Franco Mussida IÒTU il suo ultimo disco è stato presentato il 4 Ottobre 2022 alla Balera dell’Ortica di Milano.
Un luogo insolito per una conferenza stampa ma fin da subito si capisce che il contesto è perfetto. L’anima popolare di Mussida è perfettamente in linea con le tovagliette a quadri dei tavoli.
Il cantante, membro fondatore della PFM, ha raccontato il suo viaggio di riscoperta della musica e del suono. Ci ha regalato anche qualche pezzo live che suona con una chitarra costruita appositamente per lui.
“La chitarra è un pianoforte in miniatura che con il suo suono genera racconti come fanno le parole e le immagini. Per accompagnare le 13 tappe del viaggio di IÒTU, cercavo un suono con una più marcata capacità espressiva, che comunicasse fermezza, ma al tempo stesso invitasse al rilascio delle tensioni; un suono in assenza di violenza con un forte rapporto con la spazialità e il silenzio”
Sentire in maniera profonda. Questo è il viaggio che toccherà a tutti coloro che ascolteranno il suo nuovo lavoro che si immerge nelle radici più profonde del suono.
“Il protagonista è IÒTU, un bambino il cui nome è espressione di due forze: quella di un IO egoico, asociale, che rivendica uno spazio tutto per sé, e quella di un Tu altruista che, al contrario, vorrebbe donarsi pienamente al mondo.
IÒTU forte della sua sensibilità al suono, intuisce fin da piccolo magia, ruolo e poteri del Pianeta della Musica, e naviga così idealmente in quel cielo emotivo con la sua piccola barca (Loke 4862) sospinta dal vento del suono, tracciando nel suo percorso esistenziale rotte che lo spingono verso una più lucida coscienza emotiva.
Nel viaggio ricorda, riflette, osserva il presente e si fa domande sul futuro. Attraversa i comuni continenti emotivi della fermezza, della calma contemplativa, della nostalgia-malinconia, fino alla gioiosità, all’entusiasmo, pure intenzioni emotive che in quel cielo vibrano all’unisono con quelle generate dal Pianeta della Musica.”
Franco Mussida sottolinea come questo nuovo lavoro, dopo anni di silenzio, derivi dalla necessità di un nuovo paradigma di socialità definendo il disco una dichiarazione d’amore nei confronti della musica. Un’attenzione precisa anche a tutto il processo di produzione del disco con riferimento ad “un’etichetta di qualità sonora controllata”: uno strumento informativo per gli ascoltatori, che sottolinea le caratteristiche delle registrazioni, precisando le diverse qualità delle sorgenti sonore presenti nei flussi musicali.
Si parla anche molto del CPM Music Institute di Milano, tra i più prestigiosi istituti musicali italiani di Musica Popolare, ambito didattico in precedenza poco considerato e ora, anche grazie al suo lavoro, pienamente riconosciuto a livello istituzionale. Le affermazioni di Mussida sono molto interessanti. Parla dell’agire in libertà che insegna ai suoi studenti definendo l’istituto musicale un luogo d’incontro, in cui si trasferisce il senso della musica.
Anche le sue riflessioni finali sullo stato della musica di oggi meritano attenzione:
La musica di oggi è una sinestesia che tende a concentrarsi su ritmo e timbro per riuscire a muoversi, vi è la necessità verbale di raccontare la propria vita ma la musica è un’altra cosa…
Finisce il suo racconto mostrando il simbolo che c’è stampato sull’album: IÒTU al contrario proprio come se fosse un simbolo da decifrare. Per i giovani che vogliono fare musica oggi sarebbe importante ascoltare maestri di questa portata. La delusione è che la platea dei presenti era quasi tutta over 40.
Per chi vuole saperne di più lunedì 10 Ottobre non perdete la nostra video intervista a Franco Mussida IÒTU realizzata da Fabio Fiume.