Tutto si può dire tranne che Morgan non sia uno che se la lega al dito. E così, dopo averci parlato per mesi sui social del ghosting subito dalla sua ex, Angelica, in attesa di Sanremo 2023 in un’intervista rilasciata a Il Corriere della sera per presentare il suo nuovo singolo, Battiato (mi spezza il cuore), è tornato a parlare di Amadeus (e Bugo).
Per i pochi che non lo sapessero Morgan partecipò al primo Festival di Sanremo in gara con Bugo. In realtà una scelta richiesta, quella del duetto, dal direttore artistico del Festival, che credeva che Bugo potesse essere troppo poco noto al grande pubblico per prendere parte da solo al Festival (un errore di valutazione che è stato utile per i successivi Festival in cui Amadeus ha scelto spesso di rischiare).
Risultato? Liti tra i due artisti e Morgan che l’ultima sera cambia in uno sfottò il testo di Sincero e Bugo che abbandona il palco e, pertanto, viene squalificato.
La storia dei mesi successivi è fin troppo nota: Bugo che appare una volta in tv per spiegare l’accaduto, Morgan che diventa quasi una presenza fissa da Barbara D’Urso, una bella canzone che viene ricordata più per la sua parodia che per la versione originale e Bugo che, dopo essere stato praticamente il padre dell’indie italiano e aver seminato per quasi vent’anni, acquisisce di colpo un’enorme popolarità che rischia però di renderlo una macchietta.
Succede poi che nel 2021 Amadeus chiama Morgan nella commissione televisiva di Ama Sanremo, le selezioni di Sanremo Giovani di quell’anno e, proprio dal programma, annuncia il cast del suo secondo Festival. C’è Bugo con un bel brano, E invece sì. Apprendiamo invece dallo stesso Morgan, che il suo brano è stato scartato.
Ed è lì che Amadeus, secondo le dichiarazione nelle interviste del cantautore, passa da persona competente e capace a persona che non può ricoprire il ruolo di Direttore artistico del Festival della Canzone Italiana. Questione che gli sta particolarmente a cuore visto che ci è tornato anche quest’anno in un’intervista a Il Corriere della sera.
Aspettando Sanremo 2023 Morgan attacca Amadeus. due anni dopo…
Passano gli anni ma le motivazioni dell’attacco di Morgan ad Amadeus sono sempre le medesime. Dopo essersi fatto giudicare sul ballo da Selvaggia Lucarelli a Ballando con le stelle e aver condiviso per anni il tavolo di giudice di X Factor con Simona Ventura, in quest’ultimo caso senza mai nulla da appuntare sull’amica, il cantautore ci tiene a farci sapere che Amadeus non ha un titolo di studio per ricoprire il ruolo di Direttore artistico del Festival di Sanremo.
Queste le dichiarazioni rilasciate al riguardo nell’intervista:
“Mi aveva voluto nel suo programma Ama Sanremo, dove selezionava le giovani proposte perché sa che sono bravo a farlo. Poi ha dimenticato il rispetto per la persona e ha fatto gli interessi dei discografici.
Ci vorrebbe un titolo di studio per essere direttori artistici del Festival, Amadeus non lo ha eppure lo fa da quattro anni“.
Insomma da tre anni il Festival macina ascolti da record? Ma sì, poco c’entra con la musica. Gli ultimi due Festival di Amadeus sono quelli con più copie vendute/streammate e con più certificazioni degli ultimi 12 anni? Probabilmente è il pubblico a non capire nulla.
E ancora… i passati direttori artistici del Festival, da Carlo Conti a Gianmarco Mazzi, avevano il titolo di studio per poter giudicare musica e fare scelte artistiche? Non ci sembra. Eppure Amadeus non va assolutamente bene.
Eppure ci sembra di ricordare che Morgan, abbia partecipato alla kermesse per tre volte, di cui due con i Bluvertigo.
La prima nel 2001. Direttore artistico Mario Maffucci giornalista, autore televisivo e dirigente televisivo italiano, ma senza particolari studi musicali, la seconda nel 2016 con Carlo Conti e la terza, con Bugo, con alla guida Amadeus che oggi attacca.
Mentre Amadeus continua a preferire il silenzio questa volta Lucio Presta, il suo manager, a mezzo Twitter (e taggando l’artista) ha voluto dire la sua:
“Se ancora qualcuno vuol bene a Morgan gli consigli un medico bravo che lo aiuti a disintossicarsi sia nel corpo che nell’anima. Se si continua a fargli credere che è un genio che può dire e fare ciò che crede allora non ci sarà salvezza per lui.
Morgan, pensaci!“
Un pensiero non dissimile da quello esposto, con estrema delicatezza, dall’ex manager degli inizi carriera di Morgan, nonché nel 2020 manager di Bugo, Valerio Soave, fondatore della Mescal.
Forse, visti i fatti mediatici degli ultimi anni, ma non solo, questo consiglio potrebbe non essere poi così assurdo, ma del resto il sottoscritto non ha il titolo di studio per poterlo pensare e, volendo vedere, nemmeno quelle per scrivere su Sanremo 2023, anzi, nemmeno quelle per scrivere su questo sito a dirla tutta.