Note di cronaca è il titolo del progetto discografico d’esordio, un concept album, del giornalista Rai Stefano Corradino, già disponibile sia in vinile ad edizione limitata che in tutte le piattaforme streaming.
Da vent’anni nella Tv di Stato Stefano è riuscito a portare avanti le sue due passioni. Quella seguita sin da giovanissimo, la musica (canta e suona il pianoforte), e quella per il giornalismo, passione che è poi diventato il suo lavoro principale.
Con questo Note di cronaca Stefano Corradino è riuscito nell’impresa non facile di far combaciare questi due elementi fondamentali nella sua vita. Il disco è infatti composta da 7 canzoni che sono a loro volta ispirate a sette storie che Stefano ha raccontato in questi anni nei suoi servizi per Rainews24.
Storie di cronaca e attualità che affrontano temi importanti come l’immigrazione, i morti sul lavoro, le donne vittime di soprusi, le mafie, i diritti umani violati, i giornalisti uccisi e il coraggio del personale sanitario durante la pandemia. Il tema che unisce tutte le canzoni è quindi quello dei diritti umani e il disco, anche per questo, ha una finalità benefica, come spiega il cantautore e giornalista…
“Ho voluto che gran parte del ricavato del disco sia destinato ad Amnesty International, organizzazione di straordinaria sensibilità sul tema dei diritti umani negati”.
Tutti i brani, di matrice cantautorale, sono opera di Stefano Corradino che ha scritto testi e musiche usando un linguaggio melodico ed elastico, a tratti con venature swing, che lasciano spazio al testo e alle qualità interpretative della sua voce. La produzione artistica è di Stefano Profeta.
Per realizzare Note di Cronaca Stefano ha lanciato negli scorsi mesi sulla piattaforma gofundme una raccolta fondi in modo da poterlo autofinanziare. La raccolta ha superato quota 14mila euro in poche settimane.
Il disco, fuori su etichetta Carpe Diem, è impreziosito da una copertina realizzata da Mauro Biani, noto vignettista e illustratore.
Qui a seguire copertina, tracklist e sinossi di tutti i brani dell’album. Le canzoni sono accompagnate da un videoclip che potete vedere qui sul canale ufficiale YouTube di Stefano Corradino.
- LA NAVE DELLA SPERANZA
E’ la storia di Yaya Sangare, rifugiato della Costa d’Avorio che nel suo viaggio di speranza per venire in Italia ha perso la moglie e due figli che erano con lui su un barcone. Si è salvato solo lui e la piccola figlia Deborah. - IL GIARDINO DI ARIANNA
Arianna è una bambina di 10 anni. Quando aveva appena 12 mesi è stata portata via alla madre dal tribunale ed è stata affidata al padre sebbene lui fosse stato denunciato e condannato per violenze contro la moglie. Solo poche settimane fa, dopo 9 anni, la madre, insegnante delle elementari molto stimata è riuscita a rivedere la figlia. - 102 passi
Storia di Lisa. Bella e giovane ingegnere giocatrice di pallavolo morta sul lavoro per il cedimento di un pavimento in uno stabile che lei stava controllando. Un futuro che poteva essere brillante stroncato dalla inadeguatezza delle misure di prevenzione sul lavoro. 102 passi è la distanza misurata dalla madre dall’ingresso del cimitero alla sua lapide. - Il gioco della verità
E’ la storia di Federica Angeli, giornalista (di “Repubblica”) sotto scorta per le minacce subite dai mafiosi di Ostia che lei ha contribuito a far arrestare. Per non traumatizzare i figli lei ha usato “l’escamotage” del film “La vita è bella” spiegando ai figli piccoli che la scorta e il cambiamento della loro vita erano un gioco. Il brano è un dialogo tra lei e il figlio Lollo. - ContaGiò
Il tema è l’emergenza sanitaria che sta trasformando le nostre vite. Il titolo “gioca” sul termine “contagio” ed è un appello a far “contare” le cose importanti come l’abnegazione del personale sanitario e le tante ore di straordinario per aiutare i malati. E chi si prodiga per dare speranza. - Sulla nostra pelle
Il brano racconta la vicenda di Stefano Cucchi, morto in ospedale dopo il pestaggio, riconosciuto dalle sentenze. Ma è soprattutto la storia della sorella Ilaria e della sua battaglia di verità e giustizia iniziata dopo la sua morte e che continua tuttora. Una battaglia per il fratello e per tutti coloro che come lui sono vittime di soprusi, abusi di potere e ingiustizie. - Rosa bianca
Storia di Ilaria Alpi, giornalista Rai uccisa in Somalia. Dopo oltre 20 anni ancora non si conosce la verità. La madre è morta dopo una battaglia estenuante di giustizia e un giovane somalo si è fatto 17 anni di carcere da innocente. All’ingresso della sede Rai di viale Mazzini a Roma c’è una scultura con una rosa bianca a lei dedicata.