Anche quest’anno il SAE Institute, uno degli istituti professionali più importanti in Italia e in Europa in ambito musicale e creativo, ha portato avanti una serie di incontri e workshop con addetti ai lavori di alto profilo nel corso di ben due settimane. Per l’occasione All Music Italia ha incontrato il Presidente dell’Istituto, Francesco De Giorgio e il fonico Patrick Carinci.
Le Industry Weeks 2022 hanno visto protagonisti in presenza e in streaming alcuni tra i più importanti fonici, produttori, discografici e non solo che hanno interagito con studenti, ex studenti e, in molti casi, anche futuri studenti curiosi di capire cosa sarebbe stato il loro futuro in questo teatro di talenti.
Siamo stati in SAE per farci raccontare ogni singolo dettaglio proprio dal Presidente dell’istituto, Francesco De Giorgio, in quell’occasione accompagnato da uno dei volti più rilevanti del ‘backstage’ della musica italiana, il fonico Patrick Carinci (che ha collaborato ai lavori di numerose hit come Shakerando di Rhove o Capri Sun di Capo Plaza).
Nel corso dell’intervista, i due hanno sviscerato ogni singolo dettaglio sui rispettivi lavori, con particolare attenzione alla parte emotiva che queste due settimane avrebbero scatenato nell’anima degli studenti e delle studentesse.
In particolare, Patrick ci ha anche raccontato quanto sia interessante il suo lavoro proprio perché è legato al dare un vestito sonoro quanto più simile all’anima dell’artista che decide di ingaggiarlo.
Un lavoro che prevede incontri preliminari, studio della persona ancor prima che del professionista e una dose massiccia di capacità e studio tecnico della materia musicale.
Il presidente, dal canto suo, ci ha svelato quello che non è poi un segreto e che, al contrario, dovrebbe essere la mission di ogni accademia, scuola o istituto professionale: il SAE dona agli studenti la possibilità di entrare nel mercato del lavoro quasi subito perché, fin dalle prime lezioni, ci si approccia in modo diretto con i professionisti del settore senza filtri. Dalla teoria si passa in modo immediato alla pratica, sia, ma in special modo si passa subito al sapersi relazionare con chi, teoricamente, poi sceglie di lavorare in studio con questi ragazzi in modo professionale.
L’impressione è che il SAE sia una scuola che è più di una scuola. E’ il cuore pulsante della musica della nuova generazione.
Nel corso della conversazione abbiamo chiesto quanti elementi, nel concreto, lavorano a una singola canzone proprio per permettere a chi di voi legge/guarda di capire la mole di lavoro e impegno ci sia dietro ogni singola nota e ogni singolo aspetto che riguarda un’uscita discografica. Patrick ci ha svelato che, per ogni canzone, le persone al lavoro possono essere anche più di dieci e che, di conseguenza, se si tratta di un album si può arrivare a superare cifre considerevoli di professionisti al servizio della musica.
Approfondire questo tema ci ha permesso di ritornare sull’annoso tema della mancata conoscenza del dietro le quinte, che è esploso con la pandemia e che negli ultimi anni, proprio a causa di quanto successo, è diventato un tema ricorrente nelle discussioni tra chi lavora nel settore creativo e musicale e chi, invece, fruisce del prodotto finale e, nel 90% dei casi, non conosce questi aspetti.
Una conversazione proficua che ci ha condotto verso sentieri inesplorati, a volte tecnici e a volte emozionali, e che di sicuro aprirà nuovi orizzonti anche a voi.
Ora tocca a voi immergervi in questa video intervista doppia dal SAE Institute con noi.
Sae Institute intervista a Francesco De Giorgio e Patrick Carinci