantante sognava probabilmente di replicare.”
Eh certo, Giorgia sogna di incidere un tormentone come quello della Meloni. Ma tutt’apposto?
Tra gli altri che hanno manifestato il loro pensiero contrario alla destra italiana c’è anche La Rappresentante di lista che ha definito Matteo Salvini “Becero ladro di hit” per aver usato la loro Ciao ciao prima di un comizio, e ovviamente Elodie che da mesi non risparmia critiche ai leader politici per i loro programmi riguardanti famiglia tradizionale e comunità LGBTQI+.
Insomma, la musica è tornata a farsi sentire anche per questioni politiche solo che un tempo lo faceva anche attraverso le canzoni oggi, rapper a parte, si preferisce usare i social o i palchi dei live.